Missione 0: Basso profilo

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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 3/2/2013, 23:37     +1   -1




Sapeva che Eve non fosse una novellina. I registri di combattimento che gli erano capitati sottocchio la dipingevano come una persona instabile e fredda, una perfetta macchina da guerra da scatenare sul nemico. Tutto quello, però, veniva ad un prezzo. Soldati come Luke e James portavano ferite superficiali, chi come trofei, chi come imperfezioni a seconda della personalità. Altri invece erano immacolati, come se la guerra non li avesse mai intaccati nel corpo. Ma la mente era la reale parte colpita. Si distorceva lentamente, piano piano si diventava paranoici, psicopatici e il mondo appariva distorto agli occhi. La battaglia contro sé stessi era la più difficile da combattere.
Non si mosse durante il suo delirio, non avvicinò nemmeno la mano verso il suo coltello. Sapeva che non gli avrebbe fatto del male. Lui non l’avrebbe fatto a lei.

Eve: “E se gli permetterai di seguirci... Io e te avremo un problema, ragazzo, un grosso problema.”

James si girò verso la giovane. Tutti e due erano molto simili in altezza e nessuno dei due torreggiava l’altra. Fece per rispondere alla ragazza quando fu interrotto dal compagno. Accettò la lettera e come gli era stato detto non la aprì, riponendola dentro una tasca del suo zaino. Luke spiegò il suo piano. La guardia si lasciò scappare una smorfia infastidita quando la spia descrisse i due possibili finali di scenario. Il suo Codice gli vietava di lasciare morire una persona senza intervenire, anche se questa si era macchiata della menzogna.

“Non credo sarà un problema. Ma non posso accettare la sua morte lasciandolo nelle grinfie di qualche belva. Però vi giuro sul mio onore che se dovesse confermarsi come un elemento instabile per la sicurezza degli innocenti, o di questa principessa, sarò io stesso ad affondare personalmente le mie mani nel suo cranio.”

Si girò verso colui che si definiva capace di poteri sovraumani, scrutandolo con gli occhi come per capire cosa ci celasse dietro quella persona. Un ciarlatano, pensava, ma aveva imparato a non giudicare un libro dalla copertina. Sarebbe arrivato il suo momento per farsi valere. La sua bocca si mosse e da essa uscirono parole gentili e calme, una falsa facciata che nascondeva un severo monito.

“Ascoltami bene, Heyl. Sono io che ho fatto vece per te per non abbandonarti in questo luogo da brivido. Tradisci la mia parola e nemmeno i tuoi poteri da mago ti salveranno dalla mia ira.”

Lo schermo del GPS sfarfallò per un momento, poi tutto ad un tratto si spense. James si lasciò scappare un sospiro infastidito, era come se il fato fosse contro di loro. Ma non era un problema, conoscevano già la direzione e seguire la linea correttamente, ora che Luke era nel gruppo, sarebbe stato un compito più semplice.
Lanciò un’ultima occhiata ad Eveline.

“*Io camminerò da solo, o Dea, nelle notti del mio cuore,
e Tu sarai le Stelle che guideranno la mia anima.
Sarà il mio Scudo, o Signora, della tua Splendente Sorella il suo Amore,
cosicché io non sia dei demoni la vittima.*”



I versi del libro sacro gli tornarono alla mente, ma non si rese conto se li avesse pensati o anche bisbigliati. Provò pena per la ragazza, così giovane ma già spezzata. Avrebbe pregato per la salvezza della sua anima quando sarebbe venuto il momento; ora voleva solo andare via da questa foresta. Non sapeva la causa, ma da quando vi era entrato percepiva un senso di insicurezza.
Poggiò le mani sulle spalle dei due, dando una leggera pacca amichevole.

“D’accordo, andiamo. Io non ho esperienza nelle foreste, quindi vi seguirò.”

CITAZIONE
la posizione dell'equipaggiamento indicata dal macchinario dei soldati scomparve a causa delle interferenze che avevo creato.

Assolutamente no Jolly, questo è compito del moderatore del GDR. Lui deciderà l'esito della tua azione. Non te l'ho fatto cambiare perché non era una decisione importante, ma non voglio più vedere una risposta simile.
Lo abbiamo detto e ridetto tante volte, ciò vale sia per l'utente normale, sia per il moderatore del gdr (quando gioca con un suo pg) sia per un admin.
 
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CAT_IMG Posted on 5/2/2013, 00:08     +1   -1

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Eveline si ritrovò a guardare dritto neglio occhi James che sembrava pronto a controbattere, probabilmente se lo avesse fatto e la risposta non gli fosse piaciuta la situazione si sarebbe fatta molto spinosa. Il soldato fece infatti per rispondere quando le mani dell'altro si posarono sulle spalle di entrambi, accompagnandoli verso un angolo più appartato e lontano da orecchie indiscrete.
La ragazza non oppose resistenza anche se il suo primo pensiero fu quello di mollare una gomitata al soldato che osava tenerle una mano sulla spalla. Riuscì a trattenersi solo perchè il ragazzo non sembrava avere cattive intenzioni. Ascoltò quindi la sua proposta.

CITAZIONE
"Ascoltatemi solo per un secondo, per favore.
Prima di tutto, Eve. Ho letto la lettera ed ho capito che la situazione attuale non è da attribuire tutta a te, anche se però penso ci sia qualcosa di strano negli ordini che ti hanno dato. Se vuoi delle scuse al riguardo, te le darò, ma prima dobbiamo decidere cosa fare con Heyl."

Quella per la ragazza contava praticamente come una vittoria, sorrise a Luke annuendo lievemente.

"Oh, mi pare ovvio che voglio delle scuse al riguardo."

Aggiunse prima di zittirsi nuovamente ascoltando il piano del ragazzo.
Il suo sorriso si allargò lievemente, lasciar fare il lavoro sporco allo strano umano, utilizzandolo come esca viva per le belve che vivevano nascoste in quel luogp. Ora la faccenda incominciava a farsi veramente interessante per il suo modo di vederla.

*Mi piace... Mi piace questa idea. Non vedo l'ora di vedere lo sguardo nei suoi occhi mentre gli pianto un proiettile calibro .50 in faccia da mezzo metro... Chissà che bello spettacolo...

La ragazza venne percorsa da un brivido di eccitazione al pensiero del porre fine alla miserevole vita di quello spaccone di prima categoria. Non aveva ancora
incontrato gente da ricevere un colpo del suo fucile e raccontarlo.


CITAZIONE
"Non sapevo di essere un così buon attore, ho addirittura ingannato Eveline con la recita del regicidio. Quale idiota ucciderebbe un regnante, come farei a tenere sotto controllo il regno secondo te ? No Eveline, non uccidereri mai quella principessa, lo dissi solo per scatenare la rabbia dei suoi fedeli. Ora sappiamo di cosa sono capaci quelle bestie"

Il suo occhio destro si infiammò quando l'uomo parlò, la furia che sembrava essersi placata tornò a farsi sentire, più forte di prima. Urlava per il sangue, urlava per la violenza. Urlava per la morte di quell'infimo esemplare di maschio umano che credeva di poterle parlare con quel tono saccente.

"Non prendermi per il culo!"

Sussurrò sommessamente liberandosi con uno scatto fulmineo delle mani dei suoi due compagni. Tese il braccio all'indietro prendendo la mira verso il cranio di Heyl. Pochi metri la distanziavano da lui, anche con la mano fasciata era sicura di riuscire a piantargliela in un occhio, ma proprio quando stava per scagliarla qualcosa scattò in lei... ed invece di lanciarla piantò l'arma ai suoi piedi con un urlo. Cadde in ginocchio di fianco ad essa reggendosi la testa fra le mani.

*Merda!*

Pensò stampando la mano sinistra a terra con forza.

*Cosa diavolo sto facendo? Maledizione... Non sono mai stata in questo stato per così tanto tempo. Quel soldato ha ragione, sono stramaledettamente instabile e rischio di compromettere la missione. Cosa diavolo avevo intenzione di fare? Attaccare quell'idiota? Non avrebbe portato a nulla di buono!*

*Ma tu non stai facendo niente... Quell'omuncolo ti ha mancato di rispetto e deve avere quello che si merita*

*No, stai zitta!*

*Orsù Eveline. So bene quanto ti manca l'odore del sangue fresco. Oh certo che lo so... Io sono te. La vera te. Come faccio a non saperlo*

*...Tappati...Quella...BOCCA!*

"Ohohoh, a quanto vedo conservi ancora un po della debolezza che ti ha ridotta nello stato in cui versi ora. Okay piccolina, questa volta hai vinto... Ma voglio proprio vedere quanto resisterai la prossima... Ahahahahah*


Da fuori non si poteva vedere ma il conflitto interiore era veramente pesante in quel momento. Una parte di lei combatteva per assaggiare il sangue mentre l'altra voleva a tutti i costi mantenere la calma e porre un freno alla furia di quest'ultima. La ragazza stette in quella posizione per qualche istante, poi all'improvviso la tensione calò, sciolse i muscoli e riprese a respirare regolarmente.
Si alzò con deliberata lentezza, spolverandosi la gonna e afferrando poi la lancia, togliendola dal terreno. I suoi occhi andarono ad incrociare quelli dell'uomo seduto a terra.

"Okay. Vieni con noi è deciso. Ma ti voglio davanti a me e con le mani bene in vista... Fai una mossa avventata e ti Ammazzo"

Eveline sottolineò l'ultima frase con un enfasi tale da far comprendere anche al re di tutti gli idioti che non scherzava. Quando si voltò verso i suoi compagni aveva nuovamente i capelli che le nascondevano parte del viso, odiava farsi vedere in quello stato. Era sconvolta dalla battaglia interiore che per questa volta aveva visto vincitrice la sua parte razionale.
Ma non poteva durare, quel posto sembrava amplificare il suo disturbo di centinaia di volte. Le risultava difficile mantenere la calma anche in quel momento... E non osava pensare a cosa sarebbe accaduto se non avesse vinto la razionalità quella volta.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 20:20     +1   -1




Luke

Sembrava che la soluzione proposta dalla spia avesse incontrato il favore dei suoi due compagni. Eve accolse con un sorriso il piano, mentre James volle dire la sua riguardo l'usare Heyl come esca e di come se ne sarebbe occupato lui personalmente nel caso lo straniero di fosse dimostrato un pericolo. Luke apprezzò l'interessamento della guardia, ma volle comunque specificare l'importanza di un particolare.

"James, comprendo che il tuo codice d'onore ti precluda di sostenere decisioni del genere ed apprezzo il fatto che tu ti voglia prendere la responsabilità della sicurezza di tutti. Vorrei però solo sottolineare l'importanza di poter lasciare a Eve un po' più di controllo sulle azioni del nostro ospite. Abbiamo bisogno che lei rimanga concentrata su qualcosa per evitare che accadano episodi... imprevisti. Non fraintendermi. Avrai tutte le occasioni di onorare il tuo codice, ma ti prego di vedere la necessità di ciò che ho escogitato."

Una volta finito di parlare, il trio venne accolto da un'uscita poco felice di Heyl, che dichiarò di aver mentito a Eve riguardo il suo obiettivo di voler eliminare la reggente della terra in cui si trovavano. Ovviamente, la più colpita da quelle parole fu proprio Eve, che si rivolse furente all'umanoide. Sembrava che la ragazza si stesse trattenendo dallo sfogare un'ira ancora più profonda. Probabilmente le parole di Luke ebbero l'effetto sperato. La spia tirò un sospiro di sollievo in quel senso, ma volle comunque rimproverare la povera scelta di parole dell'individuo.

"Non ho ben capito i tuoi reali obiettivi, ma a questo punto non me ne importa più nulla. Ho però capito che ti piace giocare con la nostra Eve. Potrà anche essere un individuo particolare, ma lei più fra tutti noi ha la peggior tendenza a farsi prendere per il culo dal primo che passa. Ora, ascoltami bene. Abbiamo deciso di portarti con noi per verificare la tua "buona volontà" nei nostri confronti. Attitudine che hai appena messo alla prova con le ultime parole da te pronunciate. In questo momento sei un'incognita, quindi preferisco averti sotto controllo che rischiare di lasciarti correre in giro per questo luogo attirando chissà quali pericoli.
Quindi, bando alle ciance e mettiamoci in marcia verso il nostro equipaggiamento. James, come siamo messi con il gps?"


La domanda di Luke ottenne una pessima risposta: per qualche strano motivo, il localizzatore era spento e non aveva intenzione di rimettersi in funzione. Dopo aver sbuffato in segno di disappunto, la spia inspirò e riprese a parlare.

"Ok. Bene. Una dopo l'altra. Fantastico. Però almeno questo qui è un problema facilmente risolvibile. Sono sicuro che James si ricorda la direzione verso la quale si trova l'equipaggiamento e comunque sono abbastanza sicuro che in questi dintorni non ci perderemo, dato che la prima cosa che ho fatto prima di trovarvi è stata fare un giro per ispezionare le immediate vicinanze del portale. Mi ricordo quindi con buona approssimazione dove ci troviamo.
Dunque, direi che,finchè non troviamo la nostra roba, James starà in testa al gruppo con me subito dietro di lui. In questo modo, io e lui troveremo la strada per l'equipaggiamento e saremo anche più difendibili da eventuali rogne che ci si potrebbero parare davanti. Infatti James, essendo il più forte del gruppo, si comporterebbe da tank mentre io, subito dietro di lui, schizzerei ai fianchi della minaccia per neutralizzarla. Dietro di me, ad una distanza non troppo grande, ci sarà Heyl. Insieme a lui, a chiudere la fila, ci sarà Eve. Lei terrà d'occhio il nostro ospite come da programma ed in caso, la sua lancia e la sua mira ci saranno molto utili per coprirci dalla distanza.
Se i signori qui presenti non hanno nulla da dire, direi che è tempo di andare a recuperare la nostra roba. Non so voi, ma io mi sento nudo senza il mio completo. In marcia!"


La spia, iniziando ad inoltrarsi nella boscaglia, rivolse lo sguardo a James, facendo cenno con la testa in segno che era pronto per partire.
 
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CAT_IMG Posted on 10/2/2013, 23:12     +1   -1
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Sono un biscotto ricoperto di stelle.

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Sazu Colorise

Si era svegliata con gli zoccoli sporchi di terra, la bella criniera sfatta piena di spine e i muscoli tutti doloranti. Non era mai stata abituata a fare tutto quello "sforzo". Appena arrivata era troppo stanca per pensare a dove andare a rifugiarsi, quindi si era accasciata malamente alla parete umida e fredda di una grotta.

*Dove sono? Come sono arrivata qui? Che freddo. Perchè non c'è il riscaldamento acceso? Chi potrebbe mai vivere in un posto del genere!? Brr! Dovrò ricordarmi di esporre le mie lamentele a chi di dovere!*

Queste fuorono le prime preoccupazioni di Sazu che dopo qualche ora di sonno era subito pronta a frignare. Nello stesso momento uno strano odore proveniente dal fondo buio della grotta iniziò ad impregnare l'aria.

*Oh! Ci mancava solo questo insopportabile odore. Nemmeno il signor Ghringman potrebbe puzzare così tanto... Se resterò qui la mia bellissima criniera finirà per assorbirlo! Devo muovermi da questo fetid-...*

Nel finire la frase aveva alzato lo sguardo verso l'esterno, e la vista che le si parò davanti le fece venire i brividi.
Alberi secolari dall'aspetto imponente erano protesi verso di lei, in quello che le sembrava un fare intimidatorio. Le grandi fronde erano dominate dai toni del verde scuro tendente alle volte al nero. I grandi tronchi saldamente ancorati al terreno avevano radici annodate che si estendevano per metri quasi a volerla raggiungere. La vegetazione era fitta a tal punto che non si riusciva a vedere altro che minacciose ombre allungate e multiformi, che si muovevano nella brezza lieve.
Nel decifrare quel lugurbe paesaggio sgranò gradualmente gli occhioni viola, sempre più terrorizzati e ansiosi.

*N-no. N-N-Non può essere. Questo è tutto un brutto sogno. O-Ora arriverà la governante a svegliarmi ed io sarò salva. Coraggio Sazu. Devi solo chiudere gli occhi, e aspettare che tutto passi. Solo quello*


Rimase fedele alla sua idea e chiuse gli occhi, sperazosa.
Non erano passati nemmeno dieci minuti però che venne risvegliata da dei colpi alla coda. Socchiuse stancamente le palpebre e si pietrificò. Un enorme ammasso di pelo rosso con un faccione giallo. Il grande naso la stava studiando. I canini grandi come un avambraccio umano sporgevano dalla mandibola. Lo sguardo accigliato era serio e attento ad ogni movimento. Un improvviso rumore quasi impercettibile fece scattare una delle sue lunghe orecchie a punta. Una fola e rossa criniera circondava quel muso severo, nascondendo il corpo con le grandi ali da pipistrello e la coda di scorpione.
Eh sì. Era proprio un leone... o qualcosa che ci assomigliava.
Sazu rimase ancora immobile, attendendo che la bestia la divorasse, cosa che, con sua grande sorpresa, non fece. Una volta finito d'annusarla si girò semplicemente, e voltandole le spalle si accingeva a tornare nel cuore della sua tana. Purtroppo però così facendo la piccola vide persino il resto del corpo. Vinta dalla paura si alzò di scatto e senza troppi convenevoli di saluto schizzò fuori dalla grotta il più velocemente possibile.

Correndo nuovamente a perdi fianto in quella cupa foresta sentiva strani rumori che la circondavano, qualcosa come dei risolini acuti in segno di scherno... però era troppo impegnata per farci davvero caso.
L'animale aveva emesso uno strano suono, paragonabile ad un ruggito, che aveva svegliato tutto ciò che placidamente dormina nelle circostanze, ma non pareva essersi preoccupato più di tanto per insegire il piccolo pony giallo. Voleva solo dirgli 'addio'. In fondo in fondo, era un cucciolone anche lui!
All'oscuro di questo Sazu continuava a saltare radici, evitare sassi, ed inciampare di tanto in tanto per poi riprendere subito a scappare da quella cosa apparentemente tanto mostruosa.
Passò di fianco a quello che le sembrava una bandiera nera in mezzo a delle casse verdi scuro che cercavano malamente di mimetizzarsi in quella vegetazione così diversamente viva.
Corse ancora per qualche metrò, finchè sbucando da una macchia di cespugli piuttosto spinosa non finì per sbattere contro qualcosa di rigido per poi cadere rovinosamente a terra.

Intontita per la botta e stanca dalla corsa ci mise un po' prima di mettere a fuoco l'essere umano che le si ergeva davanti con occhi quanto mai speranzosi.

*Umani!? Quindi... non sono sola! Di sicuro conosceranno il mio padrone e mi porteranno a casa! Oh, finalmente tutto questo è finito e potrò tornare nella mia bella villa!*


Abbiate pietà Siate il più spietati possibile è-é E' la prima PRIMA ruolata in assoluto. Quindi siate cattivi, perchè ne ho bisogno u_u
Ah. Spero di non aver fatto puttanate.
Ho corretto la grammatica >//<


Da Chaos:
Mi piace il modo in cui scrivi. E' scorrevole e descrittivo al punto giusto. Brava Nihme! L'unica cosa che potrei farti notare dal punto di vista della forma è di buttare un occhio alla grammatica di alcune parole, ma nulla più. Per quanto riguarda il contenuto, ci sono un paio di piccole autoconclusioni, nello specifico il modo in cui ti defili dalla manticora ed il modo in cui incontri gli umani. La prima sinceramente non mi pesa affatto, dato che questa non è una ruolata moderata e quindi nessuno controlla direttamente le altre creature. La seconda sarebbe più discutibile, ma anche in questo caso a me non pesa. In questo frangente è un buon modo per introdurre il tuo personaggio al resto del gruppo senza troppi fronzoli. Quindi, per quanto mi riguarda, continua così, ma con un occhio al modo in cui decidi di fare le azioni. Molto brava per essere la tua prima role. Complimenti.
Penso che anche Cosmos e DerpyCobra saranno d'accordo con me riguardo i miei commenti, ma è sempre meglio sentirselo dire direttamente da loro.


Edited by Nimhe - 11/2/2013, 13:00
 
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jollyroger96
CAT_IMG Posted on 11/2/2013, 15:23     +1   -1




Ascoltai calmo le parole di Luke, avevano deciso di portarmi con loro a patto che fossi carne da macello *beh, se vorranno usarmi come cena per qualche bestiolina vedrò di farla pagare e il conto sarà salato* mentre pensavo ciò la mia espressione divento fredda e seria mentre annuivo leggermente mettendomi dietro i miei nuovi compagni.

Non eravamo ancora tutti in marcia che avvertii una presenza venire verso di noi a gran velocità con un terrore nel cuore che potrebbe provare solo chi ha visto la morte in faccia *o me* << Creatura di piccola taglia in avvicinamento ore dodici, sembra spaventata ma non aggressiva >> dissi con tono gelido, come sottofondo delle mie parole si udì il ruggito di qualcosa, qualcosa di grosso. Misi la mano sulla spada nascosta sotto il mantello nel caso la situazione si fosse messa male.
Pensavo di veder spuntare davanti a me una enorme creatura rabbiosa, di scagliarla contro un tronco con una spinta della mia mano libera, estrarre la spada, lanciarla e non sentire più nulla se non il gorgoglio sommesso del sangue che grondava copioso dal collo senza testa del mio nemico.
Un brivido mi corse lungo la schiena ma fui deluso nel vedere una piccola macchia gialla uscire tra le fronde e andare a schiantarsi contro il primo della fila; mi avvicinai per vedere meglio e notai che era un piccolo pegaso color giallo chiaro che ci fissava con occhi impauriti.
Mi avvicinai a Luke sussurrando << Che ne facciamo di lui ? Lo eliminiamo ? >>

La mia mano intanto indugiava sulla spada ricordando quando uccisi un ragazzo della mia camerata durante l'addestramento al tempio Jedi, un'altro brivido salì lungo la spina d'rosale mentre attendevo una risposta.
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 11/2/2013, 18:46     +1   -1




Non era stato uno degli inizi migliori. Prima il problema con Heyl, poi lo sclero di Eveline. Non che gli importasse di quest’ultimo, fin quando non gli avesse puntato un’arma addosso con la reale intenzione di ucciderlo, ma non se lo sarebbe aspettato così presto.
Alzò un piede scavalcando una delle numerose radici che uscivano fuori dal terreno. Poi l’altro, fermandosi quando i lineamenti di un albero gli sbarrarono la strada.
Durante il tragitto aveva letto la lettera di Eveline. Qual era stato il motivo nell’averle ordinato di non aspettare rinforzi? James si voltò ad angolo retto, eseguendo due passi in avanti.
Cosa poteva aver mai fatto per provocare una reazione simile dai generali dell’esercito? Eseguì lo stesso procedimento per superare l’ostacolo. Poteva essersi rifiutata di eseguire gli ordini? Lanciò una rapida occhiata a Eveline, approfittandone per osservare come se la stesse cavando il gruppo alle sue spalle. Luke era subito dietro di lui e le sue indicazioni lo avevano aiutato ad orientarsi nella boscaglia. Seguiva Heyl che veniva tenuto d’occhio dalla ragazza. Non si fidava di quel tizio, ma se poteva essere un deterrente per lei lo avrebbe accettato nel gruppo. Sperava solo che quella bomba ad orologeria che si stavano portando dietro non scoppiasse nel momento sbagliato. No, era una che andava sino in fondo a tutto senza fare domande. Insubordinazione. Forse.

POMF!

“Ma che diavolo!?”

Istintivamente, prima ancora di capire che cosa l’avesse colpito poco sotto la vita, indietreggiò balzando all’indietro; fortunatamente senza schiantarsi contro la spia che lo seguiva a distanza ravvicinata. Davanti a sé non vi era nulla se non il solito monotono motivo verdeggiante che li aveva accompagnati sin da quando erano entrati nella foresta. Ma quando abbassò lo sguardo dovette dare fondo a tutto il suo autocontrollo per non mettersi a gridare come un devoto ignorante che avesse appena incontrato la regale persona dell'imperatrice per strada.
Una piccola creatura multicolore era prona a terra, ansimante e intontita per la botta subita. Si abbassò verso di lei, contemplando prima il suo lucido manto giallo per poi finire su due speranzosi occhi viola che lo stavano guardando. Gli ricordava vagamente un cavallo, ma le fattezze del muso e del corpo erano completamente differenti dagli equini nel proprio mondo. Questi erano più dolci, quasi simili ad un volto umano dai lineamenti femminei. Osservò con particolare interesse la colorazione della creatura: la sua criniera era composta da tre vispe tonalità in netto contrasto con l’ambiente della Everfree Forest. Madre natura non aveva pensato ad una corretta mimetizzazione per quest’essere. Le sue pupille si spostarono sulla schiena dove due ali immature erano richiuse lungo di essa. Le punte erano rossicce, in un primo momento pensò che si fosse fatta male ma il motivo ricorreva anche nell’altra ala e sulle piccole orecchie. La coda, formata dallo stesso trio verde-viola-azzurro, era lunga e liscia. Il suo pelo era leggermente rovinato dalla presenza di spine e foglie di certa provenienza, ma notò che vi era stata una gran cura nella tolettatura dell’animale. Un piccolo cerchietto di stoffa teneva unita la parte iniziale della coda. Forse qualcuno degli abitanti del luogo l’aveva persa.
Come se provenissero da una figura invisibile accanto alla guardia le parole dell’imperatrice gli rimbombarono nella mente.

Jamyl: *Sono dei piccoli pony colorati. Ma non pensare ai nostri stalloni, c’è un abisso tra le loro sembianze e quelle di questo popolo.*

Lanciò un grugnito di sorpresa quando capì chi avesse davanti.
Tuttavia il pony non sembrava essere a proprio agio in questa foresta. Il suo sguardo era lo stesso di una persona che si fosse addormentata nel proprio letto e risvegliata in un incubo.
Riuscì a sopprimere una strana e quasi irresistibile voglia di prenderla con forza e coccolarla mentre alle sue orecchie giunse l’ultima frase di Heyl. Non si voltò a rispondergli personalmente, confidando nel buon senso di Luke nel tenere a bada quel tizio. Se aveva il desiderio di fare del male a quella creatura non avrebbe di certo esitato a ucciderli. Se lo sarebbe ricordato a tempo debito.
Con la voce più dolce che un uomo sulla trentina grosso quanto un albero potesse avere cercò di rassicurarla.

“Il mio nome è James, piccola pony. Sei da sola in questo posto?”

La prima domanda era mirata. Non sembrava capace di dire bugie, ma voleva essere sicuro che non fosse una specie di trappola. Con la coda dell’occhio scorse a pochissimi metri la bandiera nera che danzava assieme al vento. Tirò un sospiro di sollievo mentre notava un fastidioso ramoscello spinato che pendeva dal manto della piccola pony.
Allungò lentamente la mano, quasi temesse di spaventarla, sperando che si lasciasse toglierle quell'indesiderato ricordino che il cespuglio dietro di lei le aveva donato.

Aggiornato l'ordine di risposta ad inizio thread.

@Nimhe: concordo con Luke, adoro il tuo modo di scrivere. Per le autoconclusioni non è stato un problema, capita. Basta ricordarselo per la prossima volta.

@Luke:
CITAZIONE
questa non è una ruolata moderata

mfw U-WOT-M8
Ci sono due moderatori ed un admin in questa ruolata.


Edited by DerpyCobra - 11/2/2013, 19:44
 
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CAT_IMG Posted on 11/2/2013, 20:25     +1   -1

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Eveline camminava lentamente accanto al Jedi. La mano ferita tratteneva fermamente la sua arma provvisoria che si abbatteva ritmicamente sul terreno seguendo i suoi passi, non sentiva il minimo dolore ora, probabilmente il suo corpo se ne era abituato. Nei pochi minuti che ebbe di tranquillità riuscì a darsi una calmata, regolando il respro e tenendo gli occhi fissi sul percorso, riuscì a liberare la mente dai pensieri che l'avevano invasa fino a poco tempo prima e lo sforzo fisico che aveva subito fino a quel momento iniziò a farsi sentire.
Cercando di non farsi vedere si tirò i lunghi capelli color ebano all'indietro, sospirando mentre lo faceva.

*Sto impazzendo, se quelli che hanno mandato i rifornimenti a questi due sapevano della mia presenza qui allora devono avere avuto accesso ad informazioni riservate del mio fascicolo. Spero che ci siano le droghe di cui ho bisogno negli aprovvigionamenti oppure non ho la minima idea di quanto potrò resistere...*

Pensò superando distrattamente un ostacolo ed addocchiando in lontananza una bandiera che segnalava la presenza dei loro rifornimenti, una sensazione quanto simile alla gioia la pervase per poi scomparire all'istante., quando un ruggito distante la riportò al suo mondo. Il Jedi parlò prevedendo l'arrivo di una creatura di piccola taglia nella loro direzione.
Anche senza la presenza dell'uomo lo avrebbe percepito benissimo anche lei, sentiva chiaramente i rumori sconnessi provocati dalla creatura che stava correndo direttamente contro a loro, dal casino che stava combinando probabilmente doveva essere come un demone inseguito da un santo. E non ci volle molto a confermare la sua teoria.
Una macchia giallo brillante si stampò contro quell'ammasso tutto muscoli e lealtà che era James, facendolo addirittura barcollare all'indietro. Ma la cosa che la colpì più di tutte fu lo sguardo inebetito del soldato. Senza pensarci minimamente si lasciò sfuggire in tintinnante risolino che subito però mascherò con un tempestivo colpo di tosse. Stava per dire la sua sulla creatura quando il Jedi propose di ucciderla avvicinandosi a Luke.
Lei senza parlare si avvicinò alla creatura arrivando accanto a James, la guardava dall'alto verso il basso cercando di incrociare il suo sguardo purpureo. Ci riuscì per un istante ma le bastò per carpire che quella creatura era letteralmente terrorizzata ma nello stesso tempo sembrava sollevata di averli incontrati.
Si inginocchiò accanto al soldato posando la lancia accanto ai suoi piedi, ora poteva osservare meglio il pony che aveva di fronte.
Il manto color canarino sfumava sulle punte delle ali e criniera e coda sembravano appena usciti da un raduno di Clown, la pelle era piena di graffi minori ed un roveto era ancora impigliato in essa, e se nella sua breve permanenza in quella foresta aveva capito qualcosa era che la sua vegetazione era una scocciatura non da meno. Lo testimoniavano i graffi che portava sulle braccia ed i vestiti logori.
Con un sospiro alzò la mano sinistra posandola gentilmente sul grosso braccio del soldato e voltando la testa verso di lui, aprì la bocca per dire qualosa ma la richiuse subito, non riusciva ad esprimere i suoi pensieri. Avrebbe voluto dirgli che un uomo grosso quanto un armadio a due ante non era la migliore scelta per un approccio amichevole ma le parole gli morirono in gola, boccheggiò come un pesce fuor d'acqua prima di ritornare alla realtà.

"Soldato... Ci penso io..."

Disse abbassando l'arto del compagno di squadra lentamente e spostandosi di fronte a lui e abbassando la testa a livello di quella del pegaso. Allineando il suo sguardo con essa. Allungò una mano con il palmo rivolto verso il basso portandola sotto al muso della creatura, Sorrise ad essa mostrando una parte di se stessa che raramente usciva fuori. Ma negli occhi del pony c'era qualcosa che le ricordava lei alcuni anni prima, quegli occhi speranzosi di fronte a coloro che aveva creduto i suoi salvatori.

*Ma questa volta non andrà in quel modo...O forse...N... No. Devo solo mantenere la calma, tutto andrà bene.*

Edited by Cosmos. - 12/2/2013, 12:44
 
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CAT_IMG Posted on 13/2/2013, 01:17     +1   -1




Luke

Quella che doveva essere una relativamente breve marcia verso l'equipaggiamento dei tre soldati ebbe finalmente inizio. Il gruppo marciava nella formazione proposta da Luke e lui e James si scambiavano brevi frasi per capire da che parte andare. Eveline e Heyl stavano invece silenziosi dietro di loro, probabilmente all'erta dei dintorni e anche di chi avevano vicino. Ogni tanto Luke buttava un'occhiata dietro si sé per vedere come procedeva la situazione.

Sapeva che doveva dare fiducia ad Eve, ma vedeva dipinta sul volto della ragazza una maschera di malcelata agitazione. Quale fosse il motivo specifico, Luke poteva solo inventarselo. L'astio nei confronti di Heyl? Uno scontro interno a sé stessa? Probabilmente semplice circospezione da ciò che la circondava? La spia decise che non avrebbe forzato la mano sulla ragazza riguardo i motivi che la spingevano ad avere crisi come quella vista poco prima, ma aveva però un'idea di aiutarla in modo subdolo per metterla a confronto con quello che nascondeva dentro di lei, in modo che sconfiggesse od accettasse la parte che le causava problemi. Infatti, il controllo sulle azioni e la vita di Heyl che le aveva offerto, era un modo per lui per capire meglio sia lei che Heyl, ma anche per lui per scoprire come comportarsi con la ragazza per ottenere il meglio da lei. Luke poteva solo sperare che la ragazza superasse ciò che la attanagliava. Lui stesso aveva dovuto fare i conti con un drastico cambiamento causato dalla perdita di... Lei. Lo shock subito lo portò a modificare il suo modo di fare con transizioni spesso impercettibili, ma che portavano a reazioni confuse nei suoi confronti. D'altronde chi non si sorprenderebbe di fronte ad un soldato calcolatore che al primo momento di calma inizia a sputare frasi ricolme di sarcasmo? Il tempo aveva però portato Luke ad accettare quel suo nuovo approccio alle situazioni. Probabilmente, se fosse andata diversamente, anche lui starebbe ancora lottando con sé stesso per liberarsi della paura, del senso di colpa, della rabbia. Proprio come sembrava fare Eve, ma Luke non poteva immaginare quale tipo di situazione la ragazza potesse aver affrontato per renderla quella che era. Lui non poteva e non voleva interferire, ma magari poteva aiutarla a trovare una strada.

D'altra parte, Luke non poteva dire lo stesso della strana presenza di Heyl. In quel momento l'unica preoccupazione del soldato era di sfruttarlo per il vantaggio del gruppo, usandolo come guida, esca e per tenere a bada Eve. Gli obiettivi di quello che pareva essere un ciarlatano erano stati negati dallo stesso, il che rendeva ancora più instabile la sua presenza con loro. Una volta usciti da quel dannato groviglio di alberi, se Luke ne fosse stato ancora interessato e Heyl fosse stato ancora presente... o vivo... , magari il sodato avrebbe provato a parlarci in modo più approfondito, dato che quello strano individuo pareva saperne abbastanza sulla terra nella quale si trovavano. Il pensiero corse quindi veloce a quello che Heyl ed Eve dissero poco prima, ovvero che quel paese era abitato da equini parlanti. Luke avrebbe potuto bollare come baggianata immane quell'affermazione, visto che veniva da uno sconosciuto, ma il dubbio gli sorse comunque al fatto che anche il cecchino sembrava confermare quella strana informazione. Per quanto improbabile e per quanto Eve potesse essere instabile, lei era comunque un soldato e quindi era dubbio il fatto che potesse raccontare delle falsità così grandi. La spia avrebbe davvero voluto vedere uno di questi fantomatici "equini parlanti" solo per il gusto di immaginarsi che faccia avrebbe fatto di fronte ad una di queste creature, ma non immaginava ciò che sarebbe successo da lì a poco.

Il flusso intenso di pensieri di Luke venne interrotto da un lontano rumore proveniente dalla boscaglia. Era un momento di silenzio, visto che ormai James sembrava aver trovato la via giusta e quindi distinguere dei suoni sospetti divenne più semplice per la spia. Cercando di comprendere da che parte provenisse il rumore, Luke sentiva che si avvicinava sempre di più. Le parole di Heyl spezzarono il silenzio del gruppo.

Heyl:"Creatura di piccola taglia in avvicinamento ore dodici. Sembra spaventata, ma non aggressiva."

Luke rimase distratto per la sorpresa di quelle parole per un istante di troppo, intravedendo in ritardo una macchia giallognola schizzare fuori dalla boscaglia e schiantarsi di peso contro la montagna umana che aveva di fianco, che balzò indietro per il contraccolpo, quasi venendo addosso alla spia che scansò per un pelo. Il momento di panico scemò però in un istante alla realizzazione di ciò che era finito fra le braccia di James. La mente sembrava negare la possibilità di capire appieno che razza di creatura fosse quella, tanto candida ed innocente da sembrare innaturale. Era... Era una specie di equino dalle dimensioni ridotte, con il manto ed il crine di colori sgargianti che sembravano estranei a quell'ambiente lugubre. Sul momento la spia non riuscì a capire se la creature avesse un sesso ben definito, ma sembrava che i connotati del muso ricordassero vagamente quelli di una femmina. Gli occhi, in particolare, erano enormi, profondi e completamente terrorizzati. Luke era incredulo ed affascinato dalla presenza improvvisa di tale creatura, ma dovette contenersi alla realizzazione che molto probabilmente quello era uno degli equini dei quali avevano parlato Eve e Heyl.

James si presentò alla piccola equina, chiedendo di rimando se ella avesse un nome. Probabilmente anche la guardia imperiale aveva compreso che tipo di creatura fosse quella e quindi stava verificando la sua capacità di parola. Il soldato sembrava però un po' troppo smielato nel tono della sua domanda. Certo che la "pony" sembrava innocua e terrorizzata e che quindi ci volesse un tono amichevole, ma quello sembrava quasi il tono con il quale ci si rivolge ad un cucciolo di cane appena nato. Se davvero era una creatura intelligente, probabilmente non le sarebbe piaciuto essere trattata da animale domestico. Quel tono sembrava però appartenere al carattere di James e quindi Luke lasciò perdere.

L'orecchio di Luke venne improvvisamente raggiunto da un'espressione sibilata con una freddezza ed una cattiveria che fecero venire per un istante la pelle d'oca anche ad un soldato navigato come lui, che di brutalità ne aveva viste. Infatti, Heyl si era silenziosamente affiancato a lui ed aveva sussurrato quelle due brevi frasi telegrafiche come se volesse irretirlo nel compiere un gesto che in quel momento sembrava completamente fuori luogo.

Heyl: "Che ne facciamo di lui? Lo eliminiamo?"

Un crescente senso di inquietudine stava crescendo dentro a Luke, insieme ad una sensazione simile alla rabbia. Tutto quanto rivolto verso Heyl. Era evidente che anche Eve avesse sentito quello che era stato detto, ma, con grande sorpresa di Luke, lei non reagì a quella provocazione. Invece, con meraviglia da parte della spia, il cecchino si accucciò accanto a James e, con un tono che sembrava ricordare quello di una madre intristita, disse una semplice frase.

Eve: "Soldato... Ci penso io..."

Luke sospirò a quella visione, placando le brutte sensazioni dentro di sé . Non perchè fosse qualcosa che non si vede tutti i giorni, ma perchè aveva realizzato che forse il miglior modo per stabilizzare Eve non fosse quello di sopprimere la sua parte violenta, minacciandosi da sola di ciò che sarebbe potuto succedere se si fosse lasciata andare usando Heyl come sfogo, ma invece di "riabilitarla" a provare delle emozioni condivisibili da tutti, riscoprendo la sua umanità dentro la sua instabilità. Luke inspirò ed espirò profondamente e con lentezza, meditando rapidamente sul fa farsi. Dopo qualche secondo di raccoglimento, la spia ritornò in sé e parlò rivolto a Heyl.

"Ho pensato a quello che ho di fronte, Heyl, e quello che vedo è che nessuno di noi ha intenzione di fare del male a questa creatura. Magari per James ed Eve è una questione più personale, ma io penso, se non mi sbaglio, che ci siamo anche trovati una grande risorsa. Se davvero questo qui è uno di quei famosi equini parlanti di cui tanto discutevate prima te ed Eve, è probabile che parlando con questa creatura avremmo maggiori possibilità di comprendere dove siamo e come muoverci. Non prenderla a male, ma vedendo anche l'effetto che ha sul nostro cecchino, sembra che la tua presenza si stia facendo sempre più inutile, Heyl. Meglio se ti dai da fare se vuoi recuperare."

Buttando quindi un occhio alla piccola equina, Luke notò meglio che era graffiata e piena di foglie e rametti. Con molta probabilità, visto anche lo stato terrorizzato con il quale si era presentata, era possibile che ci fosse qualcosa nei dintorni dalla quale scappava forsennatamente. Luke esortò quindi il gruppo.

"Signori, ammetto che questo è un ritrovato davvero speciale, ma viste le sue condizioni è probabile che stava scappando da qualcosa che potrebbe ancora essere nei dintorni e, visto il luogo, non ho intenzione di stare qui a scoprire di cosa si tratta. Direi di portarla con noi fino ai nostri rifornimenti e poi fare la sua conoscenza con più calma una volta che ci saremo armati e che questa piccola sarà stata sistemata con qualche bendaggio che spero troveremo fra la nostra roba.
Quindi ,Eve, ora che sappiamo dove andare, prenditi cura della piccola fino ai rifornimenti. Adesso starai subito dietro di me, mentre Heyl lo controllerò io. James invece aprirà il gruppo come prima. Dovremmo essere ormai vicini. Vediamo di non subire altri ritardi. Gambe in spalla, gente!"


Luke si portò in posizione, pronto per riprendere la marcia. Stava aspettando che anche gli altri finissero di fare o di dire quello che dovevano, ma bisognava raggiungere il prima possibile i rifornimenti per ragguagliarsi sul da farsi per la missione, per Heyl ed ora anche della piccola pony sconosciuta.
 
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CAT_IMG Posted on 14/2/2013, 16:39     +1   -1
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Sono un biscotto ricoperto di stelle.

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Sazu Colorise

Nulla esisteva più intorno a lei. Ancora immobile fissava quell'umano che le si ergeva di fronte , con la mano leggermente protesa verso la sua criniera. Dal labbiale aveva capito che le aveva posto una domanda, ma era troppo accecata dalla felicità per capire quello che diceva.
Nell'attimo successivo una ragazza (se davvero lo era) si spostò al fianco della prima figura. Aveva lunghi capelli neri non troppo curati, e vestiva uno sgualcito completino di camicia e gonna sopra il ginocchio.
Per un istante incrociò lo sguardo con l'unico occhio che si scorgeva dalla macchia nera che era la sua chioma, e poi la vide posare a terra la lunga lancia intarsiata che teneva in mano.
Quest'ultima prese a fissare il pony come se lo stesse analizzando, controllando ogni più minima cosa. Per quanto Sazu fosse terrorizzata ancora al sol pensiero dell'essere incontrato nella grotta, vedeva in quel piccolo gruppo mal combinato una via di salvezza. DOVEVA fidarsi. Non aveva scelte... non se voleva sopravvivere, almeno.
CITAZIONE
"Soldato... Ci penso io..."

Con queste parole la ragazza bloccò il gesto del primo uomo e allungò a sua volta la mano aperta, accennando quello che doveva essere un sorriso.
Sempre più convinta Sazu prese ad annusare quelle dita sporche di terra e sangue. Una benda nera mal messa zuppa di sangue le fece storcere un attimo il musino, che poi picchiettò sotto il palmo dell'arto umano.
Riprese a fissare negli occhi l'altra, nei quali poteva sgorgere un groviglio di cose che non distingueva.
Quell'idillo venne interotto dal parlottare sommesso delle altre due figure poco più distanti e vide che anche loro la stavano fissando intensamente.
Il tizio con il mantello le diede i brividi, ricordandole tutti quegli omaccioni che c'erano davanti al portone principale della sua tenuta e quindi si protese istintivamente verso la ragazza e l'energumeno che aveva davanti, cercando una specie di riparo, anche se nemmeno li conosceva, quei tizi.
CITAZIONE
"Signori, ammetto che questo è un ritrovato davvero speciale, ma viste le sue condizioni è probabile che stava scappando da qualcosa che potrebbe ancora essere nei dintorni e, visto il luogo, non ho intenzione di stare qui a scoprire di cosa si tratta. Direi di portarla con noi fino ai nostri rifornimenti e poi fare la sua conoscenza con più calma una volta che ci saremo armati e che questa piccola sarà stata sistemata con qualche bendaggio che spero troveremo fra la nostra roba.
Quindi ,Eve, ora che sappiamo dove andare, prenditi cura della piccola fino ai rifornimenti. Adesso starai subito dietro di me, mentre Heyl lo controllerò io. James invece aprirà il gruppo come prima. Dovremmo essere ormai vicini. Vediamo di non subire altri ritardi. Gambe in spalla, gente!"

La voce proveniva da un uomo alto e magro, tutto vestito di nero. Cappello compreso. Per quanto avesse un timbro risoluto e quasi disinteressato nei suoi confronti, dal suo discorso poteva trapelare una certa... fretta.
Non se la sentiva ancora di parlare emozionata com'era, e poi, cosa avrebbe potuto dire!?
"Ciao. Sono Sazu. Ieri notte sono scappata di casa e mi sono trovata qui."
Nah, non esisteva proprio! Che brutta figura ci avrebbe fatto!? La piccola che si perde nel bosco.

*Manco Biancaneve era così stupida*

Ripetè fra sè e sè. Odiava non poter fare le cose da sola e chiedere l'aiuto ad altri, come quando le chiedevano di aprire le sue piccole ali. Ogni volta le procuravano un dolore immane, ma mai l'avrebbe detto ad alta voce. Lei era forte e capace di badare a se stessa. Il fatto che si forse persa era solo un dettaglio.

*Anche i migliori prima o poi hanno problemi*

Cercava di autoconvincersi, avendo riacquistato un po' di sicurezza... ma soltanto guardando la fitta e lugubre vegetazione che la circondava le tornava quella sensazione di spaesamento e rimaneva inchiodata a terra.
Per fortuna c'erano sempre la ragazza e l'energumeno sorridente lì vicino.
Gli alberi la osservavano. Lei lo sentiva. Qualcosa la stava controllando chissà da dove. In quella foresta si racchiudevano gli incubi e le paure di ogni essere vivente, non poteva essere altrimenti. Quel luogo dimenticato era la dimora della Natura maligna, e non c'era spazio per pony come lei e di certo nessuno si era premurato nel renderle dolce la pillola.

*Sono sicura che mi aiuteranno. Devo solo seguirli. Non sono persone cattive. Loro possono uscire da questo brutto bosco, e poi mi riporteranno a casa.*

Con questi ultimi pensieri placò il battito frenetico del suo cuore e si diede una piccola scrollata per togliere tutte quelle spine che si erano incastrate nel suo bel manto giallo durante la fuga. Vide di sfuggita un ramoscello che aveva intenzione di decorarle la chioma colorata, e con un fare deciso cercò di toglierselo di dosso con scarsi risultati.
 
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jollyroger96
CAT_IMG Posted on 14/2/2013, 19:58     +1   -1




La puledra mi fissò per un secondo per poi distogliere lo sguardo cercando riparo nella figura di Eveline, io continuai a tenerla d'occhio.
Alla sua richiesta di un eventuale attacco tutti erano rimasti sbalorditi ed inorriditi, mi chiedevo se fosse perchè nel loro universo si combatte a colpi di palloncini. Nessuno di loro aveva mai dovuto farsi strada in mezzo a plotoni e plotoni di soldati super-addestrati e creati in serie apposta per fermare lui e i suoi simili ? Ovvio che no, era solo, solo era prima e solo era adesso. La sua Magistra voleva scartarlo, voleva sostituirlo, non c'era ritorno da quel posto e finalmente lo avevo capito. Sono qui perchè ho fallito il mio compito, come questi soldati forse.
Ebbi un tremito, un'emozione che avevo smesso di provare anni e anni fa, avevo paura, non mi riconoscevo più. Non ero più Darth Festus temuto pluvi-assassino della galassia. Ora ero solo un ragazzo con qualche trucchetto nella manica ma nemmeno il coraggio di uccidere, di fare da solo, di essere se stesso.
Finalmente avevo compreso la verità nascosta sotto le spoglie fasulle delle due fazioni ! I jedi e i Sith puntano entrambi al controllo e servono soldati addestrati e fedeli, io non mi ero piegato alla prima e la seconda non aveva avuto successo. Ero super partes ora dovevo trovare il mio cammino, potrò finalmente smettere di mentire a me stesso, io non sono così.
Non sono un assassino, non sono un pazzo, sono solo io. Heyl. Adesso so che devo fare, ucciderò solo se necessario

Perso nelle mie elucubrazioni mi incamminai verso la bandiera nera Se questa Princess Celestia è così come dicono, potrei farmi aiutare da lei cambiare. Spero solo di non finire come la sorella, e chissà se ci arriverò mai dopo quello che ho fatto, se penso che stavo per uccidere dei poveri innocenti Una fitta allo stomaco mi riportò alla realtà, e mi ricordò la mia natura umana, mentre mi avvicinavo ai rifornimenti.
Mi fermai vicino alle casse sedendomi per terra e togliendomi la cappa, presi la spada e la agganciai alla bell-e.meglio alla sgualcita cintura che portavo, tenevo il mantello nella mano libera, ancora indeciso su cosa fare poi un'idea mi attraversò la mente, mi avvicinai cautamente ad Eveline sfoggiando il mio miglior sorriso e uno sguardo che indugiava sul terreno le allungai il mio vecchio mantello Si sta facendo freddo, forse la nostra nuova ospite ha bisogno di qualcosa per coprirsi non credi ?
Rimasi quindi immobile porgendole il mantello aspettando una risposta dovrò anche scusarmi con lei appena possibile
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 18/2/2013, 12:47     +1   -1




James


James sentì la mano di Eveline posarsi sul suo braccio. La guardia si fermò, guardando sorpreso la ragazza mentre cercava di capirne le intenzioni. Lei voleva dirgli qualcosa ma la sue parole si fermarono sul nascere.

Eveline: “Soldato… Ci penso io…”

James non disse nulla. Aveva colto uno sguardo differente nell’unico occhio che le rimaneva. Uno sguardo che non era più carico di odio e pazzia ma di una fragilità che veniva nascosta al mondo esterno.

“D’accordo.”

Si spostò lasciando il cecchino a prendersi cura del piccolo pony. La piccoletta sembrava aver preso confidenza con loro due. Senza sorpresa la stessa cosa non si poteva dire di Heyl.

Luke: “Dovremmo essere ormai vicini. Vediamo di non subire altri ritardi. Gambe in spalla, gente!"

Evitando di perdersi in altre chiacchiere la guardia imperiale annuì cominciando a incamminarsi verso le casse che contenevano i loro equipaggiamenti. Mancava ormai solo qualche metro.


L’anonima bandiera nera si contorceva attorno ad un corto palo metallico mentre il vento implacabile continuava a batterla. Un gruppo di casse era stato posto sotto di essa e l’assenza di tracce di veicoli nelle vicinanze suggerì che fossero state sganciate da un mezzo volante. Nessuna di esse presentava un simbolo militare, né vi era la presenza di alcun contrassegno stampato a blande lettere bianche sui fianchi. Il loro colore verde artificiale si mescolava malamente con il resto della foresta ma tanto bastava per non renderle tali a dei puntini bianchi su un foglio nero. Optò nell’aprire quella più grossa. Si avvicinò ad essa e smollò i ganci di metallo che tenevano saldamente il coperchio ancorato ai lati, poi lo sollevò e lo buttò senza troppi complimenti a terra. Si lasciò sfuggire un fischio di soddisfazione quando la luce della Luna che filtrava timidamente tra le fronde degli alberi colpì l’oro che ricopriva l’armatura composita, facendola luccicare.
Ci mise cinque minuti per indossarla nei quali osservò incuriosito il repentino cambiamento di comportamento di Heyl. Pensò se il pony fosse la causa di quell’inaspettata reazione, come se il suo corpicino emanasse una sorta di aura magica. Non che credesse ancora all’esistenza della magia, ma ammise tra sé e sé che la prima volta in cui incrociò lo sguardo del pony si sentì in pace. Tralasciò quei pensieri appena finì di allacciarsi l’ultima piastra metallica sul polpaccio destro.
Prelevò dalla cassa il robusto scudo balistico, facendo passare la tracolla di nylon tra la spalla e il collo e posizionandolo sulla schiena. La cassa era vuota e non vi era traccia della sua arma. Passò ad un’altra più vicina, la aprì ma al suo interno vi trovò due datapad elettronici. Li lasciò stare e transitò l’attenzione verso quella a fianco, più tozza e alta rispetto all’ultima. La mitragliatrice M60 se ne stava placidamente coperta sotto una strato di plastica di imballaggio. Gettò via il soffice materiale trasparente e prese l’oggetto dalla lunga canna metallica, tenendolo con un braccio. Con la mano libera aprì il coperchio sulla parte superiore dell’arma controllando che non vi fossero oggetti estranei che avrebbero potuto intasare il caricamento dell’arma. Tutto era pulito. Tirò verso di sé la leva del caricamento e i ganci si spostarono tentando di mordere un proiettile che non era ancora stato caricato. La tirò in avanti ed essi ritornarono nella posizione di partenza.
Inserì un caricatore sotto il corpo dell’arma e incastrò il primo proiettile attaccato alla cinghia nei dentelli della camera di caricamento, senza però caricarla. Poi mise le restanti dentro il suo zaino. Notò che il peso di esso era aumentato drasticamente ma riuscì comunque a indossarlo sotto lo scudo balistico. Un cicalio udibile solo al suo orecchio lo avvertì di un’imminente trasmissione in arrivo; quasi in contemporanea anche gli altri due dispositivi elettronici nelle vicinanze iniziarono ad emettere lo stesso suono con un tonalità più decisa.
L’elmo si richiuse automaticamente sul volto di James e i suoi occhi si ritrovarono al buio come se gli si fosse stata calata sopra una benda.
La trasmissione era preregistrata e solo audio. Il video trasmetteva un’immagine statica bianca e nera che James cambiò con il feed dell’ambiente circostante. Il sistema operativo lanciò il programma di diagnostica costringendolo a rimanere immobile sul posto senza però interrompere la comunicazione.

???: “Signori e signora, lasciate perdere i convenevoli e perdonate la mia fretta ma al momento abbiamo una patata bollente tra le mani che richiede la vostra immediata attenzione.”

La voce era maschile con un tonalità computerizzata. Si chiese se fosse una delle nuove AI che stavano testando. Interruppe le sue congetture concentrandosi su una chiara planimetria di un edificio sconosciuto; un rombo azzurro contenente un serpente stilizzato il cui corpo era attorcigliato ad una croce medica comparve su un angolo a destra della mappa.

???: “Questo è il centro di ricerca dell’industria farmaceutica Nouvelle Frontière. E’ stato realizzato intorno agli anni trenta con un’operazione congiunta tra la corporazione ed il governo che fu in carica allora.”

*Più o meno novant’anni fa. Il padre di Jamyl era al potere...*

James iniziò a preoccuparsi. Conosceva bene il padre dell’attuale imperatrice e sapeva che era stato un uomo senza scrupoli. Sfortunatamente per lui una serie di eventi accidentaliavevano portato il suo corpo a trovarsi in fondo all’oceano, sparso in piccoli atomi carbonizzati.

???: “Tutto ciò che ci è rimasto non sono altro che briciole lasciate in pasto ai giornali.”

Ci fu una pausa, come se il loro interlocutore volesse introdurre la prossima frase con enfasi.

???: “Ogni documento è stati falsificato. Date, destinazioni delle merci, nomi del personale e così via. Abbiamo solo carta straccia tra le mani. Tuttavia ciò che ha attirato la nostra attenzione è uno strano segnale proveniente da un luogo nelle vostre immediate vicinanze: si è attivato non appena i nostri droni hanno varcato la soglia del portale con il vostro equipaggiamento. Non sappiamo chi lo mandi o cosa significhi, ma conosciamo la fonte d’origine. I vostri datapad si saranno già aggiornati con le informazioni necessarie a riguardo.
Avete l'autorizzazione di utilizzare ogni mezzo necessario per investigare in questa anomalia. Buona fortuna.”


La schermata sfocò velocemente dal freddo sfondo bluastro del programma di diagnostica al fin troppo vivo verde della foresta attorno a sé. Appurò che la posizione dei due compagni fosse rilevata correttamente, quindi riaprì l’elmo che si divise in due: la parte inferiore gli rientrò nella corazza frontale mentre quella superiore si ripiegò dietro al suo collo.
Volse lo sguardo verso la loro nuova destinazione. Dove la foresta aveva lasciato uno spazio non proclamato si ergeva un vecchio castello i cui tempi migliori oramai non erano altro che un lontano ricordo mentre le piante stavano riconquistando ciò che era loro di diritto. Alcuni alberi erano nati all'interno e i muschi adornavano i pochi muri rimasti eretti qua e là crepando la debole roccia che teneva insieme il resto della struttura. L’unica parte intatta era una scalinata larga alla base e che si restringeva drasticamente una volta arrivata davanti all’immenso portone che ostacolava l’accesso al rudere.
James si passò una mano sulla barba mentre analizzava la struttura. Era troppo piccola per potere contenere l’edificio che era comparso nella planimetria e la parte superiore del castello mancava completamente. Qualcosa non quadrava.

Scusate il ritardo.
@Chaos e Cosmos: se ci sono domande lasciatemi un messaggio su skype


Edited by DerpyCobra - 18/2/2013, 14:08
 
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CAT_IMG Posted on 19/2/2013, 12:50     +1   -1

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L'umana attese con pazienza la mossa della puledra, quando il suo muso su incontrò con la sua mano il sorriso si allargò lievemente ma a quanto pareva la piccoletta non aveva ancora intenzione di parlare. Eppure, a quanto aveva capito, tutti i suoi simili lo facevano senza problemi., che il piccolo cavallo alato non ne fosse in grado?
O molto più semplicemente non voleva. La sensazione del caldo pelo sulla mano durò poco, la creatura prese a scrollarsi di dosso la sozzura che si era portata dietro nella sua corsa verso di loro. Ad Eveline scappò un colpo di tosse malcelato che era quanto più simile ad una risata quando la vide combattere contro il ramo che James prima sembrava avere intenzione di toglierle.

CITAZIONE
"Quindi ,Eve, ora che sappiamo dove andare, prenditi cura della piccola fino ai rifornimenti. Adesso starai subito dietro di me, mentre Heyl lo controllerò io. James invece aprirà il gruppo come prima. Dovremmo essere ormai vicini. Vediamo di non subire altri ritardi. Gambe in spalla, gente!"

L'umana si alzò lentamente voltando lo sguardo verso l'assassino, mollandogli un occhiata che pareva parlare da sola. E sembrava dire "che sia l'ultima volta che mi dai ordini". Riportò la sua attenzione sulla pony che continuava con risultati piuttosto scadenti a cercare di togliere il ramo dal suo crine. La ragazza si inginocchiò lentamente afferrando la lancia con la mano destra, la utilizzò per picchiettare lievemente sul terreno accanto a lei per attirare l'attenzione del pony, in modo da non spaventarla. Sperando non le si girasse intorno allungò la mano sinistra verso la folta chioma multicolore e con una rapidità impressionante la liberò dal ramoscello, il tutto accadde in un attimo. Ora Eveline era li, di fronte alla puledra con il ramoscello fra le dita ed un mezzo sorriso stampato sulle labbra, aveva atteso che tutti la superassero per poter finalmente parlare liberamente.

"Il mio nome è Eveline..."

Disse a mezza voce, cercando di non lasciare uscire allo scoperto il suo solito caratteraccio.

"... Questo posto è pericoloso. Stammi vicina e segui i miei movimenti e non fidarti di nessuno"

Non ci riuscì molto, il suo classico tono autoritario traspariva ancora in mezzo alle sue parole. Si strinse gli occhi con il pollice e l'indice pensando ad un modo migliore per farla aprire, ma non gliene venivano in mente. Almeno non di buoni.
Sbuffò pesantemente tirandosi i capelli all'indietro rivelando il viso del tutto, i suoi lineamente ancora da giovane ragazza erano compensati dagli occhi che sembravano riflettere le pene di un veterano. Specialmente quello sinistro, spento e senza vita.
e le rivolse un secondo sguardo, questa volta senza sorridere, non le veniva naturale. Solitamente i suoi occhi erano abbastanza espressivi per fare capire a chi aveva di fronte quello che pensava.

"Non so il tuo nome, come posso chiamarti?"

Le chiese in tono gentile mentre si voltava riportandosi in piedi e voltandosi verso i suoi compagni. Iniziò a marciare verso le casse aspettandosi che il pegaso la seguisse, la sua presenza sembrava aver calmato quella voce insistente che le martellava nel cranio idee assurde. Poteva ancora setirla sussurrare ai limiti della sua coscienza ma erano bisbigli alla quale era abituata, erano anni che la accompagnavano, di giorno e di notte. Senza mai lasciarla in pace.
Passarono pochi istanti prima che arrivasse all'equipaggiamento, sembrava che tutti si fossero messi comodi.
Il soldato James era già intendo a preparare una -poco ingombrante- arma da portare con la sua -poco discreta- armatura. Eveline scosse la testa lentamente. Ora sembrava veramente il classico soldato tutti muscoli e poco cervello. Fortunatamente sapeva bene che non era vero, dietro a quella faccia da ebete si nascondeva un buon cervello. Di certo era messo meglio del suo.
Si diresse verso la cassa dalla quale James aveva estratto la sua arma e nel farlo passò a poco più di un metro da Heyl che sembrava aver sviluppato un particolare interesse verso la puledra dal manto canarino.
Senza una parola la lancia di Eve saettò dalla mano destra a quella sinistra che si alzò conficcandola accanto all'uomo. La ragaza non lo degnò di uno sguardo ma quello era un chiaro segno del fatto che non si fidava di lui, e che alla prima mossa sospetta lo avrebbe attaccato senza esitazione.

*Vediamo cosa mi ha portato babbo natale...*

Pensò mentre si piegava allungando avidamente le mani verso l'involto più grosso all'interno di essa. Quando lo alzò riconobbe all'istante il familiare peso che la aveva accompagnata per così tanto tempo. Un tremito la pervase mentre liberava dall'imballaggio un immenso fucile di precisione anticarro.
Era proprio il suo, come lo aveva lasciato quando se ne era andata. Quasi non le vennero le lacrime agli occhi al solo pensiero di poterlo nuovamente stringere fra le braccia. Ne percepì l'odore e provò un immenso piacere quando inserì il caricatore, sentendo quel suono così familiare. Tirò l'otturatore a trazione diretta, incamerando il proiettile. Si trattenne per non scoppiare a ridere come una deficente. Si legò il fucile a tracolla con una rudimentale cinghia.

*Non so come diavolo facevano a saperlo, ma chiunque abbia mandato questi due si merita una cassa d'oro*

Ma le sorprese non erano ancora finite. Una valigia nera stanziava sul fondo della cassa, ma non era anonima come il resto dell'equipaggiamento. Si leggevano chiaramente tre lettere argentate sul fronte -EVE-
Strabuzzò gli occhi afferrando in fretta la ventiquattrore e si inginocchiò a terra, aprendola lentamente.
Al suo interno era presente un fucile mitragliatore completo di caricatori espansi, ed un piccolo contenitore cilindrico con una dicitura sbiadita sul fronte, lo riconobbe, erano i farmaci che le servivano. Lo aprì frettolosamente facendo calare una pillola rivestita nel palmo della mano sinistra e senza pensarci la inghiottì. Curandosi di nascondere il flacone in una tasca interna della camicetta. E sperando vivamente che gli altri fossero troppo impegnati per fare caso a lei.
Preparò la seconda arma e si affacciò nuovamente alla cassa, nient'altro per lei.
Si avviò quindi alla seconda, recuperando un datapad da essa e trovando l'ultimo frammento del suo equipaggiamento. Un giubbotto tattico con spazio sufficente per inserire i caricatori supplementari che le erano stati dati.
Si preparò rapidamente e proprio quando ebbe finito il datapad sfrigolò, facendo fuoriuscire una voce maschile, che iniziò a dettare i loro ordini. Quando essa finì Eveline sospirò. La sua mente iniziava ad essere più lucida, la droga che aveva assunto aveva un effetto quasi istantaneo.

*Cosa diavolo ci fa un centro di ricerca farmaceutico di novant'anni fa in questo posto se il portale è stato scoperto poco tempo fa? La faccenda puzza. Molto*

Trattenne però per se i suoi pensieri e si voltò cercando con lo sguardo la piccola pony.. Non aveva la minima intenzione di separarsi da quella creatura per più tempo del necessario.

Abilità passive attive:
Abilità Base:
Soggetto sperimentale 1/ 2 [Passivo]
Eveline è stata sottoposta ad un trattamento con una droga chiamata 009.762-OO. Si tradda di un mutageno che altera le principali regioni del lobo frontale del soggetto. Aumenta l'aggressività, forza, resistenza, e la tolleranza alle ferite ma intacca le facoltà di pensiero razionale del soggetto. Questo effetto collaterale solitamente viene tenuto sotto controllo dai farmaci antipsicotici e a integrazione bipolare.
Abilità Avanzate:
Soggetto sperimentale 2/2[Passivo]
Eveline è stata sottoposta ad una dolorosissima sostituzione dei Dendridi Nervosi con Fibre di Superconduttore. Questo trattamento consiste nella sostituzione della trasduzione bioelettrica nervosa con trasduzione elettronica schermata ed essa comporta un significante aumento nel riflessi soggetto. Aumento evidente di di intelligenza, memoria, e creatività.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 21/2/2013, 21:26     +1   -1




La marcia riprese quasi subito, con il gruppo che seguì precisamente le indicazioni dell'assassino. Solo per un momento, però, Luke scorse uno sguardo truce provenire da Eve. E chi se no? Egli parve comprendere il significato di quella occhiataccia, ma rispose alzando un sopracciglio e scuotendo lievemente la testa come per dire "non lo faccio per farti un torto".

Il percorso dall'incontro con la piccola pony fino ai rifornimenti fu più breve del previsto, con grande soddisfazione di Luke, che già pregustava il momento in cui avrebbe messo le mani sulla sua roba. Infatti, la visione della catasta di casse marcate da una moscia bandiera nera gli fece calare di un poco la tensione che albergava in lui dal momento in cui era apparso Heyl nel bosco, ma solo quel poco gli bastò per fargli dipingere una lieve smorfia sorridente sul volto. Luke vide i suoi due commilitoni fiondarsi su delle specifiche casse, come se già sapessero quali contenessero la loro roba. Rimase ammirato dal pregio dell'equipaggiamento che James ed Eve estrassero dai loro contenitori. Preso dall'entusiasmo, l'assassino fece dei lunghi e veloci passi verso l'ultima cassa, la più anonima fra tutte. Sganciando con una mano delicata ma ferma i fermi del coperchio, Luke chiuse gli occhi mentre apriva il contenitore, quasi come si volesse fare da solo una sorpresa. Aprendo di nuovo gli occhi, lo spettacolo che gli si parò di fronte allargò ancora di più il suo sorriso: c'era tutto quello gli serviva e che sapeva gli avrebbero mandato, ma notò anche qualcosa di poco familiare. Decise che avrebbe indagato sulla strana scatola dopo la sua vestizione.

La maggior parte del contenuto della cassa consisteva in ciò che più di familiare c'era per un assassino. Il vestiario consisteva in un paio di pantaloni mimetici scuri, una maglia nera, un paio di guanti scuri senza dita, un paio di scarponcini neri ed un gilet tattico ricco di tasche e ganci dove riporre l'equipaggiamento. Alcune cose le aveva già addosso, ovvero i suoi fedele berretto e la kefiah. Per quanto riguardava le armi, dato che il suo bowie lo aveva già portato con sé dall'inizio, nella scatola Luke trovò la sua vecchia ed affidabile Beretta 9mm con a parte un silenziatore e qualche caricatore di scorta. Accanto trovò anche le fondine per la pistola, da allacciare alla coscia destra tramite delle cinghie, e del coltello, da agganciare alla spalla sinistra sul gilet. Con gradita sorpresa, Luke trovò anche un affilatoio ed un piccolo kit di manutenzione della pistola, oltre ad alcuni beni medici di prima necessità, come disinfettante e garze.

Dopo aver fatto mente locale dell'inventario che aveva trovato, Luke si lasciò scappare un'occhiata sugli individui presenti. James era ancora intento a finire di controllare il suo equipaggiamento, mentre rimase piuttosto sorpreso da una strana reazione di Heyl alla piccola equina. Sembrava che egli non solo avesse rinunciato alle violente intenzioni avute fino a qualche istante prima, ma che addirittura si fosse lasciato andare ad un comportamento... premuroso? Quei repentini cambi di pensiero, come quello avuto qualche tempo prima con Eve riguardo al suo obiettivo di eliminare una reggente di quella terra, rendevano sempre più difficile per Luke inquadrare del tutto quell'individuo, marcando sempre di più nella mente dell'assassino l'idea che Heyl fosse un elemento instabile e pericoloso. Luke rimase anche per un secondo a fissare Eve che sembrava trangugiare avidamente qualcosa da un flacone, ma decise di non persistere con il suo sguardo. Se c'era qualcosa da sapere al riguardo, si sarebbe saputo. Non c'era bisogno di forzare i tempi.

Era giunto infine il momento di mettersi addosso tutta quella roba. Luke si slegò dai fianchi la sua giacca ormai a brandelli, gettandola per terra a poca distanza da lui. Si tolse anche la kefiah, ma non il berretto, e si sfilò la maglia cercando di non far cadere quest'ultimo dalla testa. Togliendosi anche le scarpe ed i pantaloni ormai sgualciti, l'assassino fece un mucchietto dei suoi vecchi vestiti, rimanendo di fatto in mutande. O meglio. Mutande e berretto. Rendendosi conto che non era solo, fece finta di coprirsi il petto e l'inguine con le mani e, con un tono ironico in falsetto, si rivolse ai suoi "spettatori".

"Oh per cortesia, non guardatemi mentre mi cambio! Sono molto pudico e gli sguardi indiscreti mi fanno vergognare!"

Si lasciò scappare una risata dopo quel banale siparietto, ma riprese subito il controllo si sé stesso, continuando a vestirsi. Si infilò i pantaloni mimetici e la maglia, seguiti dagli scarponcini e dalla kefiah. Si legò la fondina della pistola intorno alla coscia destra ed infine indossò il gilet tattico, attaccando sulla spalla sinistra di quest'ultimo la fondina del suo bowie. Una volta terminata questa fase, Luke prese la pistola ed il coltello, infilandoli nelle rispettive fondine, mentre nelle varie tasche del gilet e dei pantaloni ripose il resto degli oggetti: il silenziatore, l'affilatoio, i caricatori, il kit di manutenzione della pistola ed il materiale medico. I guanti vennero indossati per ultimi. Ora Luke era di nuovo sé stesso.

L'attenzione dell'assassino ricadde finalmente sulla strana scatola che aveva trovato inseme al resto della sua roba. Aprendola, vi trovò dentro uno strano marchingegno del quale Luke non riconobbe subito la forma. La sua mente però corse a qualche tempo prima, durante un briefing con i suoi superiori e gli scienziati dei servizi segreti. Si stava parlando di una nuova tecnologia compatta e sperimentale che avrebbe permesso agli assassini come lui di diventare letteralmente invisibili per brevissimi periodi di tempo. L'utilizzo gli era già stato spiegato in quella sede e gli avevano comunicato che avrebbe usato quella nuova tecnologia appena sarebbe stata pronta per un test sul campo. A quanto pare era giunto il tempo. Luke era davvero soddisfatto di avere un nuovo e potente giocattolo ed agganciò subito il marchingegno al suo gilet, in uno spazio vuoto sul ventre vicino ad alcune tasche. L'assassino avrebbe voluto provare subito il funzionamento di quell'arnese, ma decise di trattenersi.

Ora che Luke era pronto al 100%, raccolse il datapad che conteva i dettagli della missione. L'assassino fece un paio di considerazioni nella sua mente.

*E così ci mandano a ripulire un casino del passato... Da come sembra, quel luogo parrebbe deserto dopo tanto tempo e quel segnale potrebbe solo essere un macchinario che è rimasto in funzione dalla caduta di quel laboratorio. Plausibile, visto che luoghi del genere hanno spesso un generatore autonomo. Considerando però anche da cosa è circondato, può anche darsi che "qualcosa" o "qualcuno" lo abbia riattivato per errore... Vedremo.*

Ora che il suo gruppo aveva un obiettivo, Luke decise di conoscere meglio la loro nuova ospite. Voltandosi verso di lei e facendo qualche cauto passo nella sua direzione, l'assassino di fermò ad un metro abbondante per evitare di metterla a disagio. Non poteva infatti sapere come avrebbe reagito alla sua presenza e starle troppo vicino poteva innervosirla. Dipingendosi un caldo sorriso in volto, Luke si rivolse infine alla piccola pony.

"Ciao, scusami se non mi sono presentato prima, ma pensavo che quella non fosse la situazione giusta per quel tipo di cose. Io sono Luke e penso che tu abbia già avuto modo di conoscere James ed Eve. Noi tre siamo umani e siamo venuti qui per una missione. Sai, siamo soldati. Se non è chiedere troppo, potresti dirci qualcosina su di te e del luogo dove ci troviamo? Forse, conoscendoci, ci potremmo aiutare a vicenda."

Mentre Luke indicava i suoi due commilitoni, si ricordò della ferita alla mano di Eve. Rivolgendosi quindi alla ragazza, l'assassino le ricordò che ora avevano delle provviste mediche.

"Ehi, Eve. Ora che abbiamo finalmente la nostra roba puoi medicarti la mano togliendoti quel cencio della mia giacca. Immagino che abbiano fornito pure a te il minimo indispensabile, ma in caso di bisogno posso darti qualcosa di quello che ho ricevuto io."

Dopo aver finito, Luke riportò lo sguardo sulla piccola equina, sperando che potesse rispondere alle sue domande su di lei e su quella lugubre foresta.
 
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CAT_IMG Posted on 23/2/2013, 18:00     +1   -1
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Sono un biscotto ricoperto di stelle.

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Eve le tolse di dosso quello scomodo rametto dalla criniera, e poi si presentò chiedendo il suo nome, ma ancora nessun scuono uscì dalla bocca della puledrina. Per quanto sentiva di potersi fidare le viscere continuavano ad essere strette dalla morsa dell'angoscia, quindi seguì quella figura femminile che si sforzava di infonderle fiducia e la seguì verso quella bandiera nera e i pacchi che aveva scorso non molto prima.

D'improvviso tutti furono più felici. A quanto pare quelle cose verdi artificiale contenevano dei giocattoli molto preziosi poichè l'aria si alleggeri nel gruppo.
Si era seduta al margine di quel quadretto (ovviamente a debita distanza dal tizio col mantello, e sufficientemente vicina alla ragazza) godendosi finalmente la presenza di qualcuno su cui poter fare affidamento. Osservava in silenzio quello che accadeva intorno, e scrutava i singoli per poterli capire meglio.
Il più grosso divenne ancora più grosso, ricoperto di placche dorate che stonavano con l'ambiente circostante.
La ragazza si era fiondata su un'arma enorme e delle caramelline non sapeva bene per cose.
Il freddo ometto nero si stava spogliando fingendosi timido, indossando nuovi abiti... sempre neri.
Infine, c'era quell'essere inquietante.
Se ne stava in quel piccolo sprazzo di terra con aria corrucciata, ma Sazu non aveva intenzione di soffermarsi su quel coso. C'era Eve. Tanto le bastava.
Non appena ebbe finito di sistemare le sue cose vide che tornò accanto a lei, e nel vederla sorrise. Ci mancava solo che scondinzolasse come un cane.
Nel medesimo istante la raggiunse il ragazzo magro in nero, che rimase a distanza e in maniera affabile si scusò per i modi bruschi di prima e si presentò chiedendole informazioni sul posto.
Il momento era arrivato. Non aveva più scuse per stansene in silenzio, poichè le viscere si erano mutate del tutto ormai. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi radunando tutto il coraggio che aveva in corpo.

"S...S...Sazu... Mi chiamo Sazu" alzò la testa e per un attimo sostenne quello sguardo dolce, ma fu vinta dalla timidezza e prese a guardarsi lo zoccolo nel mentre che raschiava la terra sottostante "Io... sono arrivata qui... per caso... C'è stato un incendio alla villa e sono fuggita. Poi le guardie e i segugi mi inseguivano, e io avevo paura. Ho continuato a correre. Non mi sono mai fermata, e una volta sfinita mi sono addormentata in una grotta ma al risveglio c'era un leone e sono fuggita nuovamente. Poi ho trovato voi!" istintivamente fissò le due figure longilinee davanti a lei e si alzò sulle quattro zampe in concordanza ad un fluido movimento di coda che ne evidenziava la grazia e l'eleganza impartitale negli anni.
Dopo aver finalmente lasciato libero quel fiume di parole si sentiva più leggera ma quella sensazione durò poco poichè vide il tizio stambo che si avvicinava porgendo ad Eve il mantello, offrendolo come coperta per lei.
Stringendo gli occhi a due fessure Sazu lo guardò male sentendosi in dovere di rispondere. Le avevano chiesto ripetutamente di parlare. Perchè non farlo, dopotutto? Gonfiò il petto con fare d'importanza e sorrise mestamente.
"No grazie. Patisco il freddo piuttosto che dover passare giorni a grattarmi le pulci di quel coso!" La sua governante l'avrebbe rimproverata non poco per quel suo atteggiamento sfrontato, ma d'altra parte, lei non era lì, e da quello che aveva potuto vedere, il tizio non godeva di ottima fama agli occhi della ragazza. E lei, per rispetto, l'avrebbe odiato a sua volta.
Enspirò profondamente per calmarsi e tornò a rivolgersi agli altri due. Almeno quel poco che sapeva doveva dirlo... ma soprattutto doveva avvertirli per il leone.
"Come già detto, da quella parte non so bene a che distanza c'è un animale molto grosso. E' rosso e giallo. Ma non è un giallo bello come il mio manto eh!" Precisò nel mentre che indicava col musino la macchia di cespugli a sinistra "Per contro, suppongo che con le armi che avete addosso sono sicura che potreste comunque sconfiggerlo..." concluse inclinando la testa pensierosa.

Guardò ancora la ragazza che le stava vicino. Era tranquilla, e continuava a guardarla... ma dai suoi occhi traspariva poco. Per certi versi sembrava... triste?
Con un altro movimento della coda decise di avvicinarsi a lei trotterellando in allegria. La toccò leggermente all'altezza delle ginocchia con il muso e poi andò dal ragazzo presentatosi come Luke e fece altrettanto per poi dirigersi verso l'energumeno... James! Sì, esatto, James!
L'armatura riluncente era un po' troppo... troppo... però aumentò un attimo il trotto e gli girò intorno alle gambe per poi sedersi lì accanto sorridete, guardando il suo volto attraverso quella scatola di latta dorata che s'era messo addosso.

*Forse... non è necessario che torni a casa subito...*
Ignorando il tizio pidocchioso... il gruppo non era così male.
 
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jollyroger96
CAT_IMG Posted on 23/2/2013, 19:30     +1   -1




Rimasi fermo a fissare i miei compagni di ventura che si vestivano di tutto punto, James aveva indossato una armatura che ricordava i Jugghernout della Repubblica, ma a differenza di loro questa era in acciaio, un sorriso mi si dipinse sul volto, c'era un motivo se le armature dei cloni erano in fibra sintetica altamente non conduttrice. Lo vidi estrarre anche una arma che, viste le dimensioni dell'affare di metallo che aveva agganciato prima della canna, doveva essere una vecchia arma a proiettili. Il mio sorriso si allargò ancora.
Osservai accuratamente ogni soldato ed equipaggiamento, il fucile che era probabilmente da tiratore scelto preso da Eveline insieme a quello che pensai fosse una medicazione e il vestito pesante di Luke con annessa arma di piccolo calibro.
La squadra aveva appena perso ogni protezione da un mio possibile attacco elettrico, in caso di necessità avrei potuto paralizzarli o ucciderli con relativa facilità.
Quando ebbero finito la prova costume Luke tentò nuovamente di comunicare con la piccola pony che finalmente rispose, aveva un bel nome, Sazu.
Raccontò di una sua fuga da una abitazione, ma a sentire le misure di sicurezza sembrava di più il racconto di evasione da un carcere, quando poi ebbe finito si rivolse direttamente a me rifiutando il mio gesto cortese, sorrisi

Hai fegato piccola puledrina, ci vuole un bel coraggio a rispondere così lanciai quindi il mantello sulla punta della lancia che Eveline aveva facendolo atterrare seguendolo con la mano.

Mi avvicinai e puntai la mano a palmo aperto contro la lancia che dapprima cominciò a scricchiolare poi con un sonoro CRAK cominciò a rompersi e compattarsi insieme al mantello diventando una piccola pallina scura che lanciai verso la foresta con un gesto fugace.
Appena lanciai via l'oggetto partii una comunicazione da due dispositivi elettronici presenti nelle casse. Dopotutto quei soldati non erano uomini delle caverne. La comunicazione riportava fatti di cronaca di quel mondo che non mi interessarono minimamente, la cosa che mi colpì fu che parlavano di una
ricognizione e di un "segnale" la cosa era alquanto strana. Attivare segnali in remoto su piano spaziale è un conto, ma attraverso un portale era cosa alquanto complessa per un popolo così poco avanzato. A meno che la loro arte bellica fosse l'unica cosa sottosviluppata della loro tecnologia questa cosa era impossibile, questa situazione stava diventando sempre più strana.

Allora signori, vogliamo procedere ? dissi sistemandomi la cintura con la spada
 
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73 replies since 23/1/2013, 16:06   1415 views
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