Missione 0: Basso profilo

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CAT_IMG Posted on 18/6/2013, 20:41     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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Eveline si scansò di un passo per lasciare lo spazio a Sazu. Il suo unico occhio saettò rapidamente fra i suoi tre compagni, si ritrovò costretta a mettere la sicura al suo fucile e piazzarlo in verticale a terra visto che lo spazio nell'ascensore era piuttosto limitato e la maggior parte era occupata dall'ingombrante soldato in armatura. Quest'ultimo ruppe quasi subito il silenzio facendo iniziare al macchinario la sua discesa, gli occhi di Eveline scrutarono la piccola struttura mentre un brivido la pervadeva, non le piacevano gli spazi chiusi e malamente illuminati, fortunatamente una musichetta gracchiante fuoriuscì dagli altoparlanti del macchinario distraendola dai suoi pensieri. Chiuse gli occhi e sospirò lentamente cercando di mantenere la calma, quando il buio calò sopra di lei immagini di morte le riempirono la testa, non le scacciò. Oramai era abituata alla loro presenza, qualcosa però la fece ritornare alla realtà. Una voce metallica che sovrastò la canzoncina da ascensore


CITAZIONE
“Ok, questa cosa non deve uscire da questo ascensore, ok?”

La testa della soldatessa si voltò verso James, gli occhi erano socchiusi e concentrati sulla figura dorata. Il suo racconto le risultò immediatamente familiare, sapeva benissimo di cosa stava parlando. Il ricordo era marchiato a fuoco nella sua memoria e il soldato non aveva fatto altro che riportarglielo a galla. Strinse spasmodicamente il fucile fra le mani mentre si mordeva nervosamente il labbro inferiore, sbuffò nuovamente scuotendo la testa per cercare di liberare la mente da pensieri non consoni. Non c'era motivo per tenere il segreto, probabilmente se li avevano messi insieme era perchè le loro storie coincidevano.

"Quella nave era un campo di addestramento mobile per soldati sperimentali. Probabilmente vi siete imbattuti in essa poco tempo dopo la rivolta. Pochi sono sopravvissuti a quell'incidente''

Non aggiunse altro liquidando il discorso con una scrollata di spalle. Se era vero quello che pensava Luke potrebbe avere avuto altre informazioni dalla sua. Non le restava che aspettare e vedere come evolveva la situazione.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 20/6/2013, 16:19     +1   -1




Luke

Dopo il passaggio di Eve, James picchiettò con un gomito sul fianco di Luke, scrollando quindi le spalle come per riprendere in modo scherzoso il modo di fare della soldatessa. La spia per un secondo si morse un labbro ripensando ad Athena, non guardando James negli occhi. Luke però si riprese e ricambiò sovrappensiero con un sorriso di circostanza.

Dopo essersi tutti stipati nell'ascensore, quest ultimo cominciò la sua lenta discesa verso il piano 21, come scelto da James che aveva consultato le planimetrie. Nell'ambiente claustrofobico si diffuse quindi una gracchiante musichetta da salotto che pareva essere lì solo per prendere per il culo la tensione del momento, dato che il gruppo era in esplorazione di luoghi potenzialmente mortali.

Luke si guardò attorno. L'atmosfera era alquanto strana, irreale, quasi "sbagliata". Se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe trovato in un ascensore buio e arrugginito di un edificio abbandonato in una foresta di un mondo alternativo, stipato insieme ad una lattina ambulante, una donna assassina psicolabile ed un cavallo parlante, probabilmente ci avrebbe scherzato sopra, dicendo di dove poteva firmare per vedere una scena tanto surreale. Ma quella musichetta. Quella dannata musichetta. Il loop continuo, inesorabile, martellante di quella melodia banale gli stava divorando la pazienza da dentro. Fosse stato in un altro frangente, non ci avrebbe fatto caso, ma li, proprio lì, in quel preciso istante, fra assassini, lattine e cavalli in un buco buio dimenticato dagli dei, quella musica era l'insulto finale verso qualsiasi logica ci potesse essere in tutto l'universo.
Tutti questi pensieri si tramutarono in una semplicissima ma esplicativa reazione di Luke. Ritto su sè stesso, impassibile agli occhi degli altri presenti, sussurrò candidamente: "Fuck my life."

Un minimo di coerenza venne riportata da James che, con tono molto serio, rivelò di una sua passata avventura dei suoi vecchi tempi in marina. Spiegò di come dopo aver trovato una nave da ricerca della Nouvelle Frontiers apparentemente deserta, vennero tutti circondati da navi da guerra dell'Impero, che presero il controllo del vascello scientifico ed intimarono il totale silenzio sulla vicenda ai marinai giunti lì per caso. Eve rincarò la dose, rivelando che la nave in questione era per la ricerca e lo sviluppo di soldati con abilità potenziate.

Luke ascoltò le parole di entrambi. Era diventato nervoso. Una goccia di sudore freddo sfuggì al berretto nero che aveva in testa, imperlando il lato sinistro della fronte prima di scendere in picchiata verso il mento ed infine staccarsi dalla pelle per cadere a terra. Lui conosceva quella storia. La conosceva molto, fin troppo, bene. Era però un evento di una decina di anni prima, schedato come Top Secret negli archivi dei servizi segreti. Come potevano loro sapere di tutto ciò? Il pensiero che entrambi i suoi attuali compagni di viaggio potessero essere stati presenti in quella situazione fece nascere un groppo in gola a Luke. Anche lui era lì quel giorno. Schiarendosi in modo fin troppo evidente la voce, la spia cominciò a parlare con cautela.

"Come diavolo fate a sapere queste cose? C'eravate anche voi? Dannazione. DANNAZIONE. Che sia questo uno dei motivi per i quali ci hanno fatto fare squadra?"

Ormai stare in silenzio non avrebbe giovato a nessuno, tanto valeva vuotare il sacco sugli avvenimenti di quel giorno.

"Aaaaaah... Come dire? Meglio che cominci dall'inizio.
Avevo da poco compiuto 18 anni ed ero ancora una delle reclute più entusiaste e promettenti dei servizi segreti, ma un giorno ci arrivò questo ordine di unirci a delle truppe d'assalto in mare per catturare e ripulire una nave da ricerca che ci avevano comunicato stava perpetrando delle ricerche che se avessero visto la luce del sole avrebbero minacciato l'Impero stesso. Io fui incaricato di trovare e recuperare il database ed un individuo, mentre gli altri toglievano di mezzo qualsiasi altro testimone che poteva essere rimasto a bordo. Alla fine della giornata tornammo alla base con le info, la persona in questione ed anche una specie di "trofeo". Era una giovane ragazza, non avrà avuto neanche 15 anni. Non so che cosa ne abbiano fatto di lei, ma ci dissero che si sarebbero presi cura di lei. Fin qui sembrava che fossimo stati gli eroi della situazione, ma la verità la capii poco dopo, all'interrogatorio della persona che avevamo recuperato."


Luke si fermò un attimo per riprendere fiato, si ricompose e continuò.

"Ci sono molte cose interessanti che emersero dal "colloquio" con questo individuo, che si rivelò essere il capo del progetto di ricerca della nave che era della Nouvelle Frontiers appunto. I loro progetti sono a compartimenti stagni, ovvero le alte sfere forniscono indicazioni e risorse per portare aventi un progetto e poi se ne disinteressano fino a quando qualcuno non comunica loro se la ricerca ha avuto successo o meno. In alcuni casi però, per le ricerche più pericolose, in caso di fallimento c'è l'epurazione, ovvero la totale distruzione di struttura, personale e materiale per evitare fuoriuscite di informazioni. Il progetto su quella nave era fallito. Alcuni soggetti di supersoldati erano sfuggiti al controllo ed avevano seminato il panico sul vascello. Questo è il motivo per il quale James aveva trovato la nave semi deserta. Il responsabile, sapendo che questa situazione avrebbe firmato la sua condanna a morte, preferì contattare la nazione più vicina e di vendere sè stesso ed i frutti delle sue ricerche in cambio di avere salva la vita. Subito dopo siamo stati contattati anche noi ed incaricati di eliminare qualsiasi prova e persona su quella nave che non fossero il responsabile ed un soggetto sperimentale. Io stesso ho dovuto recuperare il capo di quel progetto e nel fare il download delle informazioni ho visto che stavano lavorando su una droga per potenziare i soldati. Aveva un nome questa sostanza, tipo 009.7qualcosa, ma non mi ricordo il resto. La ragazza invece era uno dei soggetti sperimentali che venne portato indietro per essere studiato, a quanto pare. Degli altri miei compagni avevano avuto il compito di recuperare un soggetto ad insaputa degli altri, così non ci sarebbero state domande scomode.
Fatto sta che a fine giornata avevamo praticamente rubato il progetto per dei supersoldati alla Nouvelle Frontiers. 10 anni sono passati e ancora non so che fine abbiano fatto quell'uomo, la ragazza e quelle stesse ricerche. Forse le stanno ancora portando avanti segretamente da qualche parte e prima o poi vedremo i frutti di queste "scoperte"."


Luke aveva la bocca impastata dal serio discorso che aveva fatto. Delle ultime cose vennero dette prima di finire.

"Questo insomma è tutto per ora. Mai avrei immaginato che fossi stato coinvolto pure te, James. Ti hanno costretto a stare in silenzio per 10 anni. La cosa che mi meraviglia di più è però di come Eve sapesse di quel posto, del suo scopo, del suo utilizzo. Solo alcuni sapevano il vero scopo di quella nave e Eve 10 anni fa era troppo giovane per... Aspetta un secondo... Non dirmi che..."

La realizzazione improvvisa fece incespicare la spia sulle sue stesse parole.

"...che la ragazza sei te? Tu eri quel soggetto sperimentale che è stato riportato indietro?"

Il pensiero che Luke avesse in qualche modo contribuito a morte e sofferenza insensate lo colpì come una martello in testa. Era giovane, stupido, ambizioso. Si fidava troppo. Ora le conseguenze di un singolo giorno stavano cominciando a mordere tutti. Un silenzio di tomba calò sul gruppo, ma quella dannata musichetta dell'ascensore si prese nuovamente gioco di tutto. Luke si sentì così frustrato che gli venne la tentazione di estrarre la sua Beretta e di far tacere una volta per tutte quel dannato altoparlante infernale.
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 13/7/2013, 11:08     +1   -1




James deglutì mandando giù un blocco di saliva che gli stava quasi impedendo di respirare. Non si sarebbe mai immaginato una svolta del genere. Non si aspettava che anche quei due fossero presenti in quell’avvenimento. E fatto ancora più sconcertante, non si aspettava che l’Impero avesse deciso di imboccare quella strada. Non era stupido, era chiaro il motivo per cui Eveline fosse ancora viva.

“Ma perché? Perché unirci in una squadra? Sapevano che prima o poi questo discorso sarebbe uscito fuori. Non ha s-.”

La frase si interruppe quando l’ascensore sobbalzò inaspettatamente. La velocità di discesa diminuì finché, poco dopo, raggiunse un punto morto e con essa anche la fastidiosa musichetta che aveva fatto compagnia al gruppo.
La guardia lanciò una rapida occhiata alla pulsantiera dove un cerchio bianco lampeggiava attorno al numero quindici.

“Stai fottutamente scherzaaaaAAAHH!

Si sentì le budella gola mentre l’elevatore precipitava verso l’oblio. L’improvviso movimento lo fece vacillare e cercò di puntellarsi con le mani, come meglio poteva, contro le pareti per evitare di cadere addosso agli altri occupanti. Quella dannata musichetta aveva ricominciato a cantare e come un viscido animaletto gli si insinuò nella testa, rendendogli più difficile pensare lucidamente.
I freni si misero in funzione ed un fischio assordante inondò lo spazio angusto in cui erano stipati, sovrastando la cantilena. Con un ultimo sforzo da parte dei freni arrugginiti l’ascensore si fermò mentre il debole lampeggiare intorno al numero ventiquattro indicava la loro corrente locazione. I vecchi cavi metallici gemettero sotto lo sforzo appena supportato mentre il sistema di bloccaggio raschiava contro i sostegni.

Dea! State tutti bene?”

James mollò la presa dalle pareti per girarsi e controllare lo stato dei compagni, ma un altro movimento repentino dell’ascensore gli fece scartare quell’idea.

“Merda.”

Rimanere lì era un suicidio, dovevano trovare un modo per togliersi da quel rottame. Si guardò attorno cercando di fare il meno movimento possibile e i suoi occhi incontrarono la fessura che univa le due ante che formavano la porta.
Puntellò le dita contro le aperture della porta, inclinò la schiena in avanti e fece leva sulle braccia. Il lamento dei pezzi metallici si andò ad unire a quelli già presenti mentre venivano spinti con forza verso l’esterno.

“Forza brutti figli di…”

Risparmiò il fiato e spinse nuovamente. Nonostante l’armatura provvedeva a fornire un ambiente ventilato e con una temperatura accettabile, una goccia di sudore gli rigò la guancia, scendendo lentamente verso il tessuto interno su cui sarebbe poi stata assorbita.

*Dai apriti!*

Con un grugnito animalesco riuscì ad aprire le due porte che rientrarono dentro il profilo dell’ascensore con uno scatto secco, liberando la via ai compagni. La torcia di James illuminò una passerella di metallo su cui sarebbero potuti saltare a circa un metro di distanza e poco sotto di loro. La guardia cercò di spostare il proprio corpo per permettere agli altri di passargli oltre e tentare di raggiungere l’altra sponda mentre lui continuava a tenere il passaggio aperto.

“F- Andate!”
 
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CAT_IMG Posted on 22/7/2013, 18:04     +1   -1

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Eveline ascoltò con un mezzo sorriso il racconto di Luke, di come loro erano entrati nella nave mettendo a tacere tutto e portando indietro solo lei. Quando il soldato si voltò verso di lei la trovò intenta a stuzzicare l'altoparlante dell'ascensore con la canna del fucile.

CITAZIONE
"...che la ragazza sei te? Tu eri quel soggetto sperimentale che è stato riportato indietro?"

La ragazza smise di gingillarsi e rivolse uno sguardo al soldato, il suo unico occhio lo aveva appena trafitto con un'occhiata carica di odio e risentimento. Che scomparse però pochi istanti dopo.

''Alla fine ci sei arrivato, il tuo brutto muso non è cambiato molto da quel giorno me lo ricordo discretamente, ricordo benissimo le facce di tutti i tuoi colleghi. Peccato che molti di loro abbiano fatto una brutta e sospetta fine, vero?''

La canna del fucile scivolò davanti agli occhi del soldato indugiando per un istante sul suo petto ma andandosi infine a posare a terra con un lieve -Tunk-

''Ma tranquillo, non voglio ucciderti, ora''

James quindi parlò ma il suo discorso fu interrotto dall'improvvisa frenata dell'ascensore. Seguita pochi istanti dopo dalla sua inesorabile caduta nella colonna. La ragazza strinse i denti lasciandosi cadere in ginocchio passando un braccio oltre alla puledra mentre con l'altro cercava di trattenersi al terreno ma non riuscì ad evitare una sonora caduta al terreno che le fece dolere il fondo schiena.

''Hmpf-''

Si rialzò proprio mentre il soldato forzava le porte urlando loro di andare. La soldatessa non se lo fece dire due volte e saltò con il pony oltre all'uomo atterrando sulla passerella, si volse per osservare gli altri due, se la sarebbero cavata. Lei mosse qualche passo avanti posando il fucile a terra ed estraendo la sua arma secondaria, pronta per una qualsiasi evenienza. Qualsiasi cosa ci fosse li sotto probabilmente ora era sveglia e vigile.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 8/8/2013, 18:33     +1   -1




Luke

Tutti i timori del soldato si realizzarono nel momento in cui Eve confermò che era proprio lei la ragazza che era stata portata via da quel luogo maledetto tanti anni fa, ma ancora non riusciva a capacitarsi del motivo per il quale proprio loro tre erano stati scelti per quella missione di avanscoperta. Infatti, visto il background travagliato di tutti, in quel momento poteva benissimo essere che si sarebbero create tensioni per via di quelle rivelazioni. Quasi come se si fosse voluto che saltassero fuori... Il motivo? Forzare una riconciliazione sul campo? Mandare al macello il gruppo sapendo che quel fattore avrebbe creato scompensi, minando la fiducia e la collaborazione dei membri? Già il fatto che Eve fosse stata mandata in quella foresta prima di Luke e James, sola, disarmata e con una sola lettera di ordini dalle alte sfere, non giocava in favore dell'ipotesi più rosea e sicuramente anche le parole di Eve non incoraggiarono in quel senso.

Le parole della giovane soldatessa furono come carta vetrata su una ferita aperta. Anche Luke era giovane, impavido, credulone e volenteroso di servire in qualsiasi modo. Con il senno di poi non avrebbe augurato a nessuno una tale insensata sofferenza. La canna del fucile di Eve sventolò minacciosamente di fronte al petto della spia, ma venne ritratto e posato a terra dalla proprietaria. Era evidente che la ragazza, se ne avesse avuto l'occasione, avrebbe giocato con la vita Luke. Non era però quello il luogo ed il tempo per tutte quelle storie. Rialzando lo sguardo in maniera più fiera e decisa, Luke si rivolse alla ragazza.

"Cazzo sì, che non mi ucciderai oggi, ragazza. Abbiamo una dannata missione da compiere e niente mi impedirà di portare a casa le chiappe da questo buco di merda. E se proprio dovrò morire per mano tua, preferisco farlo in totale tranquillità, ma anche lì dovrai darti da fare per prendermi. Tutti noi abbiamo sopportato e sofferto e ci portiamo dietro il peso di quel giorno e di mille altri simili, ma ora dimmi... Avresti preferito morire lì, su quella nave, avvolta in un telo nero, bruciata e dimenticata da tutti? E' solo per questo che vivi, per la vendetta? Se provassi a guardare avanti invece che indietro vedresti che... MA CHE CAZZ..!!"

Nel bel mezzo del discorso, l'ascensore si bloccò di colpo, lasciandosi quindi poi andare in un'inesorabile caduta nel vuoto. Quella dannata musichetta era ancora lì a prendersi beffe di quel momento senza speranza, ma d'un tratto la discesa si arrestò spontaneamente ed insieme a lei quel jingle infernale. Luke sorrise sotto i baffi a quella insignificante vittoria contro il demonio delle musiche ambient, mentre il suo corpo era però ancora dolorante per il colpo subito in seguito all'arresto improvviso.

James si diede subito da fare, sfruttando la sua forza per aprirsi un varco nelle porte, tenendole aperte per far passare gli altri verso una piattaforma distante circa un metro subito sotto di loro. Eve e Sazu sgusciarono subito fuori, ma Luke volle rimanere per dare una mano a James, dato che tutti fossero usciti, lui sarebbe rimasto bloccato dentro con le braccia bloccate a tenere aperte le porte. La spia in infilò quindi fra le gambe del soldato e si sedette per terra fra porte, puntellandole lui stesso con la schiena e le gambe. L'intenzione di Luke era quella di far passare dall'altra prima James e poi sfruttare il fatto di essere in mezzo alle porte e la sua agilità per rotolare via in tempo.

"James! Scavalcami e salta di sotto! Appena vai mi butto anche io! Fai in fretta!"

Le porte non pesavano molto per via della prese contemporanee sua e della guardia, ma la spia si preparò mentalmente a quei pochi secondi di peso sulle sue membra che sarebbero arrivati. Doveva essere tutto ben coordinato, ma aveva fiducia che James avrebbe capito le sue intenzioni.
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 18/8/2013, 20:40     +1   -1




James

Eveline si catapultò oltre la figura di James, tenendo nel contempo stretta fra le sue braccia la povera Sazu. La guardia osservò la donna saltare lo spazio vuoto e atterrare senza difficoltà sulla passerella.

*Due andati. Due rimanenti.*

Ripeté nella sua mente mentre sentiva lo sforzo prodotto dalle idrauliche dell’ascensore farsi sempre più pesante sulle sue braccia. Sentì il corpo di Luke scontrargli la parte inferiore delle gambe e si preparò a vederlo saltare. Ma ciò non successe.

Luke: "James! Scavalcami e salta di sotto! Appena vai mi butto anche io! Fai in fretta!"

L’elevatore oscillava leggermente a causa della spinta provocata dal salto di Eveline, i cavi gemevano sotto lo sforzo a cui sottostavano. Non c’era più tempo per discutere, dovevano agire ora e subito.

“Ok, al mio tre. Uno…”

James si preparò al salto, espirando l’aria nei polmoni.

“Due…”

Questa volta fece l’azione contraria mentre iniziava a flettere le gambe, facendo attenzione a non colpire il compagno durante il salto.

“Tre!”

Espirò nuovamente e al contempo fece forza sui muscoli delle gambe, proiettando la sua massa in avanti. Il salto non era uno dei più aggraziati, anzi se i rinoceronti avessero potuto farlo sarebbero stati migliori dell’uomo, ma James raggiunse la sua metà intatto. La passerella vibrò e la guardia si affrettò a levarsi di mezzo per non ostacolare l’arrivo del suo compagno.
Quando dietro di sé udì i cavi spezzarsi pregò con tutto il suo cuore che Luke fosse già saltato via.
 
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CAT_IMG Posted on 31/8/2013, 19:57     +1   -1

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Appena toccata la passerella Eveline si mosse di qualche passo in avanti adagiando dolcemente la puledra a terra. la guardò per un istante con il suo occhio sano per assicurarsi che stesse bene, a parte un espressione piuttosto spaventata non notava nulla di grave quindi tirò un sospiro di sollievo e si alzò in piedi. In quell'istante la terra le tremò sotto i piedi e faticò a mantenere l'equilibrio. Il soldato in armatura era atterrato pesantemente dietro di lei e anche lui si mosse all'istante
La ragazza si mosse prontamente quando il grosso soldato fece per saltare di sotto, aveva visto quello che i due avevano intenzione di fare, Luke si era piazzato in modo da tenere le porte aperte mentre il bestione saltava di sotto ma i tempi erano così stretti che non era certo che la spia fosse riuscita a saltare fuori in tempo.
Per quanto le riguardava, se fosse morto in quel momento a lei avrebbe solo dovuto fare piacere, ma il cecchino si mosse d'istinto, lasciando cadere il fucile a terra scartò la grossa figura di James e allungò un braccio verso il soldato ancora sull'ascensore.

''SOLDATO! GIU DI LI!''


Esclamò sperando che l'uomo afferrasse la sua mano e le desse l'occasione di tirarlo con tutte le sue forze verso di lei. In quell'esatto istante sentì i cavi dell'ascensore spezzarsi producendo un secco rumore.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 6/9/2013, 20:15     +1   -1




Luke

Una volta che James mollò la presa per saltare, Luke sentì tutto di un colpo il peso delle porte sulle sue membra, che scricchiolarono dall'interno. In quel preciso momento la spia si rese conto dell'effettiva forza del suo commilitone, per aver non solo scardinato le saracinesche, ma per averle tenute aperte con la sola forza delle braccia. Forse era anche merito di quella corazza fottutamente grossa, che amplificava la potenza, ma anche il solo fatto di indossare quell'arnese addosso era prova di grande costituzione. Per quanto potesse essere ammirato, Luke era però l'esatto opposto: agile e viscido come un'anguilla.

La guardia atterrò con un sonoro tonfo metallico quel paio di metri più sotto, dove intanto Eveline stava riprendendo il controllo dei suoi dintorni e verificando che la piccola Sazu fosse sana e salva. Luke intanto non se la stava passando benissimo. Non era più molto sicuro che sarebbe stato abbastanza veloce da sgusciare via dalla presa mortale delle porte senza rimetterci come minimo un piede. Cribbio, i piedi gli servivano. Sarebbe stata una fine misera per la sua carriera di spia. Sugli annali ci sarebbe stato scritto "Sopravvive ad una dannata manticora sputaveleno, ma soccombe ad un ascensore.". Oh no. Non quel giorno.

Raccogliendo le sue ultime forze, Luke scattò di lato come una molla, ma proprio nel momento in cui stava prendendo lo slancio, un improvviso cedimento delle funi di sospensione dell'ascensore gli fece perdere velocità, facendolo crollare mezzo metro più in basso. La spia, pur non voltandosi, sentì il rumore cigolante delle porte che sferragliavano per chiudersi. Cercando di strisciare avanti quell'ultimo metro, Luke si trovò però in una posizione difficoltosa. Una mano inattesa da parte Eveline si rivelò provvidenziale.

Lo strattone della soldatessa fu tale da tradire un po' della sua reale forza fisica. La spia venne catapultata in avanti, crollando di peso sul corpo di Eve. Riprendendo il controllo e spostandosi ansimante da un lato, Luke la ringraziò a modo suo.

"Dannazione, questa è stata davvero una pessima idea. Grazie comunque per la mano... Hai la stretta di un vero macho. Dovrai poi deciderti se davvero vuoi vedermi morto o meno come mi stavi dicendo prima, perchè dopo una cosa del genere qualcuno potrebbe pensare che forse tanto morto non mi vuoi. Per ora. Eheheh...
E te James? Non hai fatto un buco a saltare di sotto, vedo... Tanto meglio. Spero che non ci siano altre sorprese... Mi piacciono le "feste", ma a tutto c'è un limite."


Luke rimase sdraiato sul freddo pavimento ancora per qualche istante, per riprendere fiato dopo quell'ennesima disavventura. Voltando lo sguardo, si ritrovò davanti il musetto di Sazu. Quella vista gli rinfrancò un pochino lo spirito, ma dannazione che alito che aveva. Tossendo vigorosamente, Luke issò il busto da terra e si mise seduto sul pavimento, controllando le tasche del suo gilet tattico per essere sicuro che non avesse perso nulla nel trambusto. Pareva ci fosse tutto. Bene. Era ora di darsi di nuovo da fare e forse uscire finalmente da quel buco infernale.

Edited by -Chaos- - 6/9/2013, 21:31
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 11/9/2013, 11:14     +1   -1




James tirò un profondo sospiro di sollievo quando vide la mano tesa di Eveline afferrare quella del loro compagno in difficoltà.
Tutti e quattro erano sani e salvi su quella passerella, ma cosa l’aspettava ancora? Luke aveva ragione, anche James iniziava ad averne abbastanza. Era come se qualcosa, un qualche essere superiore, si divertisse a vederli arrancare e soffrire in quelle maledette rovine dimenticate dalle divinità, in una sorta di gioco malato per il proprio divertimento.

“Ed è per questo che d’ora in poi prenderò sempre le scale. Fanculo questi macchinari arrugginiti!”

Ribatté, mentre tentò di rialzarsi. Ci riuscì ma sentiva tutte e due le braccia indolenzite e ogni singolo, semplice, movimento richiedeva uno sforzo maggiore del solito.

“Off…”

Si appoggiò con il petto alla ringhiera e solo allora si accorse di quanto fosse profonda quella struttura. Poteva vedere i muri davanti a sé sparire nel vuoto, inghiottiti dall’enorme bocca del buio che si celava sotto e sopra ai loro occhi, dove le loro torce non illuminavano. Si girò lentamente di lato, scandagliando la forma della struttura che ricordava un cerchio. Poco dopo arrivò un boato, segnale che l’ascensore aveva terminato la sua corsa molto, molto più in basso.

“Per la Dea, per quanto si insinua nella terra questo laboratorio?”

Non voleva scoprirlo fisicamente e temendo che la nefasta predizione di Luke si avverasse iniziò a trascinare il suo corpo verso la porta verde di metallo davanti a loro.
Sollevò la mitragliatrice, puntandola davanti a sé, mentre con l’altra mano spinse la maniglia antipanico che aprì la porta con un cigolio raccapricciante.
La luce fendette l’oscurità davanti alla guardia che per un attimo rimase sbalordito da ciò che gli si stagliava davanti: una grossa sala ricreativa con tanto di biliardo e calcetto e addirittura un angolo bar. Quello che però risaltò ai suoi occhi era il comodo divano color panna a qualche metro da lui.
Appena mise il piede all’interno una serie di cinque luci al neon si accesero, facendo piovere la loro luce azzurrognola in tutta la stanza; sembrava un posto tranquillo dove riposarsi un attimo e recuperare parte delle forze.
James inserì la sicura alla mitragliatore, poggiandola sul pavimento di piastrelle bianche assieme allo scudo, e si gettò sul divano.
Si lasciò scappare un gemito di goduria quando sentì il morbido tessuto avvolgergli l’armatura.

“Queste sono le sorprese che gradisco. Manca solamente la tv e potrei abituarmici.”
 
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CAT_IMG Posted on 12/9/2013, 13:42     +1   -1

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Eveline abbrancò il braccio della spia all'ultimo secondo, e mise la maggior forza possibile da quella improbabile posizione per tirarlo verso di lei, molto verso di lei. TROPPO verso di lei.
L'inutile sacco di carne le crollò addosso mandandola schiena a terra e facendole battere pesantemente la nuca sulla piattaforma, per un secondo la sua intera visuale venne sostituita da varie macchie di colore mentre sottovoce imprecava contro Dei conosciuti e non, un oppressivo peso dal suo stomaco si era nel frattempo rimosso, la testa della soldatessa scattò nella direzione di Luke che si stava riprendendo in quel momento, la spia non perse ovviamente l'occasione per far valere il suo sarcasmo, quando l'uomo si mise a sedere la soldatessa aveva oramai ripreso il controllo dei suoi dolori cranici e con movimento rotatorio si portò in piedi di fronte a lui, lievemente chinata con un lungo dito puntato al centro della fronte.

''Te lo giuro, se c'è una cosa che odio sono gli eroi. La prossima volta che fai una cazzata del genere la mia presa da Macho la senti sulla gola. Spero di essere stata abbastanza chiara''

Si voltò di scatto seguendo poi James che era andato avanti, entrando in una stanza poco avanti a loro. Seguita a ruota dalla piccola pony. Quando si trovò davanti alla sala relax sbuffò pesantemente, c'era qualcosa in quel luogo che non voleva che si muovessero? Che venissero costantemente bloccati da qualcosa, e quella volta era un... Quella sala aveva un fottutissimo biliardo!
Eveline posò il fucile accanto a James, e si catapultò a recuperare una stecca, non toccava quel genere di svago da... Anni? Recuperò la pallina bianca puntando con tutta tranquillità verso la pallina numero 8, unica rimasta sul tavolo in quel momento e la colpì con tanta violenza che quest'ultima saltò oltre al bordo andandosi a schiantare nell'angolo bare frantumando una bottiglia di ottimo Brandy. L'umana si morse un labbro posando la stecca con tutta la calma di quel mondo sul verde tappeto e si voltò verso James.

''Ahem. Forse faremo bene a muoverci. Ho la strana sensazione che ogni stanza in cui entriamo non faccia altro che farci rallentare''

Disse cercando di deviare l'attenzione su altro.
 
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-Chaos-
CAT_IMG Posted on 15/9/2013, 20:16     +1   -1




Luke

Ovviamente, Eveline non accolse in maniera benevola nè tutto l'intervento operato da Luke per cercare una via di fuga per James dall'ascensore, nè il sarcasmo da lui espresso subito dopo l'accaduto per sdrammatizzare la tesa situazione. Ormai Luke aveva visto che in quel frangente le minacce della giovane soldatessa erano più che altro il suo solo modo di esprimersi e che quasi sicuramente non avrebbe fatto nulla di quel che diceva almeno fino alla fine della missione. La spia roteò comunque gli occhi in segno di reciproca stanchezza dell'atteggiamento della ragazza.

"Un eroe, io? Evidentemente confondi quel concetto con il 'fare quel che è necessario per la squadra'. Se non fossi intervenuto, ora saremmo al 100% senza James. Certo, ho corso un rischio io stesso, ma le mie probabilità di uscirne erano comunque maggiori di quelle del nostro compare in armatura e di sicuro contavo anche nel vostro aiuto.
Quindi, grazie per l'aiuto che mi hai dato, Eve, ma fanculo per il resto. Cerca tu stessa di non diventare uno degli eroi che odi tanto, mentre proteggi Sazu."


Luke andò quindi dietro a James, ma si voltò nuovamente verso la ragazza e parlò con voce piatta, ma con un ghigno dipinto in volto.

"E cerca di dare una mano a te stessa e agli altri cercando ogni tanto di toglierti quel tuo fucilone da cecchino dal culo. Atteggiamenti come il tuo non mi sono nuovi, come non ti saranno nuovi atteggiamenti come il mio. Elasticità, ragazza."

Affiancandosi a James, Luke gli tirò un'occhiata di complicità, come per dire "donne, eh", sperando che il soldato la notasse anche attraverso il suo visore.

L'avanzamento per i corridoi si arrestò nuovamente di fronte a quella che doveva essere una sala ricreazione per chiunque avesse abitato quel posto. Infatti ora era decrepita e cadente, ma questo non fermò James dallo spaparanzarsi rumorosamente su un divano che scricchiolò pietà sotto il peso dell'armatura. Eveline non pareva molto convinta dello stare in quel posto molto a lungo e Luke non poteva che darle darle ragione. Anche lui voleva andarsene al più presto da quel luogo infernale, ma la sua attenzione venne attirata da un bancone sporco di aloni rinsecchiti e schegge di bicchieri rotti da chissà quanto tempo. Scavalcando il metro e rotto di altezza che lo separava dal retro del bancone, Luke scoprì una piccola riserva di bottiglie talmente impolverate, che dovette passarci sopra con una mano per scoprire di cosa si trattava.
Un impercettibile sorriso gli solcò il volto alla realizzazione di cosa effettivamente fossero. Bottiglie di alcolici. Quello era un angolo bar. Luke allineò qualche bottiglia sul bancone: vini, whiskey, rum, addirittura una di assenzio... La spina era invece ormai a secco da chissà quanto tempo. Fra tutte, la spia venne attirata da un flacone di whiskey. Marca "Davenport" diceva l'etichetta. Un flash gli attraversò la mente.

"Dannazione. Whiskey Davenport. Mio nonno mi raccontava spesso di come suo padre lavorasse in una distilleria in una piccola cittadina costiera dell'Impero. Il nome era proprio questo, ma mi disse anche che a causa di una crisi delle materie prime, lo stabilimento aveva chiuso i battenti. Tutto ciò renderebbe questa bottiglia vecchia come minimo di 100 anni... Chissà che cosa diavolo stavano combinando altri umani in questo posto del cavolo così tanto tempo fa. Per aver bisogno di una scorta così grande di alcolici, probabilmente nulla di cui andare fieri... Mi dispiace caro whiskey, ma per quanto la tentazione sia forte, non ho intenzione di berti e farmi venire un'intossicazione."

Dopo aver rimesso a posto le cose, Luke buttò un'occhiata veloce a James che sembrava quasi sonnecchiare da una quindicina di minuti su quel divano quasi sfondato.

"Forza James, tira su quelle tue pesanti chiappe metalliche! Ti sei riposato abbastanza. Prima finiamo meglio è, lo abbiamo detto tutti."
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 30/9/2013, 16:24     +1   -1




James

Continuare a muoversi era la cosa più sensata da fare, non solo perché erano nel bel mezzo di un territorio sconosciuto, pieno di pericoli e insidie potenzialmente pericolose, ma anche perché il comando non otteneva un rapporto sulla situazione fin dall’arrivo ai rifornimenti.
James annuì silenziosamente con il capo, sollevandosi dal divano che scricchiolò con in un innaturale sospiro di sollievo. La sala terminava con una porta proprio oltre il bar e che, fortunatamente, non presentava alcuna serratura. La guardia girò la arrugginita maniglia di metallo, facendo scattare la serratura e aprendo la strada al gruppo: si ritrovarono davanti ad una grossa sala illuminata dalle luci al neon che non erano ancora del tutto consumate. Un centinaio di vecchie postazioni da computer erano distribuite su tutta l’area, dove ormai uno spesso velo di polvere aveva coperto completamente le tastiere e i sottili monitor. Non era un tecnico dei computer, ma era a conoscenza che ogni cluster di macchine era composto da almeno uno che funzionava da archivio. Si guardò un attimo intorno, illuminando con la proprio torcia dove la luce dei neon non arrivava, e proprio dalla parte opposta della stanza trovò ciò che stava cercando.
A rapidi passi si avvicinò alla serie di tre tower collegati uno con l’altro e si accucciò su di essi; senza tanti complimenti sventrò la copertura metallica laterale ed espose il cuore delle macchine all’ambiente esterno. Ognuna di esse era dotata di due piccole memorie flash ad alta capacità e velocità, almeno da quanto c’era scritto sulla etichetta scolorata, quindi staccò delicatamente le sei memorie di massa dai fili che le collegavano al resto delle macchine e le infilò in un due tasche esterne del proprio zaino: tre nella parte sinistra e tre in quella destra.

“Qui abbiamo finito.”

Annunciò, mentre si girava verso i propri compagni.
Inaspettatamente si udì un debole trillo e una forte luce bianca investì l’area quando le porte di un altro ascensore si aprirono ad una decina di metri da James. L’interno era completamente pulito e non si sentivano, né vedevano, segni di usura.
 
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CAT_IMG Posted on 30/9/2013, 18:59     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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Eveline si accodò subito a James, lo seguì da vicino affiancata da Sazu la quale oramai era diventata la sua ombra. Mentre proseguiva il suo cammino passò distrattamente la mano su uno schermo impolverato osservandosi poi la mano alla flebile luce, era ricoperto da uno spesso strato di sporco. La soldatessa storse la bocca, quel posto non era stato esplorato per molto tempo, anche osservando il terreno con l'occhio sano non notò il minimo segno di impronte.
Si pulì il dito sul giubbotto tattico sbadigliando lievemente, intanto il grosso soldato sembrava aver trovato quello che a loro interessava. Scoperchiò letteralmente un server estraendo con rapidità sei schede di memoria mettendole poi al sicuro. Eveline storse la bocca in un mezzo sorriso alle sue parole.

''Così facile? Mi chiedo perchè diavolo hanno mandato noi...''

Mentre terminava la frase si aprirono con un lieve sibilare le porte di un altro ascensore, intonso, immacolato che sembrava solo invitarli a salire.

''... Ok. Immagino che questo voglia dire -salite e datevi una mossa-, personalmente speravo di evitare queste scatolette mortali, ma se ci porta fuori da quì. Beh, tanto meglio''

Si avviò per prima verso l'ascensore.
 
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CAT_IMG Posted on 24/11/2013, 08:52     +1   -1

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CITAZIONE
Shit is taking too long here.
Gli umani ritornano sani e salvi al portale, Luke e James decidono di andare avanti mentre Eveline si attarda dicendo di voler portare la puledra in un posto sicuro, le pareva di aver scorto un sentiero che partiva dal castello in rovina e sembrava puntare verso una parte meno fitta della foresta.
THE END.

Ok, pg liberati.
Che sclero, chiedo scusa se non volevate finisse così ma hey, sono passati due mesi faccio il diavolo che voglio XD
 
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