Si va a caccia!, tre pony coragggiosi si muovono

Questa ruolata diventa ufficialmente una Quest moderata.

Mentre i tre pony erano intenti a perdersi nei loro discorsi le stelle nel cielo sopra alla grotta si mossero lentamente, l' Ursa Minor che dormiva pacificamente all'aperto era perfettamente mimetizzata con il cielo stellato e questo impediva a chiunque di riconoscerla.
Anzi, non a chiunque.
Un pony dal manto stellato riposava sulla testa della belva, osservando con sguardo truce il siparietto patetico che le si era parato sotto, ed insieme a lei anche l'Orsa cucciola osservava, quei tre microbi che volevano uccidere sua madre, solo la presenza dell'alicorno la manteneva calma. Quest'ultima si alzò accarezzandole gentilmente il pelo stellato.

"Ci penso io mia cara"

La creatura scomparve dalla vista in una pozza di oscurità ricomparendo all'entrata della grotta. Un tuono a ciel sereno annunciò la sua figura e nello stesso tempo disintegrò le ombre che cercavano di entrare. La principessa della notte, regina del cielo stellato, era arrivata.

Luna.
L'alicorno stanziava in piedi al centro della via, sbarrando la strada al terzetto. Il suo aspetto era affascinante e spaventoso allo stesso tempo. Lei difatti era la signora di tutto ciò che costituiva la notte, dal magnifico cielo stellato alle letali ombre che attendevano solo il momento giusto per ghermire gli ignari passanti nel loro mortale abbraccio.
L'alicorno alzò uno zoccolo, salutando i presenti, il suo sguardo in quel momento era neutro, non tradiva alcuna emozione. Ma la sua voce tuonò nell'aria con una potenza tale da squotere la terra e far gemere gli alberi, lei era la VERA sovrana di tutto ciò che giaceva nella Everfree Forest.

"Creature di Equestria, esseri del vostro basso lignaggio non sono ammessi in questo luogo sacro"

La principessa Luna chiuse gli occhi e li riaprì, ora il suo sguardo lasciava chiaramente trasparire la rabbia.

"Voltatevi ora e perdonerò il vostro omicidio, continuate a perpetrare i vostri malefici scopi e sarete... Puniti severamente"

Così era arrivata l'ora per i Pony di confrontarsi con qualcosa che non si sarebbero mai aspettati.

La principessa Luna ascoltò attentamente quello che i membri del gruppo avevano da dire a loro discolpa.
Il pegaso si dimostrò letteralmente terrorizzato dalla presenza dell'alicorno, non riuscì a formulare neanche una semplice frase di senso compiuto ed indietreggiò lentamente verso il folto della foresta.
Con un rombo assurdamente potente l'Ursa Minor saltò giu dalla rupe atterrando a pochi metri dal pegaso tagliandogli la via di fuga.

"..."

L'unicorno nero che sembrava aver dato vita alle ombre che aveva appena dissolto iniziò a balbettare sproloqui vari, parlando di lei come di una sua fantomatica nonna, nata dalle ceneri della madre.
Luna resistette all'impulso di stamparsi uno zoccolo sulla fronte, doveva realmente spiegare alcune cose a quei giovani puledrini.

"Parole prive di qualsivoglia significato puledro. Tutto ciò che vive e prospera nella foresta è mio figlio, o figlio addirittura della mia controparte. Non crucciarti con certi pensieri, non sono tua madre. Sono la tua creatrice"

Parole dure uscirono dalla bocca della principessa che ora aveva spostato la sua attenzione verso il secondo unicorno, quello dalla criniera nera striata di rosso.
Anche esso sembrò cercare una qualche scusa assurda per le sue azioni avventate.

"Fermo! Ho ascoltato abbastanza balbettii insensati e patetiche scuse per questa sera. Ogni essere vivente di Equestria, che viva nella foresta o al di fuori di essa è sacra. Uccidendola avete infranto una delle leggi più importanti di codesto loco"

I suoi occhi brillarono, un secondo tuono a ciel sereno si presentò squassando l'aria ed riempiendo della sua luce accecante il luogno. Per un solo istante l'immagine di Nightmare Moon apparve al posto di quella della principessa. Ma fu solo un fatidico istante visto che la vera principessa era ancora li presente.

"L'unico esemplare di Ursa Major presente nella foresta è una femmina e sta riposando in questo antro, se fosse stato un maschio ora non avrei il piacere di parlarvi. Le vostre informazioni erano errate e se solo avessi ricevuto una lettera mi sarei premurata di rassicurarvi. Ma la vostra brama di gloria vi ha portati a commettere un omicidio, ad uccidere uno dei miei -figli-."

Luna li osservava con gli occhi carichi di astio, una leggera lacrima restava in sospeso sui suoi occhi al pensiero di una delle sue creature morte per uno scopo così futile.
Ma nonostante tutto voleva dare ancora possibilità ai tre prina di lasciarli alla mercè della cucciola che scalpitava per abbattere coloro che avevano minacciato la madre.

"Datemi un solo motivo per lasciarvi andare, figlioli. Uno solo, e le vostre vite saranno salve."

Disse ancora immobile al centro dell'entrata.

Luna ascoltò attentamente i tre pony e le loro spiegazioni, le loro "scuse" per l'accaduto, senza batter ciglio osservò il pugnale che le veniva lanciato agli zoccoli in segno di sottomissione, sospirò lievemente.
Aveva chiesto un motivo per lasciarli vivere ma tutti loro non avevano fatto altro che blaterare sul fatto che non era colpa loro, che non sapevano che stavano infrangendo una delle più antiche leggi di equestria, le labbra dell'alicorno si schiusero mentre i suoi occhi si illuminavano.

"Ignorantia legis non excusat"

La sua voce tuonò nell'aria costringendo addirittura La piccola Ursa ad arretrare spaventata.
La principessa si mosse ad una velocità tale da risultare quasi immobile, un secondo era davanti alla grotta, l'altro era alle loro spalle. Sulla testa dell' Ursa Minor.

"Vi ho chiesto motivazioni, non scuse. Non ci sono scuse per il delitto che avete perpetrato, e l'ignoranza non comporta tale. Ora vedrete quello a cui sareste andati contro"

Appena la principessa finì di parlare un terremoto scosse l'intero circondario, facendo tremare gli alberi e fuggire gli animali. Una seconda scossa enunciò la zampa dell' Ursa Major i quali artigli erano grandi quanto strade e le sole zampe erano grandi quanto la sua cucciola.
Lentamente la belva fuoriuscì dalla grotta, era molto più grande di un palazzo, se solo avesse voluto avrebbe potuto sovrastare il castello di Canterlot con la sua immensa mole. La belva però non attaccò, rimase ferma, con lo sguardo fisso sull'alicorno.

"Diglielo..."

L' Ursa Major abbassò la tasta verso il terzetto di ponu fino a che un suo immenso occhio non si trovò allineato a loro, non potevano capire i gorgoglii della creatura ma la principessa aveva pensato anche a questo, il suo corno era illuminato da una flebile luce blu cobalto, stava lanciando un incantesimo sull'Ursa In modo che i suoi ringhi risultassero comprensivi anche a quei profani.

"Minuscoli sciocchi, abito in questo luogo dall'alba dei tempi. Se solo volessi distruggere la vostra piccola città mi basterebbe allungare una zampa"

La creatura ruggì, un ruggito così potente che sicuramente fu udito anche a chilometri di distanza.
Luna sorrise quando lo sguardo della creatura si alzò su di lei.

"Ok mia cara, credo che ne abbiano avuto abbastanza per oggi"

L' Ursa Major osservò il gruppo per un secondo per poi alzarsi ridendo di gusto.

"Ah-ah-ah... I suoi sudditi sono sempre così divertenti maestà, se proprio vi fa piacere, sappiate pure che nessuno di noi ha intenzione di distruggere la vostra città quindi non spremete i vostri piccoli cervellini da pony"

L' Ursa Major ritornò nella grotta e la principessa sciolse l'incantesimo atterrando leggermente in mezzo ai tre, ora aveva un mezzo sorriso sulle labbra.

"Miei piccoli pony, so bene che l'ignoranza non costituisce scusa ma non sono una tiranna, le creature muoiono ogni giorno per un motivo o per l'altro. Lasciate questo corpo qui almeno potrà servire come cibo agli animali della foresta e non andrà sprecato."

La principessa passò accanto al presunto figlio della creatura che era stata un tempo.

"Le creature della Everfree Forest non riconoscono alcun sovrano a parte Celestia e me, ti obbediscono solo perchè noi non abbiamo deciso nulla in contrario. Attento alle azioni che compi, se minacci la mia amata sorella minacci me, non pensare che non sappia della tua presenza"

Detto questo spalancò le ali e volò via da quel luogo con una noncuranza tale da lasciare allibiti. Una cosa era certa, li aveva presi per bene in giro.


Cosmos esce dalla ruolata, ora potete di nuovo comportarvi come se fosse un topic "libero". Attenzione a non fare cavolate, vi tengo d'occhio e la prossima volta non sarà così buono ^^