| I tre pony si trovarono d'accordo sul voler continuare il percorso verso la palude e quindi con calma ognuno riprese il proprio zaino e si riportarono sul sentiero che, più avanti si andava, più sconnesso si faceva. Infatti il Froggy Bottom Bogg non era ovviamente un luogo frequentato dai pony per via dei molti pericoli che presentava. Solo alcuni temerari che sapevano come cavarsela in un un tale ambiente avevano il coraggio di avventurarsi. Sugar Cane era uno di questi temerari ed era addirittura riuscito a fare di quel luogo la sua casa, con una famiglia ed un'attività.
Il passo calmo e controllato dei tre viaggiatori indicava il loro voler stare attenti alle loro condizioni fisiche che, nonostante si fossero riprese, ancora non permettevano scatti o sforzi come dei giovani puledri, ma l'andatura si rivelò costante ed ordinata. Il Sole, lentamente ma inesorabilmente, stava cominciando ad avviarsi verso i monti che ospitavano Canterlot nella direzione opposta ai pony, allungando le loro ombre che quindi puntavano dritte verso il loro obiettivo e riducendole a sottili profili scuri che con lo scemare della luce sfumavano nell'imbrunire della sera. La Luna fece il suo primo capolino dietro i monti alle spalle della palude, creando un contrasto nel cielo sovrastante che indicava l'arrivo del crepuscolo.
Sembrava che l'arrivo a destinazione fosse stato ritardato troppo dal problema sei parasprites e che quindi i tre avrebbero dovuto camminare anche di notte, ma invece, quando ormai il Sole era scomparso, lasciando spazio alle prime stelle nel cielo, il limitare del Froggy Bottom Bogg si parò di fronte ai musi dei pony. La visione che si presentò era quasi surreale. Un ambiente all'apparenza privo di vita, ma che invece brulicava della stessa negli angoli più bui e nascosti. Gli alberi di un colore tendente al giallognolo, con qualche liana appesa stancamente nel fogliame, indicavano la presenza di alcune pozze di acqua paludosa sulfurea, mentre i laghetti più limpidi erano punteggiati di vegetazione simile a mangrovie, con fusti che si innalzavano lasciando scoperte le loro possenti radici che affondavano nelle profondità degli specchi d'acqua. Vista la sera inoltrata, solo delle lucciole e qualche libellula ronzavano qui e là fra le piante acquatiche, mentre le luci della giovane notte si riflettevano solo sulle pozze limpide abbastanza da permetterlo. A qualche chilometro di distanza, al di là di questo ambiente, oltre tutta la vegetazione, si stagliavano dei monti rocciosi, alle pendici dei quali ci sarebbe dovuta essere la casa di Sugar Cane.
L'ambiente era abbastanza ricco di materia prima, come rami e foglie, da permettere di creare qualche giaciglio per la notte e, se la fortuna fosse stata dalla loro parte, ci sarebbe anche stata la possibilità di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. La stanchezza residua della giornata cominciava a pesare di nuovo sulle membra del trio, che però avrebbe dovuto comunque decidere e mettersi d'accordo sul da farsi per la notte.
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