| Capitolo 7
Sentiva male al petto, come se degli artigli gliel'avessero lacerato. Oltre tutto quello, riusciva solo a sentire i battiti frenetici del suo cuore. La mente annebbiata, ed il suo corpo che il quel momento sembrava morto. I muscoli avevano ceduto, quasi si fossero addormentati, la vista le si era velata di una coltre opaca, le membra avevano iniziato a bruciarle, come se una lama rovente le avesse toccate con la sua lingua bollente . L'immagine di sua sorella le rimaneva fissa nella mente . Il dolore, la tristezza, la rabbia, la crudeltà. Shining Dream cercò di alzarsi, scuotendo la testa, ma le ossa continuavano a cedere, lasciandolalì per terra. La piccola Twilight cercò di aiutarla, ma quel corpo morto era troppo pesante per lei. La testa cominciò a girarle, e svenne di nuovo, battendo il capo sul freddo marmo del pavimento.
Quando riaprì gli occhi si ritrovava sdraiata su un letto a baldacchino. la luce del giorno entrava dalla finestra posta a sinistra del letto. Si alzò leggermente, facendo scivolare sulle zampe la coperta. osservò la stanza e vide una scrivania con delle pergamene sopra. Appoggiò la schiena al poggiatesta del letto. La testa le faceva male. Si portò lo zoccolo sul punto d'origine, e toccò un grosso bernoccolo sulla fronte. Le porte a volta davanti a lei vibrarono e poi si aprirono. Entrarono Celestia e Twilight, seguite da due guardie. Appena vide ch'era sveglia, la piccola puledra viola corse verso di lei. "Sei sveglia! Stai bene?" le chiese preoccupata. Non rispose. Si guardò gli zoccoli. Decisa, ma insicura se i suoi arti avrebbero retto, scese dal letto, cautamente. Era tremante su quegli zoccoli, come se fosse stata la prima volta che camminava. Non aveva i coprizzoccoli. Riusciva a sentire il freddo del pavimento, che la fece rabbrividire. Si diresse verso la finestra, senza guardare nè l'una nè l'altra delle due pony che erano appena entrate. Affacciatasi fuori, sospirò. "Per quanto mia sorella possa essere forte , non è riuscita a trattenere il male che c'è in lei. Dobbiamo prepararci ad una guerra, perchè non si fermerà per nulla al mondo. Ho visto la sua trasformazione, è più forte di prima, più arrabbiata, più ferita.", si girò verso di loro, "Mia sorella ha sofferto molto per via del suo compito, e questa sarà un'occasione perfetta per la sua vendetta. Sfrutterà King Sombra per i suoi scopi. Lui crede che Nightmare gli ha detto di sì perchè ha ceduto, ma lei gli ha detto di sì perchè lo vede come una pedina...". Andò verso Twilight. Le pose uno zoccolo sulla spalla. "Tu sei l'unica che può aiutarmi...". L'abbracciò. Twilight ricambiò l'abbraccio per farla sentire meglio. Shining iniziò a singhiozzare. Riporre le sue speranze in quella piccola puledra... di sicuro avrà avuto l'età della loro sorellina più piccola, "Fiocco di Neve" come lei e Nightmare la chiamavano. Chissà dov'era "Fiocco di Neve" in quel momento...
Era davanti allo specchio che si stava provando delle armature, quando improvvisamente le venne in mente. "Fiocco di Neve". Quella piccola puledrina dal manto candido, che lei e Shining avevano potuto vedere solo per poche settimane. La raggiungevano nei suoi sogni, ma lei non si ricordava di loror come sorelle. Lasciò cadere l'elmo, che toccando terra produsse un suono metallicco, che rieccheggiò nell'ombra. Si buttò sul letto dietro di lei. Quando tutta quella storia sarebbe finita, avrebbe preso "Fiocco di Neve" con se e le avrebbe dato una casa ed una vera famiglia. L'avrebbe protetta, l'avrebbe abbracciata, avrebbero dormito insieme, avvrebbero riso insieme... Ma per fare tutto ciò era necessario portare a termine la sua missione. L'avrebbe fatta pagare e tutti quelli che l'avevano trattata male, e da quelle ceneri avrebbe eretto un nuovo mondo. Avrebbe preso il trono di Celestia, governando sull'intero globo. ci sarebbe stata eterna notte ed incubi senza fine. Una lacrima le scese sulla guancia. Tutti l'avrebbero amata, o sarebbero morti per suo personale zoccolo. Si alzò, si girò e vide il suo riflesso nello specchio. che cosa stava diventando? ... NO! NON AVREBBE CEDUTO! Lanciò dal suo corno un fulmine bianco, bordato di blu. Il vetro andò in frantumi. Si avvicinò e si taglio con una scheggia. Osservò il sangue uscire copioso dalla ferita e gocciolare per terra, sui pezzi dello specchio. Chiuse gli occhi. Aprì le sue immense ali e spiccò un balzo in verticale, uscendo all'aria fredda della notte.
Le piume frusciavano nel vento, mentre correva nel blu alla volta della Everfree Forest.
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