La città di cristallo

Sabina avanzò lentamente nel viottolo, avendo cura di mantenere un andamento più rilassato possibile, in realtà tutti i suoi muscoli erano ancora tesi, ma stavano lentamente tornando al loro classico stato di riposo, nonostante questo teneva sempre un occhio incollato sul giovane.

''Sono morte da guerriere questo conta''

Disse con una scrollata di spalle, non aveva la minima intenzione di riportare alla mente l'attacco che avevano subito. Cercò di concentrarsi nel mantenere contemporaneamente d'occhio la strada davanti a lei e il puledro che aveva accanto


''Dopo la nostra dipartita, ho viaggiato per ben oltre un lustro in queste piane ghiacciate... Alla fine oggi ho trovato questo posto, proprio durante una tempesta di neve... Provvidenza. Immagino''

Nascose malamente il ribrezzo che provava per quel luogo, le facce sorridenti le strade addobbate a festa. Costoro facevano una vita agiata e felice... E ciò la disgustava oltre ogni limite. Pochi erano quelli che aveva addocchiato in grado di combattere, anche l'unicorno se esposto al gelo che aveva temprato la sua gente sarebbe morto, benché sembrasse in grado di difendersi in modo piuttosto efficiente.
Loro erano li, a godersi gli agi di quella vita. Mentre al di fuori di quelle mura la gente moriva di freddo, di fame e di stenti. Strinse i denti sotto al cappuccio reprimendo il disappunto.

''Cos'è questo posto?''

Chiese infine.

La puledra seguì lentamente il giovane maschio tenendo sempre un'occhio su di lui per cogliere anche il minimo movimento sospetto, ora che si era affiancata a lui se il pony avesse voluto attaccarla avrebbe fatto valere la sua mole, a quanto pareva però il pony non era intenzionato ad attaccarla.

Esso si prodigò poi a rispondere alla sua domanda, spiegandogli in che posto era finita. Conosceva bene le storie, quel posto era un mito. Una Leggenda per la sua gente.
Eppure non riusciva ad esserne stupita, da quel che aveva visto fino a quel momento l'impero di Cristallo non era altro che un gioioso covo di creature che non facevano altro che vivere nello sfarzo e nell'ozio.

"Non ti offendere pony. Ma questo posto non mi piace"

Disse schiettamente facendo seguire alla sua affermazione una scrollata di spalle che fece sferragliare la sua attrezzatura. Quando poi esso le domandò nuovamente cosa aveva intenzione di fare in quel luogo lei sbuffò lievemente

"Uccidere... Tutti. A partire da te."

Disse mortalmente seria inchiodandosi sul posto e guardando l'unicorno dritto negli occhi. Passarono solo pochi istanti di mortale silenzio dopo i quali sabina scrollò la testa assumendo un'espressione divertita, senza però ridere.

"Non ti preoccupare, Venom. Non ne ho la minima intenzione, se avessi voluto uccidere qualcuno lo avresti saputo. Te lo assicuro. No, Sono..."

La sua espressione si fece se possibile ancora più seria

"... Sono in viaggio. Cerco una cosa... Non mi sarei neanche fermata qua se non fosse stato per quella dannata tempesta, posso resistere a lungo al suo interno ma alla fine una cosa del genere sarebbe fatale pure a me"

Constatò con leggerezza

"Hai quindi... Intenzione di mostrarmi qualcosa di interessante mentre attendiamo che la tempesta si plachi? C'è un luogo in questa città che non sia una palese dimostrazione di eccessiva opulenza?"

Chiese infine a Venom, attendendo una sua risposta.

Sabina si compiacque dell'effetto che aveva ottenuto con la sua falsa minaccia. Annuì, nonostante l'aria da spavaldo non era in grado di nascondere le emozioni come la sorpresa, o forse addirittura la paura.


La puledra si limitò a dargli una lunga occhiata carica di... Nulla. Niente traspirava dal suo sguardo in quel momento.

"Hai ragione, non lo sono"

Disse con un cenno lieve della testa, intanto si erano tolti dalla bolgia del centro cittadino addentrandosi nella periferia cittadina, molto più tranquilla e adatta a lei.


Si trattenne a stento dallo stamparsi uno zoccolo sul muso, sospirando pesantemente si volse verso di lui

"Non sono affamata, ho ancora sufficienti provviste con me e no, mi dispiace. Sono stata istruita a non accettare inviti a casa di sconosciuti, non prenderla sul personale. La mia richiesta era un'altra. C'è qualcosa di interessante nei dintorni che valga la pena di essere visto? Non saprei, mi è stato detto che esistono degli enormi edifici fatti per custodire la conoscenza. Potrebbe essermi utile un luogo del genere, se esiste... Non ricordo il nome però, mi dispiace"

La sua ignoranza poteva apparire disarmante, ma essendo nata e cresciuta in un villaggio di guerrieri erano pochi coloro che sapevano leggere e scrivere, purtroppo lei non era una di quelli.

La puledra piegò leggermente la testa di lato esprimendosi in un fugace sorriso subito sostituito dalla sua classica espressione.

"Prudenza, Venom. Da quel che vedo anche te sai bene di cosa si tratta"

Disse semplicemente constatando le azioni molto caute del pony. Finalmente il lato opulento della città era oramai alle loro spalle, sostituito da un panorama a lei più familiare. Vie sudice e poco curate anche se le abitazioni cristalline rimanevano troppo appariscenti per i suoi gusti, anche se opacizzate dall'usura.


Sabina cercò di raccogliere i suoi ricordi di quel tempo. Si, le sembrava proprio che era di una "biblioteca" che parlava il suo vecchio. Fece per esprimere il suo consenso quando Venom la anticipò.


Sabina dalla sua posizione si mosse di un passo più vicina all'unicorno, arrivando a pochi centimetri da lui lo guardò dritto negli occhi mantenendo un'espressione estremamente seria per qualche istante. Per poi addolcire lievemente lo sguardo.

"Immagino di essere stata fregata. Ok ti dirò lo stretto indispensabile, sto cercando informazioni su quella "cosa" che ha attaccato il mio villaggio. E' apparsa come un miasma nero che non poteva essere colpito dalle nostre armi e che attaccava con la magia, non ho visto molto altro visto che essendo in prima linea sono stata colpita per prima"

Disse distogliendosi da quella posizione e riprendendo lentamente a camminare

Sabina spalancò gli occhi, pochi istanti dopo la sua spiegazione il puledro aveva subito esclamato quello che sembrava un nome, era quindi conosciuto con quel titolo dalle loro parti?
Il pony poi continuò la sua spiegazione, dopo ogni parola che usciva dalle sue labbra l'espressione sul muso della cavalla diveniva sempre più cupa.


La puledra distolse lo sguardo.

"Giustizia è stata fatta. Si"

Disse facendo vagare i suoi occhi stanchi sul panorama spoglio di quegli intricati ed infiniti vicoli.

"Vorrei conoscere e portare i miei ringraziamenti agli autori, se possibile. Quella creatura, quel re ha massacrato la mia gente e visto che la vendetta mi è stata negata... Vorrei solo porgere i miei più sinceri omaggi a chi ha segnato la sua fine. Sono in debito con loro"

Disse voltando nuovamente la testa verso il pony, qualcosa però all'estremità dei suoi occhi attirò la sua attenzione, una fugace ombra, uno scherzo della luce riflessa da quegli opachi edifici che però la rese per qualche istante tesa,

"Tutto quello che volevo era riportare l'onore alla mia gente, ma ora che non c'è più un nemico da combattere, che motivo ho di arrivare alla fine di questa strada?

Improvvisamente poi si voltò scalciando violentemente le casse che aveva accanto, scaraventandone un buon numero in aria.

"MI E' STATO TOLTO TUTTO!!"

Esclamò mentre le cose ancora volavano lontane nel vicolo, la sua espressione però non tradiva alcun dolore o sofferenza, anzi. Ora che nella concitazione del momento era stata privata del suo cappuccio si pote notare una fugace ammiccata mentre con un lieve scatto si portava vicino a Venom, che sperava abbastanza intelligente da aver compreso il suo espediente.

-Trenta passi davanti a noi, hai visto pure te?-

Sussurrò all'orecchio del pony quasi senza muovere le labbra proprio mentre le casse si infrangevano ad un paio di metri di distanza, sperò di non avere fatto una gaffe. Ma il suo istinto di guerriera di rado sbagliava ed era meglio una figura da sciocca che una figura da morta.

Venom aveva capito, lo comprese ancora prima di ascoltare le sue parole.


Sabina si fermò senza parlare osservando con un occhio i grossi spilloni che andavano rapidamente e silenziosamente a nascondersi fra le macerie, ne annotò mentalmente la posizione.

-Salve il mio nome è Nigthmare e se non vi dispiace potreste gentilmente dirmi perchè avete tentato di fregarmi!-

Era un secondo unicorno, dalla lunga e poco curata criniera che gli scendeva sul muso a coprire un'occhio. La creatura era piuttosto alta ma da quel che poteva vedere il poveretto lasciava molto a desiderare sul piano fisico, molto magro. Troppo magro. E molto stupido, fece l'unica cosa che non doveva fare estrasse le lame proprio di fronte a lei, era come un'invito a nozze.
Sapeva benissimo che se c'era un difetto che accomunava quelli come lui era l'eccessivo egocentrismo. Amavano sentire la loro voce, per questo Sabina non avrebbe atteso un secondo di più, appena aveva iniziato a parlare per la seconda volta aveva già portato a gran velocità la bocca all'impugnatura della prima spada che aveva sul fianco destro, con un grugnito ed un poderoso scatto la estrasse, però qualcosa non quadrava, la puledra aveva mollato la spada che in questo momento era stata letteralmente scagliata verso il suo avversario che stoltamente si era privato dell'effetto sorpresa. lei però era già in corsa verso di lui, la cappa che slacciata si sfilava da lei svolazzandole alle spalle aveva rivelato le altre tre spade lunghe ed il suo massiccio corpo.
Durante la sua carica passò appositamente in punti designati, evitando le zone dove il suo accompagnatore aveva nascosto le sue armi. La creatura che aveva davanti maneggiava due grandi spade, dovevano pesare più di una decina di kg l'una, armi lente e goffe sopratutto se comparate con le sue quattro spade lunghe. L'espressione sul suo volto era estremamente seria quando arrivò a circa quattro metri da lui si inchiodò di botto. Grazie alla sua grande abilità nel convogliare la forza nella muscolatura era riuscita ad arrivare a quella distanza proprio mentre la spada poneva fine alla sua corsa puntando al corpo del pony. Sfruttò gli istanti che il puledro avrebbe impiegato a cavarsi fuori dall'impiccio per piegare la testa verso sinistra ed estrarre la seconda spada mentre con lo zoccolo destro che ancora portava il ferro magnetico agganciava il pomolo della spada e si scagliò verso di lui Decisa a non lasciargli un secondo di respiro menò un fendente incrociato con la spada fra i denti puntando alla sua zampa ferita.

Abilità ora attivate:

Il puledro si dimostrò più inesperto di quanto pensasse. Si liberò follemente delle armi, questo le permise di ottenere un colpo pulito al viso di quest'ultimo, se non si fosse dissolto la lama della sua spada avrebbe letteralmente trapassato il suo teschio. La fortuna dei principianti e forse un suo errato calcolo delle possibili reazioni del pony, di tutto si sarebbe aspettata tranne che lasciasse le sue armi. Ma quello non era il punto, la cortina passò oltre a lei che si voltò di scatto fendendola con la lama che aveva fra i denti passandoci attraverso.

*Un'altra volta?*

Pensò mentre lasciava cadere a terra la spada che brandiva con il ferro magnetico, correndo dietro alla cortina fumogena arrivando davanti al suo accompagnatore proprio mentre la creatura si piazzava alle sue spalle, ora era uno stramaledetto stallo, avrebbe potuto trapassare il suo compagno per colpire il suo avversario ma era ancora abbastanza lucida per notare che quest'ultimo aveva le sue difese pronte ad attivarsi, degli spilloni fluttuavano attorno a lui pronti a ridurre il povero malcapitato ad un puntaspilli. Allora perchè non lo faceva? Quel dannato aggressore si stava perdendo nuovamente in discorsi con se stesso, avrebbe potuto neutralizzarlo con una disarmante facilità. Sabina iniziava a spazientirsi.

"Hehosha Ashetti! Uffidilo!"

Urlò a Venom, un urlo che uscì strozzato dall'impugnatura della spada che teneva fra i denti. Alzò quindi lo sguardo verso il pony e iniziò a capire, colui che si vantava di avere ucciso un drago con un colpo stava avendo crisi esistenziali. Conosceva bene quel tipo di guerrieri, gente meno pericolosa di quanto ci si aspettasse, quando arrivava il momento della verità si facevano prendere dai sentimenti. Avversari noiosi.

-M...mi dispiaceeee....-

Disse infine crollando a terra, Sabina sollevò un sopracciglio e guardò per un secondo Venom con un espressione piuttosto contrariata sul muso, lo superò quindi arrivando vicino al loro avversario. Pareva veramente svenuto, poteva comunque essere un trucco, molti onorevoli guerrieri avevano perso la vita per espedienti di questo tipo.
Alzò il muso per poi abbassarlo velocemente, la lama si piantò a pochi millimetri dalla sua gola, quello sarebbe potuto diventare un buon avversario un tempo. Non era onorevole uccidere qualcuno che non aveva mai avuto una possibilità.

"Sembra che abbiamo vinto. Controllalo per cortesia non vorrei che facesse scherzi."

Disse camminando rapidamente nel luogo dove giacevano le sue due prime spade, non avrebbe voluto ucciderlo ma se il suo compagno avrebbe deciso diversamente lo avrebbe accettato, lei non era la legge in quel luogo.