Blade VantesqueNei pochi istanti che seguirono il suo discorso, Blade si guardò attorno come in un sogno, con i sensi annebbiati dal sonno e dalla puzza della carcassa, nonché con la tensione alta per prepararsi a pagare il prezzo della propria recidiva curiosità. Fortunatamente, quando l'unicorno dalla criniera lunga e scompigliata si avvicinò, il pegaso non ricevette un fendente nell'anca ma una semplice, ambigua, risposta.
CITAZIONE
puoi anche toglierteli non ne avrai bisogno,sembri amichevole non ti attaccherò
"Ehmm... okay, ti ringrazio. Ma preferisco tenerle, sai... ci sta che prenda freddo agli zoccoli"bofonchiò, non riuscendo a dissimulare una nota di sarcasmo.
Subito dopo si fece incontro al pegaso un unicorno nero, di cui notò per prima cosa una protesi che sorreggeva un arto mancante e gli occhi rossi accesi come tizzoni ardenti.
CITAZIONE
"Ma salve.....scusa per il piccolo inconveniente ma pensavamo fossi un altro nemico. No non siamo cacciatori anzi io li conosco appena loro. Sono arrivato qui per caso. Comunque, mi chiamo Dervin, piacere. Ah anche a voi altri, non mi ero presentato."
"Quello che è successo non ha importanza, al vostro posto avrei fatto lo stesso. Piacere di conoscervi, tu e gli altri, io sono Blade"Pensò che notando la cortesia con cui gli si era rivolto poteva concludere il discorso con un dovuto ringraziamento, ma prima che potesse aggiungere altro l'unicorno si distanziò per accamparsi in cima a un albero, non confidando negli altri presenti. Come biasimarlo, altrimenti?
Okay... considerando quello che mi ha detto e a giudicare anche dall'atteggiamento degli altri, pare che effettivamente nessuno qui si conosca. Bene. Ciò significa che non faranno combriccola per attaccarmi quando meno me lo aspetto. Per il momento meglio tenere d'occhio il tizio dai fulmini facili... c'è qualcosa di stranamente sospetto in lui, me lo sento.Come in risposta, l'unicorno se ne uscì rivolto a lui con una frase che sembrava in tutto e per tutto una minaccia.
A quella il pegaso reagì storcendo il naso, poi spalancò le ali, si staccò da terra e con una rapida ascensione si appollaiò sulla cima sporgente al di sopra della caverna. Si sedette, sganciò la propria borsa appoggiandola li accanto e disse all'unicorno, dall'alto in basso
"Nulla in contrario a fare la guardia. Meglio però se qualcuno si trova una posizione in grado di coprire a vista l'intera area. Ci penso io" Non dandolo per nulla a vedere, in realtà era solo un pretesto per tenersi a debita distanza da quel tizio. Si preparò così ad affrontare la notte in uno stato di dormiveglia, cosa al quale era più che abituato, confidando anche in Ravage per essere avvertito da eventuali attacchi da parte di qualsivoglia entità si fosse intromessa entro le poche ore che mancavano all'alba.
Edited by Harmony Protector - 10/2/2015, 00:38