Serendipity, Quest, moderata

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Dear Fran
CAT_IMG Posted on 13/1/2016, 21:05     +1   -1




Serendipity
Lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare. L’attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Da Serendip, antico nome Arabo di Ceylon; il significato trae origine dalla fiaba Persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale gli eroi protagonisti posseggono il dono naturale di trovare cose di valore non cercate.




Il vecchio pony era come entrato in una breve - ma profonda - trance, l'attimo dopo aver lanciato il suo avvertimento all'estraneo. O estranei? Non aveva importanza. In quel momento era solo uno stallone puzzolente e sporco, con i fumi dell'alcool che gli rallentavano i sensi a tal punto che non distingueva più il suono ovattato degli zoccoli sulle mattonelle luride dai costanti battiti del suo cuore. Aveva lo sguardo fisso nel soffitto, pupille dilatate, le palpebre leggermente calate e la bocca semi aperta. Uno spettacolo pietoso - quasi osceno se si consideravano gli standard della città e della sua popolazione.

Ma tutto ciò - lo ribadiva, la sua sporca coscienza - non aveva alcuna importanza; perché in quel momento era in paradiso, nel nirvana, nella pace eterna e tutta Canterlot poteva benissimo baciargli le sue fuligginose chiappe pelose. E mentre il suo subconscio gli proferiva tali parole, il pony terrestre continuava ad ammirare la luce che penetrava da un buco nel tetto come se Celestia in persona fosse venuta a fargli visita nella sua umile fucina.

Qualcosa però sgattaiolò dentro il suo timpano. Una voce distante, come se provenisse da un altro mondo o da un'altra dimensione... non ne aveva idea. Ma fu abbastanza fastidiosa da farlo rinvenire da quello stato semi-comatoso.
Quando spostò lo sguardo dal soffitto, incrociò i suoi occhi con quelli di una giovanissima giumenta dal manto bianco e il crine rosso - o così gli sembrava, ancora faticava a mettere ben a fuoco la vista. I raggi di luce sicuramente non lo aiutavano, visto come si riflettevano su quel manto candido creando attorno alla sua figura un alone quasi spettrale. Un'apparizione? Se si sforzava un po', poteva riuscire a distinguere un elegante corno in mezzo alla fronte e due iridi verdi come smeraldi che lo fissavano in modo strano. Una unicorno dunque, e nemmeno tanto brutta. Allora forse era un'apparizione angelica, o un'allucinazione.

La giumenta parlava e lui la fissava tutto contento come lo scemo ubriaco che era in quel momento. Inizialmente non capiva nulla di quello che la nuova arrivata stava dicendo, ma poi qualcosa finalmente iniziò a muoversi nella testa del fabbro.

« ....sistenza per le riparazioni alla sua protesi da parte di uno zoccolo esperto come confidiamo sia il suo...credo stia anche soffrendo in questo momento.. Siamo stati indirizzati qui dalla signorina Night Shade, svolgiamo un incarico per suo conto.. ci aiuterà? »

Shade... Shaaade... dove l'aveva già sentita questa parola?

« Mi ascolti, capisco di averla disturbata e non voglio farle perdere altro tempo. L'unico problema è che necessito immediatamente di riparazioni, non posso continuare a viaggiare altrimenti. Io assieme a questa graziosa puledra devo fare un viaggio per conto di Night Shade. Ci ha detto che lei conosce questa "artista". Chiedo solo quindi una riparazione alla mia protesi e un'affilatura alla mia lama. Dopo questo ce ne andremo più velocemente di quanto siamo entrati e la lasceremo in pace. »

E questo da dove saltava fuori?! Dalbert osservò con stizza quello che gli parve essere un altro unicorno; il sorriso di prima era completamente svanito, lasciando il posto a un broncio molto pronunciato e a uno sguardo vispo. Dalbert sarà stato pure ubriaco in quel momento ma ancora stupido non lo era diventato. Che razza di giovanotto... le parole da lui usate erano cortesi, ma non si poteva dire altrettanto dei suoi modi e del suo tono, che avevano un che di strano. Come se fosse irritato da qualcosa e si stesse trattenendo.

E lui che c'entrava? Fino a prova contraria son stati loro a infilarsi nel suo negozio nonostante fosse chiuso.

Aspetta, aveva detto "artista"? Shade? Come di Night Shade?

Porca vacca.

« Shade?! E che cosa vorrebbe quella pazza furiosa da me? Ditele che riavrà i suoi soldi quando ne avrò io in tasca! » rispose quasi urlando all'unicorno corvino, ignorando - per sbaglio oppure no - tutto il resto del discorso che gli era stato fatto.






Okay, questa volta sfrutterò l'angolo delle annotazioni per questioni più importanti.

@Derhimon: ho notato che qualche volta (poche, tranquillo) ti capita di passare dalla prima alla terza persona, come nel post del 23/11/2015; "Mentre il suo collega di lavoro se ne andava, la nostra "compagna" più giovane, se già potevamo definirci così, si era assentata un attimo per raggiungere una sua amica o più probabilmente una sua familiare".
Non è grave, ovviamente. Cerca di fare attenzione. Oltre a questo, ti chiederei di rimpicciolire l'immagine del tuo pony che è troppo grande e sfascia la grafica quando apro lo spoiler. looool)

@richipivot: come ti è stato candidamente anticipato da Derpy , Chaos e anche Pino in tag (lel), qui ci sarebbe da discutere i comportamenti del tuo pg (double lel). Un personaggio "neutrale" non né buono né cattivo; per citarti la wikipedia: "si comporta sempre secondo il suo istinto e le sue conoscenze, senza costrizioni o pregiudizi. Considera il bene migliore del male, ma non si sente obbligato a perseguire il bene in modo universale. [...] considera gli estremi (legge/caos, bene/male) come dannosi e cerca di mantenere quello che percepisce come un sano equilibrio". Ora... tenendo conto che Dervin ha una doppia personalità, della quale una è sicuramente cattiva... non riesco a percepire "Dervin" come un pg neutrale (e non sono l'unica). Intanto perché fino ad ora hanno predominato dei comportamenti che tendono al malvagio, poi nemmeno i suoi pensieri si sono rivelati essere tanto candidi. Addirittura Dervin e la sua doppia personalità sembrano condividere molte idee, soprattutto sulle intenzioni losche, cattive - come il fare del male. Oppure la sua ombra pensa a qualcosa di estremamente brutto e Dervin la rimprovera poco o niente. "Come mi sta fremendo la spada per dio" pensava Dervin nel tuo primo post, e la sua parte oscura ovviamente rincarava la dose senza conseguenze. Se Dervin fa qualcosa di buono lo fa solo per ottenere qualcos'altro in cambio, mi pare di capire. Quindi anche i comportamenti apparentemente buoni non lo sono realmente. Questi non sono atteggiamenti da chi ha un allineamento Buono né Neutrale.
Non so, sembra psicopatico e schizofrenico allo stesso tempo, Santo Cielo. xD Tu mi dirai che fa così perché ormai convive con questa "cosa" nella sua testa da molto tempo.. ma non cambia assolutamente nulla: se uno si comporta o ragiona da str*nz* perché una vocina nella testa glielo consiglia, str*nz* è e ci rimane. Questa è coerenza.
Qui i casi sono due: o Dervin se ne torna in riga (ma ormai il "danno è fatto", quindi non vedo che senso avrebbe), o gli si cambia il Karma. (Caotico Neutrale o Neutrale Malvagio, perché gli si addicono molto di più).

Per ora è tutto gente!



(Miranda) NightShade, unicorno, 24 anni.
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Edited by Dear Fran - 13/2/2016, 19:38
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2016, 22:09     +1   -1
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Il tuo viaggio non avrà un lieto fine. Non puoi mutare il tuo destino, nessun uomo può

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Dafirmal



«Non c'è nessuno qui, vattene!»

Una voce roca attiro l'attenzione di Dafirmal ,riportandolo per l'ennesima volta nella realtà, facendogli capire che qualcuno doveva essere entrato nel frattempo e che non era proprio il benvenuto.

Vide di fronte a se Dervin e Ellen che lo portò a intuire ad una prima mossa da parte di Larissa nell'entrata al negozio.

«Salve signore, spero di non averla disturbata troppo, anche se temo il contrario... un nostro compagno ha bisogno di assistenza per le riparazioni alla sua protesi da parte di uno zoccolo esperto come confidiamo sia il suo...credo stia anche soffrendo in questo momento....“Siamo stati indirizzati qui dalla signorina Night Shade, svolgiamo un incarico per suo conto...ci aiuterà?»

"Fin troppa formalità, di certo la gentilezza non le manca."

Segui per secondo Dervin che entrò senza salutare ma facendo da protagonista alla presentazione di Larissa.

«Mi ascolti, capisco di averla disturbata e non voglio farle perdere altro tempo. L'unico problema è che necessito immediatamente di riparazioni, non posso continuare a viaggiare altrimenti. Io assieme a questa graziosa puledra devo fare un viaggio per conto di Night Shade. Ci ha detto che lei conosce questa "artista". Chiedo solo quindi una riparazione alla mia protesi e un'affilatura alla mia lama. Dopo questo ce ne andremo più velocemente di quanto siamo entrati e la lasceremo in pace.»

Dafirmal ascoltando le sue parole notò come il suo carattere cambi ogni volta a seconda della situazione in base a quanto comodo possa essergli: dalla gentilezza con Larissa, alla noncuranza dei problemi e doveri assegnati da Shade fino alla superficialità nel presentarsi a qualcuno di cui aveva bisogno.
Il carattere di chi pensa principalmente a se.

Ad ogni modo Dafirmal decise di entrare a sua volta per dare un'occhiata.
La stanza era grande ma polvere e disordine erano ovunque e gli spazi per muoversi erano stretti. Oggetti metallici di ogni tipo erano sparsi sui tavoli in modo completamente casuale.
In mezzo a quella decadenza vide il proprietario, corpo blu notte e crine azzurro sporchi e imbrattati di polvere e fuliggine, alcolico di qualche tipo in mano che non riusciva bene ad identificare da quella distanza e sguardo assonnato.

Dafirmal non era il tipo da commentare ma visto la scena piuttosto patetica decise di rimanere fuori, sull'uscio dell'entrata, a controllare la via cercando di avere sotto orecchio lo svolgersi della conversazione.
Tutto pur non entrare la dentro, a soffocare o sentendosi oppresso dal poco spazio.
Avrebbe potuto comprare o per lo meno guardare per trovare qualcosa di interessante ma alla fine, oltre a non avere bits, decise che non aveva bisogno di nulla al momento.

Guardandosi in giro si accorse di Ellen che non era ancora entrata e finalmente ebbe l'occasione di osservarla per bene nel suo aspetto fisico, cosa che non aveva avuto modo di fare per intero, il minimo che si potesse fare era almeno conoscere esteriormente i propri compagni di viaggio. Il tutto per una decina di secondi.

«Tu non entri?» furono le poche parole che uscirono dalla bocca di Dafirmal rivolte a Ellen, seguite poco dopo da un'urlo del negoziante.

«Shade?! E che cosa vorrebbe quella pazza furiosa da me? Ditele che riavrà i suoi soldi quando ne avrò io in tasca! ».

Edited by Derhimon - 30/1/2016, 23:03
 
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PinoChef
CAT_IMG Posted on 1/2/2016, 23:57     +1   -1




Larissa Wahlfreiheit / Talvisota


Parlato-Pensato Talvisota è il cognome falso con cui viaggia.



Mentre fissava i due con uno sguardo da demente, al concepire il nome di Night Shade quel pony di terra ebbe un sobbalzo ed enunciò ,in un probabile errore, un certo problema di danari che teneva con l'artista in questione.
"Shade?! E che cosa vorrebbe quella pazza furiosa da me? Ditele che riavrà i suoi soldi quando ne avrò io in tasca!"
Quel povero vecchio appariva chiaramente nervoso, senz'ombra di dubbio erano i suoi debiti ad averlo ridotto a quell'umile condizione con cui si rapportava al prossimo. Appariva incredibilmente arduo credere che quell'individuo mezzo ubriaco potesse riparare una protesi di tale manifattura, ed era piuttosto comprensibile dunque l'apparente ira mitigata nell'esprimersi dello stallone corvino, o così almeno parve agli occhi di Larissa in quel preciso instante, ma nonostante ciò non riusciva a comprendere quale fosse l'approccio migliore con un soggetto simile. Martello o bisturi?
Visibilmente, quel fabbro avrebbe preferito di gran lunga rimanere in ossequio perenne ad osservare il vuoto piuttosto che udire nuovamente le loro voci, ne tanto meno avrebbe gradito essere disturbato in altri modi, e la giumenta , essendo afflitta dal non sapere cosa cazzo fare di preciso, prese una decisione alla veloce, ma senza cadere nell'ingiustizia di un qualche ricatto meschino. In fondo il fabbro non sembrava nemmeno tanto inebriato ed il gruppetto non era di certo giunto per tornarsene sui propri passi, tanto valeva provare in qualche maniera.

Sfiorò Dervin con lo stinco con qualche colpetto dato quasi di sfuggita e spostando lievemente il capo per avvicinarlo all'orecchio gli sussurrò:
“Con calma adesso...impetuoso stallone...“ disse con certo tono scherzoso le ultime due parole, giusto per ribattere simpaticamente a quel “graziosa puledra” elargitogli poco addietro “...,non muovere la protesi.”
A quel punto si ritrasse e fece qualche passo in avanti, in modo da vedere bene ciò che le interessava.
“Ebbene, proviamo con la diplomazia...questo inoltre dovrebbe avere un impatto forte.”
Le se illuminò il corno di un giallo intenso, di quel meraviglioso quanto lancinante color dorato e delicatamente fece levitare la bottiglia di whiskey che il vecchio pony teneva vicino a se, mentre con un movimento piuttosto flemmatico lo adagiò poco distante da quella protesi malmessa. In quel momento fu quasi certa che quel povero fabbro stesse dannando se stesso per non essere stato unicorno e poterla contrastare. Chissà come parse quel tenue volteggiare agli occhi di un ubriaco, probabilmente gli si sarà mostrata quasi come una visione mistica.
Larissa a quel punto si schiarì la gola con forza, sperando che il greve rumore abbia attirato l'attenzione del pony dal manto opaco distaccandola dalla bottiglia, e con suo fare sincero ed una certa espressività, quasi gli si rivolgesse col cuore in mano, riuscì a proferirgli:
“Perdonatemi per questo, era l'unico modo di attirare la vostra attenzione su ciò che le chiediamo, una semplice sistemata a quella protesi. Io comprendo la sua situazione, e le assicuro che non abbiamo la minima intenzione di riferire a Shade di questi debiti, ed anzi...potremmo aiutarla se accetta di collaborare...mettendo una buona parola per suo conto. Mostriate un po' d'Animo piuttosto che fuggire negli angoli di una bottiglia, potrebbe porre termine a questa sofferenza da parte di entrambi con un semplice batter di zoccoli, ne sono sicura.”
Terminato il suo piccolo discorso, Larissa attese dubbiosamente una risposta positiva, nonostante il volto turbato che teneva raccontava tutt'altro esito a quella situazione.
“Impossibile che funzioni, sarà abituato a certi discorsi vivendo in questa città...almeno non è lui l'unica soluzione...” rimembrò Larissa “...c'è sempre l'altro fabbro...di cui ho già scordato il nome.”



Edited by PinoChef - 11/2/2016, 16:45
 
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Elena Di Sabatino
CAT_IMG Posted on 2/2/2016, 00:53     +1   -1




Ellen Mizuro
Parlato pensato


Quel idiota di BC, neanche l'aveva sentita mentre stava suggerendo di andare dall'altro fabbro perché quello davanti a loro era ubriaco; si era scusato per essere stato maleducato prima certo, ma poi ha detto di chiamarlo Corvus: se avesse davvero voluto scusarsi magari per voler essere un amico, si sarebbe almeno presentato con il suo vero nome.
"quel tizio mi piace sempre meno, lo chiamerò BC finché non mi griderà in faccia il suo nome" pensò Ellen immaginando e godendo già la scena. Quandò sentì la voce di Dafirmal chiederle
- Tu non entri? - la puledra non riuscì trattenersi dall'arrossire, sopratutto quando si accorse che la stava osservando da capo a zoccoli. Si sentì un po' a disagio nel vedere i suoi occhi fissi su di lei: era per caso un maniaco? Le urla del porprietario si sentirono da fuori:
- Shade?! E che cosa vorrebbe quella pazza furiosa da me? Ditele che riavrà i suoi soldi quando ne avrò io in tasca! - Ellen pensò di non entrare: se c'era una cosa che non sopportava erano i pony che trovavano rifugi nelle dipendenze, perché troppo stupidi per affrontare i loro problemi nella maniera giusta
- No, non mi va di comprare niente. - Disse la giovane a Dafirmal - Certo potrei entrare in caso di problemi, ma quei due sembrano abbastanza in gamba per cavarsela senza di noi, e poi non ho la pazienza di fare usare la diplomazia con un tizio ubriaco - Si mise al lato della porta e si sedette - Sediamoci e aspettiamo che accade - Se anche lo stallone si sarebbe seduto allora Ellen avrebbe preso dalla borsa una scatola piena di 6 ciambelle e porgendogliele chiederebbe - Ne vuoi una? - "Bisognerebbe conoscere bene i propri compagni di viaggio" penserebbe se Il compagno sarebbe rimasto mentre addentava una ciambella al cioccolato "Proviamo a fargli qualche domanda... ma quale? Ci vorrebbe una domanda non troppo personale, ma che mi aiuti a conoscerlo pian piano. Vediamo..
"Da dove vieni?" No troppo penrsonale non voglio che si metta a disagio "la cicatrice sul fianco..." ma sono scema?? Questa è peggio! B'è Dafirmal conosce BC, chiediamo da quanto si conoscono, almeno come prima domanda"

- senti Dafirmal, per curiosità, da quanto vi conoscete tu quell'altro? -



Edited by Elena Di Sabatino - 2/2/2016, 10:51
 
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richipivot
CAT_IMG Posted on 13/2/2016, 13:59     +1   -1




Dervin

Mentre penso alle parole successive da dire vedo la sua reazione. Perchè quella brutta faccia? Cosa vuole adesso? Senza bottiglia il piccolo piange? E poi, deve dei soldi all'artista? Seriamente? Cavolo deve essere ridotto male. Ma almeno ha sentito il resto o ha sentito solo Shade? M sto già incazzando. Noi veniamo qui volenterosi di dare a lui del denaro e lui fa lo scorbutico irritato con problemi di denaro. Mi si avvicina Larissa all'orecchio intanto dicendomi di stare tranquillo e non muovere la protesi con un "impetuoso stallone". Come lo interpreto? Con niente. Una parola come un'altra. Anche se è poco educato riferire le cose all'orecchio in presenza di altri. Comunque, vediamo cosa vuole fare. Magari ha la soluzione. Resto fermo e osservo intanto il negozio in cerca di qualche oggetto utile, ma di bello c'è veramente poco. Potrebbe nascondere le cose migliori. Se tutto andrà bene gli chiederò di mostrarmi altri pezzi.
A questo punto non tento nemmeno più di muoverla la protesi. È un miracolo che sia sopravvissuta sia allo scontro che al viaggio di ritorno. Un movimento falso e potrei ritrovarmi con la spada conficcata da qualche parte nel moncherino e ciò sarebbe poco apprezzato.

"Non potevamo andare dall'altro fabbro vero?"
"Senti ho dovuto scegliere la via più breve. Non rompere e taci al cazzo."

Annuisco allora alla proposta di Larissa e rimango in silenzio.

Che sta facendo? Vuole davvero usare la magia per convincere un pony? Speriamo almeno sia brava. Ascolto il suo discorso. Devo dire che il tutto è molto teatrale devo ammetterlo. Un discorso certosino ma sono ancora convinto che non ci poterà da nessuna parte. Serviranno molti bits per convincere questo vecchio bacucco ubriaco. E ora che ci penso, voglio davvero che un vecchio bacucco ubriaco mi crei una protesi? Ma sono scemo?

"Probabilmente"

Potrei avere dei ripensamenti su questo, ma per ora è l'unico che può ripararmi. Al limite andrò verso l'altro fabbro. Ma poi boh si vedrà. Noto ora che solo io e Larissa siamo entrati. Che sta facendo Dafirmal? Ci prova con la ragazzina? È proprio un maniaco. I pony così dovrebbero rinchiuderli in un manicomio o in un carcere per buttare poi via la chiave della cella.
Mah......tornando a noi...........se il discorso di Larissa andrà male parlerò io con il tipo. So essere abbastanza convincente.
 
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Dear Fran
CAT_IMG Posted on 13/2/2016, 20:47     +1   -1




Serendipity
Lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare. L’attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Da Serendip, antico nome Arabo di Ceylon; il significato trae origine dalla fiaba Persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale gli eroi protagonisti posseggono il dono naturale di trovare cose di valore non cercate.


Purtroppo il mio tempo a disposizione è agli sgoccioli, quindi mi vedo costretta ad affrettare le cose per gli interessi della Storia del GdR. Vi chiedo scusa per questa lunga attesa e questo "cambio di piani" improvviso. Sbrigatevi a trovare l'oggetto del vostro interesse e non preoccupatevi per il denaro, ve l'ho già detto che vi verrò incontro. Ora o mai più ragazzi, ssù.


Delbert osservò, con occhi strabuzzanti, la sua amata bottiglia fluttuare sopra la sua testa avvolta da una luce d'orata. Oramai capiva che non si trattava più di qualche assurdo effetto per opera dell'alcool, e il bagliore sprigionato dal corno della giumenta bianca gli scrollò di dosso ogni residuo di dubbio. Magia. Tks. Furbetta. Il suo sguardo assottigliato e imbronciato si posò su Larissa, ma non osò fiatare. Sarebbero passati eoni prima che se la fosse presa con una femmina. (la regola non valeva con Night Shade, perché era assolutamente tremenda) La bottiglia toccò terrà con un leggero tonfo e il fabbro tornò a guardarla come se quella a essere presa in ostaggio fosse stata sua figlia.

« Perdonatemi per questo, era l'unico modo per attirare la vostra attenzione » disse la unicorno con fermezza e sincerità. Delbert roteò gli occhi con fare annoiato a tale affermazione, un'espressione blanda sul muso, ma restò zitto e fermo e ascoltò la richiesta di Larissa fino alla fine. Nobile, certamente. Cocciuta, come tutti i giovani pony, altrettanto certo.

Il fabbro quindi, con uno sbuffo gutturale, scese dalla sua sacra sedia e si avvicinò all'unicorno nero (che nonostante la posa apparentemente rilassata sembrava emanare un'aura omicida non da poco. tks tks) e squadrò centimetro per centimetro la protesi, sollevandola col suo zoccolo per osservarne meglio i particolari. Sì insomma... praticamente da buttare, pensava, l'unica cosa ancora integra era la lama nascosta. Un combattente, dunque. O forse un assassino. Non sarebbe stata un'enorme perdita per il suo cliente. Quell'arnese scassato non era un granché nemmeno quando era nuovo.
La domanda comunque rimaneva: mandare a quel paese la pausa pranzo o mandarci loro? Poi ebbe un'illuminazione. Una nuova protesi non sarebbe stata esattamente una spesa economica... e a giudicare dal muso del cliente non poco spavaldo, dubitava fortemente che portasse con sé i soldi necessari per non svenire alla vista del conto. La giumenta che li aveva mandati lì da lui, d'altro canto, non era di certo una barbona.

Gli angoli della bocca si arricciarono in un piccolo ghigno divertito. Forse aveva fatto Jackpot.

« Non si disturbi, Signorina. Mi occuperò della protesi del vostro amico » rispose con calma il fabbro dopo alcuni minuti di attenta analisi, in tono sobrio e serio, rivolgendo nuovamente lo sguardo alla giovane giumenta. « Mi serviranno almeno un paio d'ore, forse meno. È un problema? »

Ovvio che non lo sarebbe stato, lo aveva chiesto solo per educazione. Se davvero desideravano una zampa nuova per il loro compagno avrebbero fatto meglio a non fare troppe storie, già che si erano permessi di disturbarlo nell'orario di riposo.

Il fabbro decise di fare un paio di domande prima di ritirarsi verso la fucina, poiché si era perso qualche pezzo del racconto di poco prima. Dando loro le spalle e frugando dentro il cassetto di un mobile, tirò fuori un metro di gomma e iniziò a prendere le misure della zampa dell'unicorno. Nel mentre domandò con fare quasi disinteressato: « Non credo di avervi mai visto prima d'ora, infatti credo che sia la prima volta che Night Shade vi mandi qui da me. Che lavoretto dovreste svolgere per suo conto? »


(Miranda) NightShade, unicorno, 24 anni.
Sì, ho cambiato l'età.
EWLZObn


 
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CAT_IMG Posted on 17/2/2016, 21:57     +1   -1
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Dafirmal

-pensato- parlato


Dopo aver posto la domanda e averla osservata Dafirmal notò un lieve arrossamento nel viso di Ellen, questo lo fece pensare se nella domanda posta ci fosse qualcosa che non andava, di inappropriato o di frainteso.

-o c'è qualcosa di ambiguo nella mia domanda che non riesco a capire...o lei è solo strana. poi mi sento dire perché sono cosi silenzioso.-

«No, non mi va di comprare niente. Certo potrei entrare in caso di problemi, ma quei due sembrano abbastanza in gamba per cavarsela senza di noi, e poi non ho la pazienza di usare la diplomazia con un tizio ubriaco. Sediamoci e aspettiamo che accade»

Questa fu la risposta di Ellen alla domanda di Dafirmal la quale si sedette subito dopo a lato della porta.

-approvo-

Il silenzio che seguì tra i due veniva interrotto solo dalle voci che provenivano da dentro il locale, che stranamente non erano più urla e minacce.
La docile voce di Larissa si contrapponeva a quella del proprietario che a quanto pare aveva deciso di collaborare...strano che Dervin sia rimasto cosi silenzioso per tutto il tempo.
A causa dei toni moderati i discorsi all'interno richiedevano una lieve concentrazione in più per essere seguiti a patto che non si stesse dialogando con Ellen.

«Senti Dafirmal» Ellen attirò la sua attenzione,«Per curiosità, da quanto vi conoscete tu quell'altro?».

-Altro?, intende Dervin vero? perché me lo chiede?.

Bastarono pochi secondi per forumulare una risposta decente.

«Intendi Dervin?...mmhh. lo conosco da poco tempo, incontrato per la prima volta poco tempo fa nella Everfree forest.»

Dafirmal fece una piccola pausa controllando la porta del locale dietro di se, continuando a parlare a voce lievemente più bassa e mantenendo sempre uno sguardo neutrale.

«Se mi è permesso giudicare dopo solo quel poco che so di lui...ho visto in parte di cosa è capace, e il comportamento che ha avuto nei nostri confronti è molto diverso da quello che aveva nella foresta»

Dafirmal si volse per guardare negli occhi Ellen.

«Potrei anche essermi fatto un'idea sbagliata ma se vuoi un consiglio, riguardati da lui»

Detto questo ritornò ad osservare la strada in attesa che i loro compagni all'interno concludessero qualcosa. Canterlot non gli piaceva.
Se avessero tardato troppo sarebbe entrato a controllare.
 
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PinoChef
CAT_IMG Posted on 19/2/2016, 23:42     +1   -1




Larissa Wahlfreiheit / Talvisota


Parlato-Pensato-??? Talvisota è il cognome falso con cui viaggia.


C'era riuscita! Seppure con una certa controvoglia da parte del fabbro lo aveva convinto, contro ogni aspettativa della giumenta, a collaborare con apparente serietà.
"Non si disturbi, Signorina. Mi occuperò della protesi del vostro amico...mi serviranno almeno un paio d'ore, forse meno. È un problema?"
Larissa scosse leggermente il capo un paio di volte, percependo in quei brevi attimi anche la gelida fodera metallica della preziosa lama che nascondeva sbatterle sul proprio collo. Chiaramente era una domanda retorica, ma la giumenta non poté far a meno di concedergli un leggero sorriso e di esprimere la propria gratitudine porgendosi uno zoccolo sul proprio petto.
"Al contrario, la ringrazio di cuore."
Eppure un problema persisteva. Se ci avesse impiegato realmente tale tempo avrebbero perso i loro 25 bits all'ora. Non che fosse un gran problema, sia chiaro che Larissa era ben lungi dall'importargliene qualcosa, ed in fondo aveva agito per aiutare chiunque nell'arco di quell'oretta scarsa e senza nessun compenso. Ciò la faceva sentire florida ed orgogliosa di suo come non mai.

"Perfetto....ed ora? Ma gli altri due dove sono finiti??"

Spostando lo sguardo attorno a se comprese di averli persi di vista da un po' e nel mentre che il vecchio pony blu si applicava (finalmente) al suo mestiere, decise di cercarli per annunciargli gli ultimi accadimenti.
Non dovette nemmeno percorrere troppa strada per trovarli, s'erano seduti di poco all'infuori del pericolante locale per parlare da soli, facendosi compagnia con qualche ciambella.
Larissa nell'osservarli dovette tacitamente ammettere che stavano veramente carini assieme, con quei loro manti grigi dalla diversa tonalità facevano accoppiare il grigio scuro a quello chiaro unito ai più vivaci colori restanti, inoltre a prima vista non possedevano nemmeno una gran differenza d'età i due.
"Dovreste entrare, abbiamo da attendere un paio d'ore..." disse ai due con austerità, ma a quella scenetta non si riuscì a trattenersi dal sorridere alla "coppietta" con una certa malizia.

Detto ciò, non rimanendo altro da fare se non aspettare il passare del tempo, si mise ad esplorare la zona e la "mercanzia" offerta dal negozio. In quella robaccia ferrosa e trasandata, abbandonato sotto vari attrezzi da lavoro in disuso, riuscì a scorgere un arnese dalla forma stravagante. Incuriosita, la giovane giumenta se lo portò vicino facendolo levitare alla giusta distanza da se per analizzarlo in sicurezza, del resto non si fidava di certo di quel luogo figuriamoci di ciò che conteneva. Alla sola vista di quella minuta collana dall'aria familiare Larissa ne rimase strabiliata.
Lo mirava e lo rimirava, esaminandolo da parte a parte, senza riuscirne più a distaccare lo sguardo...ne era totalmente incantata, in totale balia di quella fredda, lucida e metallica rosa arancione...e mentre il giradischi del male cominciava a suonargli per tutta la testa le sembrava quasi sentirsi mormorare "Prendimi, ti appartengo di diritto."
Quell'iniziale espressione di stupore mutava adagio, venendo sostituita da una sempre più maligna.
In un singolo ed impercettibile secondo venne sommersa da ricordi di varia gravezza, tutti caoticamente accumulati, ed in quel limitato instante si percepì semplicemente per quello che era un pezzo di carne, un corpo pieno di mosche (le sue memorie) ronzanti e tediose.
Iniziò a roteare la catenella, sul suo volto oramai si stagliava una smorfia dalla notevole diabolicità, totalmente innaturale per lei.
Solo la voce del fabbro riuscì a farla risanare da quello stato di trance per riportarla alla normalità. Dopo aver sbattuto rapidamente le palpebre per riprendersi, posò alla svelta l'oggetto dove lo aveva raccolto, sapendo che non avrebbe potuto resistere a lungo dal riprendere quel maledetto ciondolo...anzi, lo stava di già fissando.


Oggetto Trovato:
CITAZIONE
La Rosa Pendente: un semplice ciondolo in metallo su cui è incisa una rosa arancione, bello alla vista per la sua lucentezza. Per ora non possiede nessuna proprietà particolare, ma ha uno strano effetto su Larissa in quanto, rievocando le sue memorie e ricordandosi del marchio sul fianco del padre (identico a quello inciso), ne è estremamente attratta. (l'immagine riportata non rappresenta esattamente l'oggetto descritto, dovete immaginarlo più arancione).

 
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Elena Di Sabatino
CAT_IMG Posted on 20/2/2016, 02:47     +1   -1




Ellen
Parlato Pensato


Dafirmal non prese da mangiare, ma si sedete vicino ad Ellen e rispose:
CITAZIONE
Intendi Dervin?

"Ah! è così che si chiama, allora"
CITAZIONE
.mmhh. lo conosco da poco tempo, incontrato per la prima volta poco tempo fa nella Everfree forest. Se mi è permesso giudicare dopo solo quel poco che so di lui...ho visto in parte di cosa è capace, e il comportamento che ha avuto nei nostri confronti è molto diverso da quello che aveva nella foresta. Potrei anche essermi fatto un'idea sbagliata ma se vuoi un consiglio, riguardati da lui

Il suo modo di parlare cambiava radicalmente mentre ne parlava, in quelle parole c'era preoccupazione e sospetto, e poi l'aveva guardata negli occhi mentre finiva, e qui la faccia le si era arrossita di brutto: vedere quegli splenditi occhi blu, cosi tristi e freddi la stava facendo sentire strana.
- Hai degli occhi bellissimi - le scappò dalla bocca. "Ma che cazzo ho detto?" rivolse lo sguardo dall'altra parte, per l'imbarazzo. Le ci vollero pochi secondi per riprendersi e mormorò - Avevo capito che non stava mostrando il suo vero volto, si rivolgeva a Night shade dandole del "Tu", mentre a Larissa le da del "Lei", posso capire che lo faccia perché vuole flirtare con lei, mentre venivamo qui si è scusato con me, ma non mi ha detto come si chiamava, chiedendo di chiamarlo "Corvus". Quindi tranquillo starò attenta con lui. - Poi le venne in mente un'altro particolare che la fece sobbalzare dalla sorpresa. - Sei stato nella Everfree forest??? Cavoli deve essere stata dura, non tutti hanno il fegato di attraversarla - Una sua parte un po' ingenua e innocente la fece pensare che Dafirmal fosse davvero coraggioso. Ecco lo stava facendo di nuovo: si stava fidando troppo di un perfetto sconosciuto! Che stupida ... E dire che prima la stava fissando troppo, come un malintenzionato. Però ... poi non lo aveva più fatto, era tornato a pensare ai fatti suoi; magari non c'era un secondo fine in quello sguardo e lei era solo stata troppo testarda per non averlo capito subito
La figura di Larissa spuntò fuori dalla porta e disse
CITAZIONE
Dovreste entrare, abbiamo da attendere un paio d'ore...

Un paio d'ore?? Ellen fece uno sguardo seccato e annoiato e pensò solo "Che Celestia ce la mandi buona allora!!" però forse era meglio entrare, cominciava a farsi freschetto e visto che non c'erano più urla, pensò che la situazione si fosse stabilizzata
- Dafirmal io entro, tu vieni? - Anche in caso di risposta negativa, Ellen sarebbe entrata. appena entrata notò il casino generale di quel posto e il vecchio proprietario, un tizio blu e brancolante che stava cominciando a mettersi a lavoro. La giumenta si avvicinò a uno bancone e posò gli occhi su una chiave color rame. Non una chiave qualsiasi, bensì un passepartout! Un chiave adatta per aprire tutte le porte e serrature! Guardò il suo ciondolo e ricordò con malinconia le parole che le disse sua madre quando glielo regalò " Un cutie mark ha tanti significati, il tuo non lo definirei una "chiave" musicale, piuttosto un "passepartout", perché è una chiave in grado di aprire qualsiasi porta. E qualcosa mi dice che tu, tesoro mio, sarai in grado di aprire le porte di ogni cuore col tuo canto! " chissà perchè alla fine decise di comprarla, aveva qualche Bits con se, quindi e chiese al proprietario: - Senta signore, quanto costa questo passepartout? -

patent
Chiave Passepartout: una chiave in gradi di aprire qualsiasi serratura di porta o lucchetti dello stesso genere


 
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