Missione: ESP

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CAT_IMG Posted on 17/1/2016, 16:10     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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Nome: Sabina
Status: Lievi ferite al muso e alla zampa destra. Furente ma momentaneamente sotto controllo.
Energia: 80%
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Malus: Eccessivo calore che influenza le prestazioni fisiche.




Il gruppo vagò per un'ora in quelle lande desolate, mantenendosi per lo più all'ombra delle gigantesche mese di roccia bruciate dal sole, le loro lunghe ombre riuscivano a coprire l'intero gruppo risparmiando loro un sole cocente dritto sulla testa. Dragon sfortunatamente per lui aveva deciso di alzarsi in volo, ritrovandosi quindi dopo qualche tempo a dover combattere con un sordo bruciore sulla schiena, per sua fortuna l'ustione era limitata ad essa senza espandersi sul fianco o peggio sul volto, avrebbe comunque dato fastidio per il resto del viaggio se non avesse trovato un modo per liberarsene in fretta.
Gli occhi di Sabina rimanevano puntati sul terreno di fronte a lei, dardeggiando da una parte all'altra e fissandosi su ogni minimo movimento che percepiva, una creatura che non aveva mai visto camminò a fianco a loro per qualche minuto, era un'insetto dei colori della sabbia con quattro paia di zampe, due chele e sulla punta della coda un pungiglione dall'aspetto minaccioso. Si concesse qualche istante di distrazione per osservarlo mentre la piccola creatura deviava dal loro percorso per nascondersi fra le roccie all'ombra.
La parte "facile" del loro viaggio terminò proprio quando si ritrovarono di fronte una sterminata distesa di sabbia che continuava a perdita d'occhio verso l'orizzonte, Sabina si morse un labbro e fece cenno al gruppo di fermarsi per riposarsi per qualche minuto. Conosceva i suoi limiti e non sarebbe stata in grado di sopravvivere a quella attraversata con le poche scorte che aveva e lo stresso probabilmente valeva anche per i suoi compagni. Si concesse una rapida bevuta razionando il più possibile il prezioso liquido trasparente.
Si guardò intorno osservando come le rupi facevano un largo giro intorno al deserto, probabilmente quello era la scelta migliore, avrebbero fatto più strada ma almeno non avrebbero rischiato di cuocere come delle pere sulla griglia.
Con un cenno dello zoccolo indicò agli altri la strada che aveva ritenuto più opportuna, la creatura che stavano inseguendo aveva già un gran vantaggio verso di loro e di certo scegliere la strada più pericolosa non gli avrebbe fatto guadagnare molto, sopratutto se li avesse uccisi.
Ripresero il cammino che continuò senza nulla di fatto per circa un paio di ore, il sole aveva appena lasciato il posto alla luna e la temperatura stava iniziando a scendere così come la visibilità.
La puledra si fermò all'improvviso socchiudendo gli occhi per vedere meglio nella notte rischiarata solo dalla luce lunare, stava osservando quelle che ad una prima occhiata aveva scambiato per nuvole.

Peste...!

Come aveva fatto a non accorgersene? Era molto simile ad una tempesta di neve e lei quelle le conosceva benissimo

Un rifugio. PRESTO!

Disse girandosi di spalle e camminando in avanti tenendo gli occhi fissi sulla parete rocciosa per controllare se ci fossero stati delle grotte o anche solo una rientranza nella roccia dove rifugiarsi.

CITAZIONE
Spyro: Dragon ha ustioni lievi sul dorso, dalla base del collo alla punta della coda. Nulla di grave ma prova dolore al tatto.
Ninja:Death è stanco per aver utilizzato la sua abilità in un elemento a lui ostile. Non può utilizzare la magia fino a che non riesce ad avere un turno intero di riposo.
Ora: La tempesta ci metterà un'intero giro di turni ad arrivare, questo vuol dire che avete il tempo di cercare un rifugio in un luogo o zona, al massimo due se proprio avete intenzione di scoppiare il vostro PG.
P.s: Ho già deciso dove potrete trovarlo, sta solo a voi, utilizzata le vostre abilità di cercatori. Su.
 
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CAT_IMG Posted on 18/1/2016, 18:43     +1   -1
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David Lovegood

David ascoltò interessato tutto il racconto di Kalla. Era piuttosto interessante. Ed oltretutto, quando gli disse della sua passione per il vedere nuovi posti, David poteva definirsi empatico con lei. Da quando era venuto ad Equetria aveva sempre più voglia di vedere ed imparare sempre di più di quel mondo di cui ormai voleva tanto far parte. Quando poi chiese

CITAZIONE
Io però non so’ ancora i vostri nomiiihh…. Woah!

David capì che aveva ragione e che quindi era giusto che si presentasse

"Hai ragione. Ci siamo dimenticati le presentazioni. Io mi chiamo David. David Lovegood."

Durante il cammino si era anche accorto di come Dragon stupidamente si fosse sollevato in aria esponendosi al sole. Si chiese se si fosse già ustionato perché, imparando ad utilizzare il suo corpo di pony, aveva capito che il suo manto che gli copriva la pelle non proteggeva da un'insolazione. Anche i pony, come gli umani, avevano bisogno di protezione solare. Quindi, esporsi al sole abbandonando la protezione dell'ombra non era una cosa saggia.

Mentre si guardava intorno per vedere da che parte andare vide che anche Sabina si era messa a bere un po' d'acqua, e decise per questo di berne un po' anche lui. Ok che era meglio razionare, ma allo stesso tempo era meglio che si mantenesse idratato se non voleva ritrovarsi affamato ed assetato in un combattimento come era successo quella volta ad Appleloosa. Prese quindi la sua borraccia dalla bisaccia e ne bevve un goccio stando attento a non esagerare per conservarne ancora in seguito. Quando ebbe finito e rimesso apposto la borraccia ripresero il cammino.

Quando il sole iniziò a tramontare ed uscì fuori la luna, David tirò un sospiro di sollievo. Almeno la notte era più rinfrescante. Certo, il suo amico Death sembrava aver già sprecato la magia, ma però almeno la sua vista notturna poteva ancora fare comodo.

Improvvisamente udì Sabina dire

CITAZIONE
Peste...!

David a quelle parole iniziò a guardare dove aveva visto lei scoprendo quella che apparentemente sembrava una nuvola. Ma siccome Sabina si era spaventata, non aveva bisogno di esaminarla bene per capire cosa potesse essere.

"Ed ecco una tempesta di sabbia anche qui."

Pensò sospirando.

Che poi Sabina disse di trovare un rifugio era una cosa ovvia e scontata. Per cui cominciò a correre anche lui guardandosi intorno per vedere se c'era un'entrata per qualche posto sicuro.

Mentre galoppava si ricordò il potere che gli aveva dato Eona, e quindi decise di provarlo per vedere se funzionava. Non sapendo come attivarlo, provò semplicemente a concentrarsi pensando

"Ok benedizione della natura che mi ha dato Eona. Non so ovviamente come funzioni e sei ancora nuova per me. Ma se magari aiutassi a trovare qualche rifugio potrebbe fare decisamente comodo."

Ovviamente oltre a questo fece anche luce con il corno perché appunto era Death che vedeva al buio. Gli altri invece no. E quindi, oltre a trovarlo un rifugio, bisognava anche vederlo.
 
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CAT_IMG Posted on 20/1/2016, 18:17     +1   -1
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Death Moon

Parlato Pensato


Il pony delle ombre andò avanti e indietro finchè non fu troppo stanco per proseguire con le sue metamorfosi.

CITAZIONE
Io però non so’ ancora i vostri nomiiihh…. Woah!

[QUOTE]["Hai ragione. Ci siamo dimenticati le presentazioni. Io mi chiamo David. David Lovegood."/QUOTE]

"Io invece sono Death .... Death Moon!"

Tanto anche se gli dico il mio nome non cambia nente .. se è con Celestia gli avvisi di taglia a Canterlot dovrebbe averli visti .. in caso contrario meglio dirle subito il mio nome vero, se è come Eona meglio non farla arrabbiare ... brrr poche cose mi fanno più paura di quella pony .... Celestia sappi che prima o poi avrò la tua testa!"

quindi il pony osservò il sole calare.

"Ah il sole e sceso ... ora posso vedere liberamente ...!"

quindi iniziò a guardarsi intorno cercando un posto dove dormire.


CITAZIONE
Peste...! Un rifugio. PRESTO!

"Ma cosa ... tempesta .. utti dietro a me ... che userò la mia magia per creare un rifugio

quindi tentò di usare la magia Manipolazione delle ombre ma si accorse con orrore di non essere più in grado di usare la magia.

"Accidenti .. ho esaurito il mio potere magico ... non posso essere d'aiuto .,. Cuor di coniglio e muso di verme è colpa tua vero?? Ti prenderò prima o poi!"

quindi vide David fare qualcosa di strano mentre come tutti cercava di seguire Sabina

"Ma che ... ah ho capito ... David usa la magia io cerco una caverna ... Non so se "

quindi i suoi occhi iniziarono a ispezionare la zona in cerca di un buco in cui nascondersi.

"David Spegni la luce altrimenti non si vede nulla .. ah è vero ... solo io vedi benissimo al buio!"
 
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CAT_IMG Posted on 20/1/2016, 22:28     +1   -1
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Dragon Ahviing


E il tempo passò. Il sole prese a scendere nel cielo tinteggiando con tinte sempre più scure il paesaggio desertico. Quando il sole fu scomparso del tutto oltre le montagne a ovest, a est la luna fece capolino dalla sabbia che prese a brillare di bianco. La temperatura si stava man mano abbassando. Ora Dragon sentiva un piacevole fresco dopo tutta quella afosa giornata. Continuare a grattarsi era un ottimo compromesso per le meraviglie che Elhonna gli aveva mostrato quel giorno. Sotto di lui i suoi compagni, ad eccezione di Death che ogni tanto diveniva nuvola e volava lì intorno, stavano continuando a marciare. Poco più tardi però Sabina diede l’ordine di fermarsi. Dragon iniziò quindi a scendere di quota senza però mai davvero atterrare. Stava volando staccato dal suo di pochi centimetri mentre con le zampe davanti e dietro faceva strani gesti per poter arrivare a grattarsi decentemente la schiena. Prudeva e della pelle scottata dal sole anche cadeva di tanto in tanto, ma il processo con cui si staccava gli dava molto fastidio. Toccarsi, per quanto necessario contro il prurito era anch’esso doloroso in quanto le sue zampe fresche erano glaciali sulla pelle scottante.
Peste...! Esclamò Sabina…. L’aveva forse colpita con della pelle o pelo?
Stava per voltarsi a chiederglielo, ma Sabina aveva lo sguardo fisso in un punto in lontananza. Si girò poi di scatto ordinando a tutti di cercare un rifugio.
“Cosa diavolo la ha spaventata?” Si chiese aguzzando la vista nella direzione in cui guardava prima Sabina. Non era totalmente buio e il cielo tesro permetteva alla luna di irraggiare bene il territorio. Certo non era come vedere in pieno giorno, ma con un po’ di difficoltà Dragon riuscì come a vedere un polverone alzarsi da quella direzione. Il vento era però calmo… Non poteva essere una tempesta di sabbia.
Mentre ancora lui concentrava la sua vista e il suo udito in quella direzione gli altri si stavano già mettendo all’opera. Come facevano a trovare dei rifugi così alla svelta? Era ormai tardi per cercarli era notte e lui di certo non aveva tutta ‘sta grande vista notturna. Tra l’altro una grotta, in un territorio mai esplorato prima. Come avrebbero fatto a trovarla, ammesso che ci fosse? Se in quel territorio ci fosse un animale che abita in grotte sarebbe più facile, basterebbe seguire le sue orme, combatterlo se necessario e abitare la sua caverna. Dragon staccò gli occhi dal punto con la bufera in arrivo e prese a scandagliare le rocce circostanti. Non serviva trovare una grotta vicino al terreno, lui con la sua forza e David con il teletrasporto potevano permettersi di portare altri a una superiore altezza, se avessero trovato un buco più in alto. Un buco, un arco, una duna di sabbia, qualsiasi cosa andava bene se si mettevano controvento. Un vento che ancora non soffiava su di loro, ma dato che la tempesta si avvicinava lo avrebbe fatto presto.


Dragon Ahviing inventario:
1 Coltello
1 Scure
Provviste cibo per tre giorni
Provviste acqua 2 giorni (complete) 1 giorno (2/3)
300 bits (circa) [si porta sempre dietro il minimo indispensabile per una notte in albergo, un pasto caldo e i biglietti dei treni.]
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 22/1/2016, 11:37     +1   -1





Nome: Kalla Anfader
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Kalla continuò il suo cammino in silenzio, fermandosi solamente per rinfrescarsi la gola e calmare i brontolii del suo stomaco. La temperatura si era fatta più sopportabile grazie anche all’ombra gettata dalle mese che li circondavano e ora riusciva a muoversi con meno fatica. A parte qualche creatura mai vista prima, e il classico fascio rinsecchito d’erbaccia che spuntava di tanto in tanto da qualche insenatura tra le pietre, il panorama non offriva molta varietà. Avrebbero potuto benissimo girare in tondo che non se ne sarebbero accorti.
Sabina si fermò per concedersi una bevuta, seguita a ruota dal resto del gruppo. Kalla invece non ne sentì il bisogno e puntò lo sguardo sulla distesa che si stagliava di fronte a loro.

Pazzesco, quelle dune possono essere alte anche un centinaio di metri!


Attraversare il deserto sarebbe stata un’impresa suicida. La sua compagna pensò la stessa cosa dato che indicò che da lì in avanti avrebbero viaggiato costeggiando il confine che delimitava le mese dal deserto; avrebbero allungato il tragitto ma almeno non sarebbero morti in mezzo al nulla. Ripresero la marcia dopo pochi minuti, ristorati appena un po’ dalla breve sosta che si concesero. Finalmente, dopo un paio d’ore, il sole calò lasciando il posto alla luna; una brezza leggera si alzò dal nulla, sollevando un piccolo turbinio di sabbia che scomparì qualche secondo dopo. Nello stesso momento il suo cristallo prese vita, vibrando brevemente dentro la sua sacca per poi spegnersi subito dopo.
La sua attenzione fu deviata verso Sabina che lanciò un urlo che la fece sobbalzare. Le sue pupille si dilatarono quando videro l’enorme mostro che incombeva su di loro. Dentro la sua tracolla il cristallo iniziò nuovamente a vibrare. Kalla aprì la sacca e lo osservò: la punta di esso si muoveva in maniera caotica, puntando però in una direzione precisa. Richiuse la sacca e si avvicinò alla compagna, pareggiando il passo con il suo.

So’ che ti sembra una pazzia, ma il cristallo ha puntato qualcosa. Suggerirei di seguirlo se non abbiamo altre scelte.











Due ore fa, da qualche parte nel deserto…


Fuori dal sicuro ambiente dell’abitacolo sembrava essersi scatenato l’inferno, con il vento che sferzava implacabile sui vetri facendoli tremare come bambini spaventati. La visibilità era scesa rapidamente in pochi minuti, nascondendo le rovine dietro una fitta nebbia marrone. Un’ombra scura si mosse dentro il veicolo, passeggiando nervosamente da una parte all’altra dell’angusta plancia mentre scrutava con preoccupazione il clima esterno. Kessar sbuffò e finalmente si concesse un po’ di tregua scivolando sul logoro sedile che gemette sotto il suo peso. Prese inconsciamente a tamburellare sul volante con uno zoccolo mentre con l’altro girava delle manopole e schiacciava dei pulsanti finché sul piccolo display a led della radio non comparì la serie di numeri che cercava.
Tirò un sospiro per scaricare la tensione, chiuse gli occhi e impugnò la ricetrasmittente. Un breve tono acuto lo avvisò di essere in linea.

Sono Kessar. Zalika mi senti? Dottor Dekret?


La linea rimase muta in quella occasione e nelle altre successive, inoltre la tempesta schermava le frequenze ad alto raggio e chiamare aiuto era fuori discussione. Si lasciò scappare una imprecazione sottovoce mentre si alzava per riprendere a camminare. Non aveva avuto più notizie del gruppo di ricerca da più di due ore e l’arrivo improvviso della bufera non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Decise di abbandonare la sua tormentata routine e di dirigersi verso la stiva. La porta che collegava i due compartimenti si aprì con un sibilo silenzioso, per richiudersi non appena l’Arion ne varcò la soglia. Una debole luce giallastra illuminava a malapena l’ambiente che fino a poco fa era pieno di costose attrezzature. Sette degli otto posti a sedere erano occupati mentre su quello più vicino alla fonte luminosa si era rannicchiata una piccola puledra dal lungo crine rosa e violetto. Guardò la piccola sonnecchiare coperta solamente da una vecchia e bucata tela blu; la poveretta era ancora all’oscuro della scomparsa della sorella.
Il grande portellone esterno di metallo si aprì improvvisamente, una folata di vento e sabbia fece irruzione nel veicolo assieme ad una figura traballante. L’altro Arion compì pochi passi, giusto appena quelli necessari per trascinarsi all’interno, prima di stramazzare al suolo in un tonfo sordo. Kessar imprecò e si affrettò a soccorrere il compagno ferito. Lo adagiò su un tavolo lì vicino e, dopo averlo liberato senza troppi complimenti dagli utensili che occupavano la superficie, lo medicò con l’ultimo kit di pronto soccorso rimasto. Si passò uno zoccolo tra il crine nero mentre la sua mente galoppava sul da farsi e tutte le sue preoccupazioni ritornavano a farsi sentire attanagliandogli lo stomaco. Si sentì strattonare un lembo dell’uniforme, la puledra si era svegliata dal trambusto e ora lo stava guardando con occhi assonnati.

Cosa stà succedendo?


Kessar sospirò e l’allontanò dall’improvvisato tavolo operatorio.

C’è stato un piccolo contrattempo.


Non sapeva nemmeno come spiegarle la situazione. Optò per una verità parziale mentre preparava il suo zaino. Lei rimase muta a osservarlo mentre si muoveva rapidamente per recuperare l’equipaggiamento sparso in giro e infine si avvicinava ad una sottile struttura di metallo che giaceva a qualche metro da loro, appesa ad una piccola piattaforma rialzata. Era lunga quanto un Arion, con due protesi anteriori che sembravano delle zampe sottili e che terminavano in una serie di quattro più piccole ma molto snodabili. Sua sorella ne usava uno simile a casa per aiutarsi con i lavori manuali, ma quella indossata da Kessar era più spessa e con una strana canna oblunga che protrudeva da un fianco. Quando finì di ricontrollare il suo equipaggiamento si avvicinò alla piccola e le posò una zampa sulla spalla.

Ascolta, io ora devo andare a trovare tua sorella. Tu rimani qui e non muoverti. Non aprire a nessuno se non a me o Zalika. Capito?


La bambina annuì e non proferì parola. Seppure si sforzasse di nasconderlo potè notare un velo di terrore calare sui suoi occhi.

Hey, non ti preoccupare. Saremo di ritorno presto. E’ una promessa.


La piccola rispose con un debole cenno del capo, abbracciando l’adulto prima di tornare a nascondersi sotto la coperta.
Kessar fece un respiro profondo, coprendosi gli occhi e il viso con una sciarpa ed un paio di occhiali, quindi aprì il portellone e sparì nelle fauci della tempesta.

 
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CAT_IMG Posted on 22/1/2016, 13:38     +1   -1

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Nome: Sabina
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Gli occhi di Sabina saettarono fra le pareti rocciose senza però trovare nulla di utile, la penombra non la aiutava per niente in quella ricerca. Il vento iniziò a farsi sentire presto, prima una leggera Brezza, poi delle vere e proprie raffiche di vento che alzavano la sabbia come grandi onde.
Sabina si ricongiunse al gruppo, sperando in cuor suo che avessero avuto più fortuna ma sembravano tutti nella sua stessa situazione.
Si morse un labbro voltandosi verso Kalla quando la raggiunse, il cristallo si era risvegliato? Quindi uno di quei cosi era vicino. Stava per urlarle di tirarlo fuori e di mandare a quel paese i segreti ma una cosa estremamente più interessante attirò la sua attenzione.
Una intensa luce verde era spuntata esattamente sotto a David, tentacoli color giada si alzarono da essa accarezzandogli una guancia ed espandendosi verso la parete, sfiorandola delicatamente e puntando in un luogo preciso. Era una parete piatta e rocciosa senza alcuna roccia, che diavolo stava facendo quell'idiota?

"Che diavolo stai facendo? VUOI FARE UN BUCO NEL-la... Parete?"

Le morirono le parole in gola, i tentacoli si erano infilati esattamente al centro della parete scomparendo in una sottilissima fessura invisibile ad occhio nudo. La luce non scomparve ma rimase dietro alla parete per qualche secondo illuminando due porte di due metri e mezzo di altezza e almeno due di larghezza.
Sabina era ancora presa da quella dimostrazione, non si sarebbe mai immaginata che una cosa del genere potesse esistere, la luce che si spense di colpo ed una folata di vento e sabbia che le investirono la schiena la riportarono al presente. Strinse i denti e si lanciò verso la porta fermandosi di fronte ad essa, passando lo zoccolo riuscì a trovare la fessura, spinse con forza con e con sua sorpresa la porta si mosse di qualche millimetro verso l'interno.

"N... Non è chiusa! Tutti dentro"

Si lanciò con forza contro il battente di sinistra muovendolo di un palmo, con un ringhio prese la rincorsa e si lanciò nuovamente su di esso con una poderosa spallata, spalancandolo e inciampando su qualcosa rotolò dentro alla stanza buia.
Puzza, una nauseante puzza di chiuso le arrivò alle narici ma non era l'unica cosa strana, l'interno parzialmente illuminato era disseminato di casse di legno. Non ci diede peso e si rivolse ancora ai suoi compagni mentre si rialzava.

"Forza! Ma che..."

Di fronte a lei, proprio ai piedi della porta giaceva quello che l'aveva fatta inciampare. Uno scheletro completo che non assomigliava a nulla di quello che aveva visto nella sua vita. Una creatura alta e vestita di stracci laceri con quattro arti ed un cranio tondeggiante, cosa diavolo aveva di fronte?

CITAZIONE
Bravo pallad. E' proprio quello che speravo usasti.
Per tutti gli altri, siete liberi di esplorare la stanza a piacimento:
Il cono di luce illumina solo tre metri all'interno della stanza, potete vedere delle casse di legno sigillate, alcune hanno delle scritte sopra in una lingue sconosciuta, lo scheletro è ovviamente un umano in camice da scienziato ma la stanza è più grande di quanto pensate, se trovate un modo di illuminarla potrete scoprire qualcosa su di essa.
Per questo post ho intenzione di aiutarvi. Potete mandarmi UN mp indicandomi grossolanamente i luoghi che volete esplorare in questo modo vi dirò cosa trovate e potrete aggiungerlo alla vostra risposta.
Ovviamente potete anche rispondere senza mandarmi nulla ma... Meh. Fate voi.
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2016, 01:41     +1   -1
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David Lovegood

David fu sorpreso quando vide la luce verde da sotto i suoi zoccoli. Stava veramente funzionando? Quando i tentacoli uscirono fuori da essa e gli carezzavano la guancia fu una sensazione piacevole. Naturalmente questo non gli causò alcuna distrazione e quindi poté seguire la direzione dei tentacoli magici quando si diressero in quella che doveva essere una porta nascosta da una parete.

Quando Sabina gli diede conferma della porta nascosta, per lui fu un sollievo. David non aveva dubitato neanche per un momento del potere che gli aveva donato Eona. Si, quando glielo aveva dato aveva chiamato lui e Death creature di misero livello. Ma questo non significava che ciò che gli aveva dato era una fregatura. Se Eona in quella circostanza voleva davvero ricompensarli, anche se in termini minimi, non gli avrebbe mai dato qualcosa di inutile e malfunzionante.

Una volta entrati, la prima cosa che David volle dire mentre si guardava intorno, anche se poteva vedere ben poco a causa del buio, fu

"Wow! il dono d Eona funziona davvero!"

Doveva ammetterlo. Era una bella sensazione potersi sentire utile. Cose come questa avevano un effetto decisamente positivo sulla sua autostima.

"Spero che in futuro mi capiti di ricevere nuovi poteri come questo."

I suoi pensieri vennero interrotti quando vide lo scheletro umano di fronte a Sabina, uno scienziato, a giudicare dal camice. La cosa fu sconvolgente per David. Che ci faceva un essere umano morto da quelle parti? Erano stati quindi gli esseri umani a costruire il posto? Beh, non era di certo stando lì a rimuginare che avrebbero ricevuto le risposte a questi interrogativi.

Istintivamente, visto che era buio, la prima cosa che David decise che andava fatta, era sicuramente accendere la luce. Per cui cercò l'interruttore nel posto più ovvio su dove di solito bisognava metterlo. Verso la porta da cui erano entrati. La sua deduzione si rivelò corretta. L'interruttore della luce c'era. Ed il fatto che fosse pieno di polvere significava che era da molto che non veniva toccato. Ora doveva solo vedere se funzionava ancora. Per cui lo premette con lo zoccolo e le luci, anche se a tratti, si accesero illuminando la stanza.

Guardandosi intorno David vide che quello in cui si trovavano era un magazzino, si chiese a riguardo cosa poteva esserci dentro quelle casse e che cosa in generale ci fosse in quel posto. Di sicuro per scoprirlo dovevano attraversare la porta chiusa sul fondo della stanza. Il suo sguardo poi si posò sulla scia incrostata e scura che portava fino allo scheletro. Quello probabilmente era sangue secco. Ciò ovviamente portava alla conseguente domanda: chi aveva ucciso quel poveretto?

Ovviamente ora dovevano agire ed organizzarsi. Per cui prima si rivolse a Death, avendo sentito quello che aveva detto prima mentre erano fuori, dicendogli

"Non è stata colpa d tu-sai-chi se hai esaurito la magia, ma solo tua. Non puoi usare troppo la magia senza rischiare di esaurirla. Devi fare più attenzione. Ora riposati, così almeno, nel caso dovessimo incontrare qualunque cosa abbia ucciso quella persona, potrai difenderti."

Dopodiché si diresse verso Dragon e, toccandogli il dorso per avere conferma della sua teoria, gli disse

"Ti sei decisamente scottato per esserti esposto al sole. Beh, lascia fare a me. Ti curo subito io."

Quindi si apprestò ad usare l'incantesimo panacea sul Pegasus per curargli le sue leggere ustioni.
 
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CAT_IMG Posted on 24/1/2016, 18:45     +1   -1
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Parlato Pensato


Death Moon

il pony vide il suo amico entare in una caverna e lo segui stando accanto a Sabina.

"Non temere David sa quello che fa .. io non posso più usare la mia magia mentre lui si!
Fidati del suo potere e vedrai che ci aiuterà!"


"Bene cosi funziona ... per ora non mi fido ad usare la mia versione, visto che Eona l'ha donata ad entrambi ma io finora non l'ho usato ... beh prima o poi io riuscirò a imparare ad usare la magia!"


quindi entrò dentro la caverna osservando ciò che c'era dentro quando il suo amico accese la luce e i suoi occhi, adatti al buoi si trovarono spiazzati.

"Ah.... La luce no .... aiuto non ci vedo....!"

quindi chiusi gli occhi si sistemò in un angolo senza dire nulla finchè non arrivò il suo amico.

CITAZIONE
"Non è stata colpa d tu-sai-chi se hai esaurito la magia, ma solo tua. Non puoi usare troppo la magia senza rischiare di esaurirla. Devi fare più attenzione. Ora riposati, così almeno, nel caso dovessimo incontrare qualunque cosa abbia ucciso quella persona, potrai difenderti."

"Forse hai ragione .. però i rilassa urlare contro Cuor di coniglio, so bene che non è colpa sua .. ma sai per anni ho vissuto lontano da lei!"

Quindi il giovane pony cercò di aprire gli occhi ma la luce era comunque troppo forte per lui.

"David quando hai finito puoi prendere i miei occhiali dalla borsa? Senza di essi non vedo .. dovrebbero essere nella tasca destra assieme alla statua in legno che ho portato come porta fortuna e la ciotola per il cibo!"

quindi attese di vedere che sarebbe successo.
 
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CAT_IMG Posted on 25/1/2016, 14:58     +1   -1
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Dragon Ahviing



Dall’alto Dragon guardò a destra, poi a sinistra, ma niente. Non sembravano esserci rimari nel raggio di miglia o almeno nessun riparo evidente. La notte stava scendendo sempre più rendendo più difficile per lui scrutare la zona. Poi arrivò una leggera brezza seguita quasi subito da un crescente vento. La situazione stava peggiorando. Non aveva senso rimanere in aria e fare fatica per cercare qualcosa che non c’era. Atterrò vicino al gruppo sperando che loro avessero colto qualcosa che lui non aveva visto. Per quanto ne sapeva Death aveva una buona vista notturna, lui era forse la chiave del loro successo. Quando accanto a lui si accese un’intensa Luce verdognola Dragon spostò lo sguardo in quella direzione trovando David nell’atto di fare una qualche magia. Degli strani fasci di luce come dei rampicanti nacquero sotto di lui e si spostarono attraverso il terreno per giungere contro la parete di roccia arrampicandosi su di essa.
"Che diavolo stai facendo? VUOI FARE UN BUCO NEL-la... Parete?"
Non era una cattiva idea fare un buco visto che non sembravano esserci ripari… Questo fu il pensiero di Dragon mentre assisteva al procedere della magia. E poi l’incredibile. Come se qualcuno avesse detto un “apriti sesamo” la roccia si aprì illuminando quelle che sembravano due enormi porte. Sabina vi si lanciò contro spingendone una.
"N... Non è chiusa! Tutti dentro"
Un flash inondò la mente di Dragon. Tempesta, vento, riparo, magia verdognola, David, Death, due membri sconosciuti…. Mancava solo Darky… Stava succedendo esattamente quello che era successo ad Appleloosa.
Una folata ancora più forte di vento lo riscosse. Piegò l’ala in modo da proteggersi il volto mentre seguiva i suoi compagni all’interno del rifugio appena scoperto.
Appena dentro il suo naso fu bombardato da una nauseabonda puzza di chiuso…. Si anche quello gli era in qualche modo famigliare.
"Wow! il dono d Eona funziona davvero!" Eona… ecco un altro tassello che combaciava.
Chissà se corrispondevano altri particolari… Ricordava del pavimento appiccicoso in quel luogo e oggetti alla rinfusa… Il pavimento non era appiccicoso o almeno per dove stava camminando non era così tranne per un piccolo tratto ruvido… beh…sempre meglio che appiccicoso. I suoi passi come quelli degli altri risuonavano con un tintinnio metallico in quell’ambiente… Si anche questo suono combaciava. Avventurandosi in una zona non illuminata dalla fioca luce esterna Dragon si scontrò con quelle che al tatto sembrava una cassa di legno alta e la fece cadere.
Fu in quel momento che le luci si accesero. Chiuse gli occhi in risposta a quell’improvviso cambio di luminosità. Quando li riaprì poté notare come le luci sfarfallavano ogni tanto, ma almeno riuscivano a illuminare l’ambiente. Guardò la cassa che aveva fatto cadere. Da essa o forse da sopra di essa erano uscite decine di grandi borse rosse a tracolla. Le borse avevano moltissime tasche e sembravano essere vuote all’interno dato il modo in cui si piegavano su loro stesse. Spostò poi lo sguardo su altre casse. Alcune di esse avevano strani glifi che in qualche modo assomigliavano a quelli che aveva già visto in quella specie di stazione… Anche questo combaciava.
Osservò il terreno metallico, la striscia di sangue, le ossa abbandonate e i suoi compagni. C’erano ancora tutti ma questo poteva significare che presto qualcuno di loro sarebbe scomparso. Occhi vitrei erano quelli che si potevano vedere dall’esterno mentre Dragon riviveva nella sua mente tutto ciò che aveva passato. A riportarlo al presente fu David che lo aveva toccato con lo zoccolo sulla schiena. Dragon sussultò al contatto lasciandosi sfuggire un - ah!-
"Ti sei decisamente scottato per esserti esposto al sole. Beh, lascia fare a me. Ti curo subito io."
Disse usando nuovamente il suo potere curativo. Dragon sentì in qualche modo la sua pelle che si rilassava mentre la magia era in corso. Meglio lasciargli fare il suo lavoro.
Spostò nuovamente lo sguardo. Una singola porta in fondo alla stanza… Un altro legame con quell’avventura.
- Kalteesh… - Il nome del changeling della scorsa avventura gli balzò in mente. Lo pronunciò a bassa voce senza pensare come aspettandosi che Sabina o Kalla rivelassero di essere quel pony o di vederselo apparire davanti all’altro capo della porta.


Dragon Ahviing inventario:
1 Coltello
1 Scure
Provviste cibo per tre giorni
Provviste acqua 2 giorni (complete) 1 giorno (2/3)
300 bits (circa) [si porta sempre dietro il minimo indispensabile per una notte in albergo, un pasto caldo e i biglietti dei treni.]
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 26/1/2016, 18:56     +1   -1





Nome: Kalla Anfader
Status: -
Energia: 70%
Bonus: -
Malus: -




La magia di David prese vita nella forma di tentacoli verde brillante, queste strane radici serpeggiarono attorno all’unicorno turchese prima di scomparire in una minuscola fessura dietro ad una parete rocciosa. Kalla scrutò con attenzione la via indicata con la magia, confusa sul significato che volesse suggerire. Si trovava di fronte ad una semplice parete marrone scura, stranamente molto liscia. Ora che lo notava sulla superficie vi erano delle chiazze grigie più o meno grandi, come delle isole circondate da un mare marrone, e quando batté sulla parete con lo zoccolo da essa si originò un rumore metallico che alluse a tutt’altro. Sabina confermò la sua idea quando utilizzò il suo corpo per sfondare il cancello. Al primo colpo lo spostò di qualche millimetro, causando un lamento che rimbombò all’interno. Al secondo tentativo spianò completamente la strada dall’ostacolo, ruzzolando dentro come una palla da bowling lanciata male.

Dentro, forza!


Il resto del gruppo non se lo fece ripetere due volte e uno dopo l’altro entrarono nell’inaspettato rifugio: prima David, seguito da Death ed infine da Dragon mentre Kalla chiudeva la fila; la puledra fu l’ultima a mettere piede all’interno della strana caverna. Mentre i suoi occhi si abituavano al repentino cambio di luce un tanfo di chiuso e l’odore di morte le assaltarono le narici e nei secondi successivi si ritrovò chinata per terra a svuotarsi lo stomaco. Kalla si riprese non appena David riuscì ad accendere le luci principali, e solo allora si rese conto di quanto fosse grande quella stanza: era molto alta e larga e piena zeppa di casse che, a giudicare dalla quantità di polvere, non erano state mosse da molto tempo. Lasciò, per il momento, perdere i contenitori e si avvicinò a David, poggiandogli una zampa sul dorso. Si limitò a sorridere, senza proferire nulla.
Accorciò a passo spedito la distanza tra lei e Sabina, tenendo gli occhi puntati sul corpo che giaceva agli zoccoli di quest’ultima.

Non credevo che fossi interessata in certe attività.


Esclamò per stuzzicare la compagna mentre si chinava per analizzare lo strano essere.

Ora tocca a me divertirmi.


Lo squadrò da capo a piedi: era una creatura alta all’incirca un metro e ottanta che indossava degli strani abiti bianchi di una fattura mai vista prima. Si soffermò ad osservarne il teschio: era rotondo e molto più corto di quello di un pony, con una dentatura diversa dalla loro. Aprì il camice e poi la camicetta, rivelando uno scheletro giallastro ormai privo di ogni rivestimento che non fosse osseo. Era dotato di due paia di arti ben distinti, ognuno dei quali terminava con cinque ossa oblunghe. Alzò leggermente il risvolto dei pantaloni per osservarne l’interno e notò che una delle gambe era totalmente distrutta. A giudicare dall’unica chiazza di sangue che macchiava la parte sinistra dei pantaloni il poveretto doveva avere patito parecchio prima di morire.
Qualcosa nella mano destra attirò la sua attenzione. Aprì delicatamente il pugno della creatura, come se cercasse di non disturbarne l'eterno riposo, e tra quelle fredde dite vi trovò un paio di chiavi con una targhetta sulla quale vi era impressa una scritta in una lingua sconosciuta. Cercò poi in ogni tasca degli indumenti e la sorte le sorrise facendole trovare un foglietto ripiegato su se stesso dentro un taschino della camicetta. Aprì con delicatezza il reperto, leggendone a bassa voce i numeri scritti all’interno. Almeno avevano qualcosa in comune.

Tre-otto-tre-uno-cinque? Cosa significa…


Richiuse il biglietto, riponendolo dentro la propria sacca. Sembrava non esserci nient’altro, lasciando finalmente il corpo in pace.

Non ho mai incontrato una creatura simile ma assomiglia vagamente ad una scimmia. Il cranio, la cassa toracica e la disposizione degli arti coincidono ma vi sono delle differenze che escludono che fosse stato un membro di questa specie. Su di lui, o lei, ho trovato un foglietto con una serie di numeri e un paio di chiavi con una scritta che però non riesco a leggere.


Raggiunse con lo zoccolo la sua tracollò e vi frugò dentro. Poco dopo riemerse con l’oggetto in questione in mano, allungandolo al gruppo per farlo osservare meglio. Proprio in quel momento Dragon sussurrò un nome che non sentiva da molto, molto tempo.

Kalteesh?


Lanciò un’occhiata curiosa verso il pegaso blu che si stava godendo le attenzioni di David.

Cosa c’entra una vecchia leggenda in tutto questo?



 
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CAT_IMG Posted on 30/1/2016, 18:27     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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Nome: Sabina
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Energia: 85%
Bonus: //
Malus: //




Il gruppo si era dato decisamente da fare, beh, quasi tutto il gruppo. L'unicorno nero si era rivelato purtroppo inutile perdendosi in spiegazioni del tutto inutile su una certa "Cuor di coniglio". Sabina si chiese se fosse folle, in quel caso avrebbe capito la sua ossessione per le cose inutili e il suo modo di comportarsi.
Rinchiuse questi pensieri da una parte della sua mente e si concentrò sulle individuali azioni dei suoi compagni rimanenti, i quali avevano trovato qualcosa da fare. David aveva illuminato la stanza premendo uno strano marchingegno sul muro e si era messo a curare Dragon, il quale aveva ribaltato una cassa che conteneva un gran numero di borse rosse recanti strani simboli, Kalla nel frattempo si era prodigata nell'esaminare il corpo della strana creatura sulla quale lei aveva inciampato, trovando anche qualcosa di utile. Un paio di chiavi e una qualche combinazione di numeri, Sabina si allungò per esaminare le stesse e osservarne la scritta senza però ricavarne nulla.
Dragon però attirò l'attenzione di Kalla e di conseguenza la sua, voltata la testa verso di lui ascoltò la risposta del compagno e guardò entrambi con un'espressione neutra.
Sospirò.

"Ok, odio essere una guastafeste ma... Chi sarebbe questo Kalke-, Kalet-... Urgh... Avete capito"

Senza aspettare una risposta afferrò le chiavi fra i denti e si voltò verso la porta, non aveva idea di cosa recavano scritto quelle cose ma di certo non le costava molta fatica utilizzarle sulla porta in fondo alla stanza, sempre che fosse chiusa.
Difatti lo era ma non fu difficile trovare la chiave giusta fra le due, la girò nella serratura una volta e spinse aprendola.
Di fronte a lei era presente un corridoio questa volta parzialmente illuminato da fioche luci stazionate a qualche metro l'una dall'altra. Poteva vedere altre tre porte, una sulla destra, una sulla sinistra e una di fronte a lei, in fondo al corridoio. La porta in fondo sembrava chiusa mentre quelle ai lati erano entrambe spalancate, una giaceva in mezzo al corridoio mentre l'altra pendeva sorretta da un solo cardine. Sabina tirò su col naso e abbassò la testa, la scia conduceva alla porta di sinistra.

"Io vado a vedere se la chiave apre quella porta in fondo, voi controllate queste due stanze se volete"

Disse avviandosi nel corridoio scarsamente illuminato.

CITAZIONE
Stessa cosa di prima visto che sembrava esservi garbato. MP sulle azioni dei vostri personaggi e io vi dirò a cosa vi trovate davanti, per poi poterlo aggiungere nella risposta.
A voi.
 
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CAT_IMG Posted on 31/1/2016, 20:00     +1   -1
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David Lovegood

Nel momento in cui Kalla poggiò lo zoccolo sul dorso di David e le sorrise per ringraziarlo, all'unicorno gli batté il cuore a mille, gli roteò la coda e gli si drizzarono le orecchie,.

Si chiese il motivo di tale reazione per il suo contatto fisico. Ed alla fine la verità fu chiara a lui.

"Mi sto forse prendendo una cotta per Kalla?"

La cosa fu interessante per lui. La sua prima cotta ad Equestra. L'idea non era male. Dopotutto, se ci rifletteva, tra le varie ragioni per cui aveva voluto diventare un pony, questa era la più importante. Dopotutto, avendo deciso di rimanere ad Equestria, voleva comunque avere la possibilità di trovarsi una ragazza, sposarsi ed avere figlio. E come pony aveva questa possibilità. Ovviamente non era scemo, e sapeva che Kalla aveva compiuto quel gesto solo per ringraziarlo e non perché gli piaceva. Oltretutto la sua per ora era solo una cotta, non un innamoramento serio. Se fosse sparito o diventato qualcosa di più avrebbe dovuto vederlo. Non c'era niente di male nel provare. Se voleva trovarsi una puledra e diventare il pony speciale di qualcuno, non poteva semplicemente aspettare che venisse da sola. Doveva trovare il coraggio di farsi avanti e di fare la sua prima mossa. Ovviamente non era quello il momento di chiederle un appuntamento. E non voleva di certo fare la figura del pervertito. Ma, appena ne avrebbe avuto la possibilità, avrebbe provato a vedere se una relazione tra di loro poteva iniziare e funzionare oppure no.

Quando si fu chiarito con Death per il fatto che avesse incolpato Celestia solo per scaricare la tensione e rilassarsi e non perché ci credeva davvero almeno era già qualcosa. E quando gli fece richiesta per gli occhiali da sole, David li prese e glieli passò con la levitazione.

Aveva anche finito di curare la scottatura di Dragon, ma quando bisbigliò qualcosa. Non aveva capito bene la parola perché distratto dalla medicazione, e non credeva se poteva chiedergli di ripeterlo. Ma a quanto pareva Sabina aveva sentito tutto.

Comunque anche Kalla poi mostrò quello che aveva trovato una combinazione di numeri. L'unicorno turchese a riguardo disse.

"Hai ragione. Quei numeri possono essere qualcosa di importante. Meglio tenerli.".

Si avvicinò allo scheletro e disse

"Ed oltre a quelli forse potrebbe servire anche questo."

Ed afferrò con la bocca il bracciò scheletrico e lo staccò dal resto del corpo. La cosa faceva un po' schifo. Ma però se quei numeri erano un codice o una password per qualcosa, di certo avrebbero dovuto digitarlo con una tastiera umana. E con i loro zoccoli di certo la cosa sarebbe potuta diventare un po' fastidiosa. Se usava almeno la mano scheletrica, facendola muovere con la levitazione, almeno sarebbe stato più facile. La cosa ovviamente non era una certezza, ma era meglio essere previdenti.

Per cui, mise poi il braccio scheletrico nella borsa e seguì Sabina per la direzione intrapresa. Una volta arrivati nel bivio e lei si recò alla porta di centro, David disse.

"Beh, se vogliamo coprire una maggiore area dividiamoci."

Poi si rivolse a Death

"Death, tu ed io ci dividiamo in gruppi diversi. Noi due abbiamo la magia, ma se la esaurissimo saremmo indifesi. Potremmo provare ad infilzare i nemici con le nostre corna, ma però non siamo così atletici, e se si spezzassero allora sarebbe una tragedia. Meglio farci accompagnare da qualcuno specializzato con il corpo a corpo. I muscoli di certo non finiscono mai."

Per cui divise i gruppi.

"Allora. Io e Kalla entriamo nella stanza con la porta scardinata e la scia di sangue. Death e Dragon entrano nell'altra."

Ovviamente la disposizione non era una scusa per David in modo da rimanere da solo con Kalla e provarci con lei. Specialmente considerando che per lui stavano andando proprio nella stanza più pericolosa. Death e Dragon, se fosseo stati in pericolo, avrebbero potuto volarsene entrambi via senza che nessuno li rallentasse. Ed oltretutto, rimanendo da soli, Death avrebbe potuto far sapere a Dragon che anche lui sapeva che Kalla e Sabina mentivano e che gli nascondevano cosa stavano veramente facendo da quelle parti.

"Death, Dragon, aspettate un momento prima di andare."

Naturalmente voleva essere sicuro che fossero organizzati per bene, dato che la loro situazione era decisamente quella di un Horror classico, e loro si stavano già comportando come gli idioti che andavano incontro al pericolo invece di evitarlo. E dividersi di certo li avrebbe resi più vulnerabili se avessero incontrato cosa aveva lasciato quella scia di sangue.

Prese quindi con la levitazione tutte le sue pozioni e disse per illustrare a Kalla e Dragon quello che non sapevano

"Dunque, queste sono pozioni che ho portato per scorta. Nella borracce verdi c'è una pozione che ricarica l'energia magica. In quella blu c'è invece una pozione che ridà un po' di salute. Ne avevo due ma una l'ho usata per salvare la vita ad un grifone a griffonstone ed una volta a casa non ne ho preparata un'altra. Questa, insieme ad una per ricaricare la magia, la do a voi due. Ma usatela solo in caso di emergenza. Non è potente, ma è comunque più efficace della mia magia, e se la usaste subito non ce ne sarebbe più e dovrei prepararne dell'altra. E non credo che qui ci siano gli ingredienti o il tempo necessario per farla. Quindi se qualcuno di noi venisse ferito gravemente, potremmo usare questa pozione per ridurre, anche se di poco, il danno della ferita in modo che non sia più mortale. Ma non usatela per qualcosa di frivolo. E se poi ci ritroviamo qui senza che l'abbiate usata me la ridarete."

Per cui passò con la levitazione la pozione rigenerante e quella ricarica magia, a Death e Dragon.

Poi rimise l'altra pozione ricarica magia nella borsa e passò la borraccia marrone a Kalla dicendogli

"Questa pozione invece incrementa temporaneamente la forza fisica di chi la beve. Questa è decisamente più utile a te, Dragon, o Sabina. Non dico che ovviamente debba essere utilizzata subito subito. Se incontriamo chi ha lasciato quella scia di sangue forse potremmo sconfiggerlo anche senza. E quindi potrebbe servirci per qualcos'altro di diverso, o non servire affatto. Ma è meglio che la tenga tu. Così, se servirà, l'avrai già pronta."

Dopodiché si avvicinò prudentemente verso l'ingresso della stanza che aveva scelto e diede una sbirciata all'interno. La stanza era enorme e poteva anche vedere la sua immagine riflessa dall'altro lato del muro. Grazie a questo poteva vedere più facilmente come fosse disposta. A quanto pareva, a parte i tavoli e le sedie ribaltati, non c'era altro lì dentro. Ma, osservando la scia di sangue, vide che portava ad un'altra stanza. Questo non andava bene. Perché, finché non finiva, avrebbe dato per scontato che avrebbero incontrato il responsabile di tutto.

Si rivolse quindi a Kalla e gli disse

"Beh, dunque, per il momento via libera. Non c'è nulla di vivo lì dentro. Ma non abbassare la guardia. Lì non c'è niente, ma la scia di sangue porta ad un'altra porta in un'altra stanza. E forse il pericolo potrebbe essere lì dentro."

Assunse poi un tono di imbarazzo e di vergogna.

"Se non è un problema vai avanti tu. Come hai visto, io sono più adatto al supporto e alla retroguardia che al combattimento diretto. Ma non sono un codardo che si nasconde dietro agli altri. Giuro."

Sperò sinceramente che non si offendesse o si facesse un'idea sbagliata di lui. Non era simpatico percepire il pericolo e mandare qualcun'altro in avanti, nonostante Kalla fosse la più adatta per la cosa.
 
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CAT_IMG Posted on 2/2/2016, 15:47     +1   -1
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Death Moon

Il pony delle ombre ascoltò il suo amico parlare e agire.

“Grazie mille David! Sai questi miei occhiali mi servono per vedere, infatti senza di essi di giorno sono cieco! Ma per fortuna le mie provviste, la mia ciotola e il mio pota fortuna sono intatti!”

Quindi il pony recuperò la statuetta di Nigtmare Moon e lo guardò calmo e tranquillo.

“Ah questa statuetta porta fortuna è ancora intatta!”

quando lo senti proporre le squadre non pote che dichiararsi d'accordo.

“Hai ragione David! Dobbiamo fare squadre bilanciate, infondo se non impariamo a collaborare rischiamo di finire male … molto male!”

Quindi osservò il suo compagno di squadra.

“Se non ti dispiace vado avanti io! Sai nel buio io vedo benissimo …. David tu prendi quella io porta io vado a vedere questa!”


Quindi il pony prese la pozione che gli dava l'amico e entrò dentro una stanza senza accendere la luce, e toltosi gli occhiali iniziò a ispezionare il posto lasciando il compagno di guardia alla porta

“Dragon … qui c'è un panello pieno di leve, alcune sono abbassate altre no … non vedo scritte che possano spiegare quello che fanno o altre cose se vuoi venire ti guido io…. Senti ora che siamo soli devo informarti se hai capito chi sono le due pony … a me ricordano una pony che mi fa paura e ho il sospetto che lavori per cuor di coniglio e muso di verme!”

quindi attese una risposta calmo e tranquillo!
 
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CAT_IMG Posted on 3/2/2016, 14:38     +1   -1
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Dragon Ahviing


L’incantesimo di David ebbe effetto e in men che non si dica Dragon si sentì come nuovo. Certo si sentiva ancora un po’ stanco ma il dorso non gli prudeva più né gli faceva male toccandoselo.
- Grazie David – Gli rispose con un sorriso sincero. Era un gesto anormale per il pegaso, ma si sentiva grato a David per averlo curato, quel prurito era davvero fastidioso così come lo era grattarsi esclamando ahi ad ogni passata di ala.
-Kalteesh? Cosa c’entra una vecchia leggenda in tutto questo?-
Una vecchia leggenda? Oh no…. Quel pony era tutto fuorchè una leggenda per lui che lo aveva visto davvero. Certo non sapeva di che leggenda Kalla stesse parlando o se addirittura non si trattasse di un’omonimia, una leggenda e un mutante a confronto…
- nah il mio è solo un pony… conosciuto in circostanze… in un luogo molto simile- Rispose rimanendo vago.
Mentre dava la sua spiegazione Sabina si era già fatta avanti aprendo la porta rivelando un corridoio con altre porte. Mentre questo succedeva Dragon passò in rassegna altre casse. Una era vuota una era apparentemente inapribile e infine un’altra aperta facilmente rivelò al suo interno quella che sembrava una valigetta rossa con una croce bianca disegnata sopra. Dragon non facilmente la sollevò dalla cassa per posarla a terra. La osservò per qualche minuto cercando di capire come aprirla.
Nel mentre David iniziò a mormorare un lungo discorso sulle pozioni che possedeva. Ne diede due a death, una verde che ricarica la magia e una blu che guarisce e ne diede una marrone a Kalla dicendo che potenziava la forza fisica. Gli altri iniziarono a incamminarsi per il corridoio e Dragon li seguì superando con un balzo la cassetta davanti a lui.
Da quel che vedeva Sabina si era messa al lavoro sulla porta chiusa direttamente davanti mentre a destra e sinistra c’erano due porte aperte di cui una totalmente rotta e con una scia di sangue rappreso mentre l’altra ancora attaccata per un cardine.
-Se non ti dispiace vado avanti io! Sai nel buio io vedo benissimo ….- Gli disse Death.
A quanto pareva avevano deciso di mandare lui e death nella stanza senza scia mentre David e Kalla esploravano l’altra. Era un peccato non poter sfruttare quell’occasione per rimanere solo con David, probabilmente era l’unico del gruppo in cui riponeva un minimo di fiducia e forse era una cosa saggia rivelargli chi era Kalteesh, rivelargli che aveva mentito. Ma d’altra parte non sembrava sospettoso e quindi lasciò correre.
-Vai pure- Rispose a Death mandandolo all’interno. Se c’erano problemi poteva svignarsela a suon di nuvole incorporee, ma il fatto di mandarlo dentro per primo era anche vantaggioso se ci fosse stato un nemico: era un modo facile e veloce per liberarsi di quello che fino ad ora era il membro inutile del gruppo.
Dragon si fermò sulla porta aguzzando la vista. Intravedeva a malapena il movimento di Death dato che il suo corpo nero si confondeva perfettamente nella stanza buia, ma oltre a lui potè notare quelli che sembravano tavoli e sedie, ma tutti completamente in disordine come se per un terremoto fosse caduto tutto. Certo non sembrava ancora esserci traccia di terremoto.
-Dragon … qui c'è un panello pieno di leve, alcune sono abbassate altre no … non vedo scritte che possano spiegare quello che fanno o altre cose se vuoi venire ti guido io…. Senti ora che siamo soli devo informarti se hai capito chi sono le due pony … a me ricordano una pony che mi fa paura e ho il sospetto che lavori per cuor di coniglio e muso di verme!-
Lo aveva fatto davvero? Aveva davvero ammesso a voce normale che aveva paura di Kalla e Sabina mentre lui era sulla porta e Sabina era a pochi passi da Dragon? Le palpebre dell’occhio destro di Dragon sussultarono per la stupidaggine di quel pony. Gli avrebbe dato una zoccolata in faccia, ma si trattenne anche perché era difficile dargliela non vedendolo.
- A me sembra che tutti ti facciano paura e comunque…. accettando questa missione è come se anche tu stessi lavorando per… Celestia-
Sul serio Death non era arrivato a quella conclusione? Era stato ingaggiato dagli scienziati di Canterlot e questi prendevano il loro stipendio da Princess Celestia.Certo ammesso che tutta la faccenda dello strano evento sconosciuto fosse vera, cosa di cui iniziava a dubitare.
- Cerca un interruttore della luce, come quello che David ha premuto prima… e NON toccare niente-




Dragon Ahviing inventario:
1 Coltello
1 Scure
Provviste cibo per tre giorni
Provviste acqua 2 giorni (complete) 1 giorno (2/3)
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 3/2/2016, 18:31     +1   -1





Nome: Kalla Anfader
Status: - Inquietata dalla scarsità di luce
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Malus: -



Kalla preferì non chiedere altro, lasciando in sospeso la domanda per un secondo momento, ma se anche solo una parte di quella leggenda fosse stata vera Equestria correva un pericolo enorme e la remota idea che quella creatura potesse esistere bastò per farle salire un brivido lungo schiena. Si girò verso David appena ne sentì la voce, lasciandosi sfuggire una smorfia disgustata quando si accorse che mancava un braccio dallo scheletro dell’alieno. Non osò domandarsi a cosa gli servissero quelle vecchie ossa, concentrandosi sul discorso del pony nel tentativo di rimuovere quella immagine dalla mente. La pozione blu ricaricava la magia e quella verde la vita. O era il contrario? Pazienza, tanto a lei fu consegnata una borraccia marrone. Non era allettante come le altre due ma sarebbe stata sicuramente utile. Accettò il prestito con un cenno del capo e lo prese tra le sue zampe, poi ne svitò leggermente il tappo e ne annusò l’odore. Un aroma pungente, acido e con qualche nota zuccherina le solleticò le narici, ricordandole le vecchie medicine che la madre si sforzava di farle assumere. Concluse il suo giudizio con un “decisamente non invitante” e ripose la borraccia dentro la sacca.
Senza perdersi in ulteriori spiegazioni il gruppo si divise in tre parti: Dragon e Death a destra, David e lei dall’altra e Sabina al centro. Il compagno mormorò qualcosa, tradendo un leggero imbarazzo nel suo tono di voce. Kalla lo guardò incuriosita, fissando i suoi occhi nocciola su quelli marrone dell’unicorno. Ora che ci faceva caso notò che i due potevano avere la stessa età. Inclinò la testa di lato e gli rispose con pacatezza.

Ho visto cosa puoi fare. Prima con i cragadile sei stato bravo, ma è il tuo amico invece che mi turba. Sabina mi ha salvato la vita e io so che posso contare su di lei. Tu puoi affermare lo stesso per lui?


Passò davanti, schiacciando il proprio corpo tra David ed il muro. Mosse con attenzione il primo passo dentro la stanza, cercando di adattare la vista alla poca presenza di luce. Indugiò sulla soglia, il timore ne rallentò il movimento, ma si fece coraggio e portò il resto del corpo dentro la nuova area. Era più piccola di quella precedente, con un enorme specchio che rifletteva la sua immagine e totalmente vuota se non per un tavolo accompagnato da qualche sedia. Fece una linguaccia alla sua copia.

La fiducia non si guadagna con le parole, ma con i fatti.


Si mosse verso l’ultima porta dove la scia di sangue lanciava un monito ai due curiosi. Kalla spinse aiutandosi con la spalla l’ostacolo di metallo che si aprì con un cigolio, e appena l'ingresso fu spalancato di qualche centimetro una forte luce bianca la investì, costringendola a socchiudere gli occhi. Davanti a lei due vecchi schermi impolverati avevano ripreso a funzionare. In uno poteva vedere la stanza precedente e nell’altro una totalmente diversa.
Un altro corpo che giaceva supino in un angolo della stanza. Indossava abiti sporchi di ciò che sembrava fuliggine e macchie di olio e stringeva ancora tra le dita scheletriche un piccolo martello da carpentiere. La causa della morte era palese: un vecchio bisturi sbeccato era conficcato nelle vertebre proprio sotto il cranio. Prese il martello ma lasciò l’altro utensile al suo "legittimo" proprietario.

E la diffidenza non porta mai ad un lieto fine.





Inventario

  • Spada d'acciaio

  • Scudo d'acciaio

  • Cibo e acqua per 2 giorni

  • 120 bits

  • Una piccola lanterna

  • Un barattolo di olio per lanterne

  • Una scolorita coperta rossa

  • Cucina per negati: come non morire di fame in 101 modi.

  • La famelica domestica Changeling, Vol I

  • Un cristallo di Netheria

  • Una pozione per l’aumento della forza di David

  • Un martello da carpentiere umano

 
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49 replies since 21/12/2015, 18:01   1429 views
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