| David Lovegood
Nel momento in cui Kalla poggiò lo zoccolo sul dorso di David e le sorrise per ringraziarlo, all'unicorno gli batté il cuore a mille, gli roteò la coda e gli si drizzarono le orecchie,.
Si chiese il motivo di tale reazione per il suo contatto fisico. Ed alla fine la verità fu chiara a lui.
"Mi sto forse prendendo una cotta per Kalla?"
La cosa fu interessante per lui. La sua prima cotta ad Equestra. L'idea non era male. Dopotutto, se ci rifletteva, tra le varie ragioni per cui aveva voluto diventare un pony, questa era la più importante. Dopotutto, avendo deciso di rimanere ad Equestria, voleva comunque avere la possibilità di trovarsi una ragazza, sposarsi ed avere figlio. E come pony aveva questa possibilità. Ovviamente non era scemo, e sapeva che Kalla aveva compiuto quel gesto solo per ringraziarlo e non perché gli piaceva. Oltretutto la sua per ora era solo una cotta, non un innamoramento serio. Se fosse sparito o diventato qualcosa di più avrebbe dovuto vederlo. Non c'era niente di male nel provare. Se voleva trovarsi una puledra e diventare il pony speciale di qualcuno, non poteva semplicemente aspettare che venisse da sola. Doveva trovare il coraggio di farsi avanti e di fare la sua prima mossa. Ovviamente non era quello il momento di chiederle un appuntamento. E non voleva di certo fare la figura del pervertito. Ma, appena ne avrebbe avuto la possibilità, avrebbe provato a vedere se una relazione tra di loro poteva iniziare e funzionare oppure no.
Quando si fu chiarito con Death per il fatto che avesse incolpato Celestia solo per scaricare la tensione e rilassarsi e non perché ci credeva davvero almeno era già qualcosa. E quando gli fece richiesta per gli occhiali da sole, David li prese e glieli passò con la levitazione.
Aveva anche finito di curare la scottatura di Dragon, ma quando bisbigliò qualcosa. Non aveva capito bene la parola perché distratto dalla medicazione, e non credeva se poteva chiedergli di ripeterlo. Ma a quanto pareva Sabina aveva sentito tutto.
Comunque anche Kalla poi mostrò quello che aveva trovato una combinazione di numeri. L'unicorno turchese a riguardo disse.
"Hai ragione. Quei numeri possono essere qualcosa di importante. Meglio tenerli.".
Si avvicinò allo scheletro e disse
"Ed oltre a quelli forse potrebbe servire anche questo."
Ed afferrò con la bocca il bracciò scheletrico e lo staccò dal resto del corpo. La cosa faceva un po' schifo. Ma però se quei numeri erano un codice o una password per qualcosa, di certo avrebbero dovuto digitarlo con una tastiera umana. E con i loro zoccoli di certo la cosa sarebbe potuta diventare un po' fastidiosa. Se usava almeno la mano scheletrica, facendola muovere con la levitazione, almeno sarebbe stato più facile. La cosa ovviamente non era una certezza, ma era meglio essere previdenti.
Per cui, mise poi il braccio scheletrico nella borsa e seguì Sabina per la direzione intrapresa. Una volta arrivati nel bivio e lei si recò alla porta di centro, David disse.
"Beh, se vogliamo coprire una maggiore area dividiamoci."
Poi si rivolse a Death
"Death, tu ed io ci dividiamo in gruppi diversi. Noi due abbiamo la magia, ma se la esaurissimo saremmo indifesi. Potremmo provare ad infilzare i nemici con le nostre corna, ma però non siamo così atletici, e se si spezzassero allora sarebbe una tragedia. Meglio farci accompagnare da qualcuno specializzato con il corpo a corpo. I muscoli di certo non finiscono mai."
Per cui divise i gruppi.
"Allora. Io e Kalla entriamo nella stanza con la porta scardinata e la scia di sangue. Death e Dragon entrano nell'altra."
Ovviamente la disposizione non era una scusa per David in modo da rimanere da solo con Kalla e provarci con lei. Specialmente considerando che per lui stavano andando proprio nella stanza più pericolosa. Death e Dragon, se fosseo stati in pericolo, avrebbero potuto volarsene entrambi via senza che nessuno li rallentasse. Ed oltretutto, rimanendo da soli, Death avrebbe potuto far sapere a Dragon che anche lui sapeva che Kalla e Sabina mentivano e che gli nascondevano cosa stavano veramente facendo da quelle parti.
"Death, Dragon, aspettate un momento prima di andare."
Naturalmente voleva essere sicuro che fossero organizzati per bene, dato che la loro situazione era decisamente quella di un Horror classico, e loro si stavano già comportando come gli idioti che andavano incontro al pericolo invece di evitarlo. E dividersi di certo li avrebbe resi più vulnerabili se avessero incontrato cosa aveva lasciato quella scia di sangue.
Prese quindi con la levitazione tutte le sue pozioni e disse per illustrare a Kalla e Dragon quello che non sapevano
"Dunque, queste sono pozioni che ho portato per scorta. Nella borracce verdi c'è una pozione che ricarica l'energia magica. In quella blu c'è invece una pozione che ridà un po' di salute. Ne avevo due ma una l'ho usata per salvare la vita ad un grifone a griffonstone ed una volta a casa non ne ho preparata un'altra. Questa, insieme ad una per ricaricare la magia, la do a voi due. Ma usatela solo in caso di emergenza. Non è potente, ma è comunque più efficace della mia magia, e se la usaste subito non ce ne sarebbe più e dovrei prepararne dell'altra. E non credo che qui ci siano gli ingredienti o il tempo necessario per farla. Quindi se qualcuno di noi venisse ferito gravemente, potremmo usare questa pozione per ridurre, anche se di poco, il danno della ferita in modo che non sia più mortale. Ma non usatela per qualcosa di frivolo. E se poi ci ritroviamo qui senza che l'abbiate usata me la ridarete."
Per cui passò con la levitazione la pozione rigenerante e quella ricarica magia, a Death e Dragon.
Poi rimise l'altra pozione ricarica magia nella borsa e passò la borraccia marrone a Kalla dicendogli
"Questa pozione invece incrementa temporaneamente la forza fisica di chi la beve. Questa è decisamente più utile a te, Dragon, o Sabina. Non dico che ovviamente debba essere utilizzata subito subito. Se incontriamo chi ha lasciato quella scia di sangue forse potremmo sconfiggerlo anche senza. E quindi potrebbe servirci per qualcos'altro di diverso, o non servire affatto. Ma è meglio che la tenga tu. Così, se servirà, l'avrai già pronta."
Dopodiché si avvicinò prudentemente verso l'ingresso della stanza che aveva scelto e diede una sbirciata all'interno. La stanza era enorme e poteva anche vedere la sua immagine riflessa dall'altro lato del muro. Grazie a questo poteva vedere più facilmente come fosse disposta. A quanto pareva, a parte i tavoli e le sedie ribaltati, non c'era altro lì dentro. Ma, osservando la scia di sangue, vide che portava ad un'altra stanza. Questo non andava bene. Perché, finché non finiva, avrebbe dato per scontato che avrebbero incontrato il responsabile di tutto.
Si rivolse quindi a Kalla e gli disse
"Beh, dunque, per il momento via libera. Non c'è nulla di vivo lì dentro. Ma non abbassare la guardia. Lì non c'è niente, ma la scia di sangue porta ad un'altra porta in un'altra stanza. E forse il pericolo potrebbe essere lì dentro."
Assunse poi un tono di imbarazzo e di vergogna.
"Se non è un problema vai avanti tu. Come hai visto, io sono più adatto al supporto e alla retroguardia che al combattimento diretto. Ma non sono un codardo che si nasconde dietro agli altri. Giuro."
Sperò sinceramente che non si offendesse o si facesse un'idea sbagliata di lui. Non era simpatico percepire il pericolo e mandare qualcun'altro in avanti, nonostante Kalla fosse la più adatta per la cosa.
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