Pasticci e pasticcini allo Sugarcube Corner

“Cubetto di zucchero?”

Il pony ambra brillante corse nella cucina del Sugarcube Corner dove lo attendeva un'indaffarata Miss Cup Cake. La pasticcera alzò il muso verso il compagno, in bocca teneva un sacco di farina ancora da aprire. Cercò di muovere la bocca per rispondere al marito, ma l’oggetto frenava i movimenti e dalla sua gola uscì un gorgoglio smorzato che la faceva somigliare ad un ostaggio imbavagliato che si vedeva nei film d’azione. Capendo di non potere abbattere la barriera della materia posò il sacco sul bancone.

“Si, tortino di zucca?”

La mandibola ora si muoveva senza intoppi ma non sarebbe stata a risposo per molto. Senza un corno il pony terrestre non poteva fare affidamento sulla magia per utilizzare gli oggetti, dovendo ripiegare a metodi poco ortodossi.

“Dove è la nostra assistente? Doveva essere già qui e non la vedo.”

Mister Cake ansimò mentre un improvviso e orribile pensiero gli balenò nella mente, la faccia gli si fuse come il metallo dentro una fornace.

“E se si fosse ammalata?”

Il pony sembrava stesse per avere una crisi d’ansia. I due coniugi non lavoravano da soli, con loro vi era sempre Pinkie Pie quando non era richiesta dalla principessa per delle assurde emergenze come salvare il mondo da villani fuggiti dalle loro prigioni millenarie. Oppure quando non era indaffarata ad organizzare feste con le sue amiche. Era conosciuta come il pony rosa con una carica invidiabile da tutte le più potenti batterie del mondo e ovunque andasse lasciava sempre un’ondata di energia. In quel momento parte di quella che aleggiava al Sugarcube Corner si era impossessata del pasticcere.

“Non ti preoccupare, non siamo ancora aperti.”

Il pony dal manto arancione sembrò illuminarsi di colpo.

“Oh. Oh… Oohhh.”

La cavalla lo guardò con un’espressione alquanto perplessa. Conosceva suo marito e sapeva che era un ansiogeno cronico. Non che lei fosse da meno, soprattutto quando si trattava di lasciare a Pinkie Pie i piccoli Pound Cake e Pumpkin Cake o di dovere preparare i festeggiamenti per l’arrivo di Celestia o di organizzare il trasporto di una torta per il più prestigioso concorso di pasticceria in tutta Equestria! Il volto del pony azzurro si velò per un attimo con un pizzico di preoccupazione che le solleticò la pancia. No, sarebbe arrivata in tempo. Cream Puff era una pasticcera che riuscì a farsi un nome a Canterlot e confidava, anche se ancora piccola, nella sua fama.
Carrot Cake corse via dalla cucina, lasciando la moglie alle prese con una rossa e lucente mela che non aveva alcuna intenzione di farsi affettare.

La porta del Sugarcube Corner si aprì di fronte ai due pony. Il muso di Mister Cake spuntò nella spazio vuoto tra la porta e il muro e i grandi occhi pistacchio scrutarono attentamente i due giovani. Il primo, un pegaso blu dal manto bianco, stava intrattenendo una conversazione con una puledra il cui Cutie Mark era una fetta di torta.

“Cream Puff!”

Il suo volto fu come colpito da un raggio di felicità quando, dopo aver spalancato senza troppe pretese la porta, incontrò i lineamenti della nuova assunta. Tutte le preoccupazioni svanirono all'istante e si sentì quasi in colpa per avere dubitato di lei. Senza perdere un momento fece cenno alla giovane puledra di entrare sfoggiando il suo sorriso migliore per nascondere le preoccupazioni che lo avevano assalito senza pietà.

“So’ che sei già pratica del mestiere, Cream. Io e Cup Cake siamo impegnati in cucina e Pinkie al momento non è disponibile. Solo Celestia sa cosa stia facendo quella ragazza. Comunque ti saremmo veramente grati se potresti occuparti del bancone per oggi.”

Con un movimento fluido si girò muovendosi per ritornare nell'area dove si compiva la golosa magia.

“Per qualsiasi cosa, cara, noi siamo in cucina.”

Prima di sparire dalla vista di Cream si voltò, fulminandola con lo sguardo mentre gli occhi passavano dal pegaso blu a lei.

“E niente assaggi gratuiti.”

La coda arancione di Carrot Cake sparì dietro alle porte da saloon lasciando i due da soli.