Una nuova minaccia

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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 19/2/2013, 14:44     +1   -1




Riassunti


Capitolo 1: Un arrivo movimentato.
Death Moon, Dark Sickle, David Lovegood e Sidney Robinson sbarcano alla stazione di Appleloosa con il tramonto del sole. Il loro arrivo però è accolto da una violenta tempesta di sabbia che vede costretto il gruppo a rifugiarsi in un vecchio edificio fatiscente ed abbandonato vicino alla stazione. Con loro si aggiungono Dragon Haviing ed una puledra della terra dal manto color crema che si presenta con il nome di Eona.
Inchiodati in quel vecchio luogo iniziano ad indagare nell’area, scoprendo infine che quello non era altro che l’edificio in superficie di un vecchio complesso minerario.
Dopo aver riattivato i montacarichi decidono di scendere nelle profondità della terra, lasciando Sidney indietro. Mentre il grosso ascensore si avventura sempre di più nel pozzo minerario i pony vengono attaccati da un conglomerato aracnide, ma riescono a sconfiggerlo grazie ad una dionea creata dalla nuova arrivata.
L’elevatore, quindi, riprende la marcia verso il basso.

Capitolo 2: Verità nascoste.
In svolgimento.



*** Capitolo 0: Prologo. ***

zhzEEri



L'ultima goccia di forza rimanente nel corpo del bisonte fu consumata. Senza più il carburante a tenere i suoi muscoli uniti il grosso bestione si accasciò a terra esausto e affannato mentre la lancia che poco prima era tenuta ben stretta tra i suoi denti rotolò qualche metro più in là. Il pelo castagna-chiaro era fradicio dal sudore, tinteggiato in più punti da macchie di un liquido rossastro e denso. Una goccia di esso si tuffò verso il terreno, schiantandosi al suolo in una lacrima uniforme rossastra. Come se quella linfa vitale portasse con sé dei semi pronti ad attecchire, da dove cadde la goccia di sangue spuntò timidamente una delicata radice. Il resto sfondò la dura roccia della grotta con la stessa forza di un treno, scagliando detriti ovunque. Il bisonte cercò di indietreggiare ma l'appendice naturale fu più svelta, catturandolo nella sua poderosa presa. Respirare si fece più faticoso ed iniziò a boccheggiare mentre i polmoni chiedevano al cervello dove fosse finita l’aria.
“Cara, per piacere, potresti allentare la presa sul nostro povero ospite?
La voce proveniva da una zona della grotta non illuminata dalle torce perenni. Il bisonte cercò di mettere a fuoco la figura, combattendo il dolore che gli posava la mano eterea sugli occhi. Sentì la pressione sul torace abbassarsi e in un attimo si ritrovò a chiedere avidamente l'aria che gli era stata tolta.
“Vieni fuori e fatti vedere verme!”
Lo sconosciuto emise una risata agghiacciante, il suono continuò a rimbombare tra le pareti anche dopo che egli ebbe finito di prendere in giro il proprio prigioniero.
"Il vostro spirito combattivo è veramente ammirevole. Anche se il vostro corpo è consumato riuscite a trovare la forza per muovere le vostre corde vocali, vero?"
L'aguzzino avanzò lentamente osservando la propria preda dall'ombra. Ma nessun lampo di terrore colpì gli occhi del guardiano.
"Rimarchevole, veramente rimarchevole."
Il bisonte sbuffò dalla narici, cercando di rialzarsi. Ma ad un suo minimo movimento le radici gli si strinsero attorno alla vita. Ringhiò e ciò strappò un altro ghigno dalla figura misteriosa. Il profilo emerse dall’ombra e solo allora capì il motivo per cui si mescolava perfettamente con il buio: il suo manto e la sua criniera erano completamente neri e il suo fianco non presentava alcun marchio. Gli occhi erano di un freddo azzurro contornati da una lieve ombra verde.
“Il mio suddito è appagato?”
La sua voce risuonò tra le pareti rocciose con un timbro molto alto rispetto ad un pony normale.
“Preferirei raggiungere gli spiriti piuttosto che servire un vile mostro come te!”
Uno sputo concluse l'ingiuria del bisonte. La palla di saliva finì a pochi centimetri dai suoi zoccoli. Un gesto azzardato che avrebbe provocato una reazione violenta in molti dei suoi simili, ma l’altro si limito ad inclinare la testa e a guardarlo con un’espressione confusa. Schioccò la lingua in segno di disappunto.
Il pony si avvicinò finché i due furono muso a muso. Il bisonte distolse lo sguardo solo per un momento. Un’aura verdognola gli coprì tutto il muso e con uno strattone si ritrovò a fissare nei freddi occhi del pony. Il suo sguardo era gelido e da esso traspariva un’eccitazione per quel senso di superiorità contro il bisonte.
“Guardami bene! Guardami bene e ricordati questo volto! Questo è il volto che ha sconfitto i tuoi amici! Questo è il volto di Death Moon, colui che vi schiaccerà come i piccoli insetti che siete.”
In un impeto di coraggio il prigioniero digrignò i denti sibilando nell'orecchio dell'altro.
“Non ti dimenticherò mai. Riserverò nella mia capanna un posto speciale per la tua testa!”
Death Moon sorrise, come se la frase l’avesse compiaciuto. Le radici si allentarono e la presa diminuì. Il bisonte raccolse tutta la forza che prima lo aveva abbandonato e si liberò dalla catene naturali. Non poteva aiutare i suoi compagni, ma doveva avvertire il suo popolo. Senza perdere tempo fuggì dalla caverna, uscendo alla luce del cielo che iniziava a stellarsi.
“Oh oh, quanta fretta. Non è che me lo sarei mangiato o cosa…”
Death Moon si girò, dando le spalle all’entrata della caverna. Gli altri bisonti erano inermi, imprigionati dalle innaturali appendici che uscivano dalle pareti e imbavagliati dalle foglie che nascevano su di esse
“Per voi invece…”
Si leccò le labbra, pregustando già i prossimi succulenti momenti.
“Ho un invito a cena.”

*** Capitolo 1: Un arrivo movimentato. ***


Il sole si era oramai calato dietro gli edifici di Appleloosa, iniziando l'eterno gioco a nascondino con la sorella Luna. La tranquilla cittadina a sud di Ponyville incastonata nell’unica fessura fertile tra le Big Macintosh Hills ed il San Palomino Desert. Famosa come la sorella nordica per i suoi meleti che causarono la ribellione di una mandria di bufali. Controversia risolta con la bontà delle torte prodotte dai dolci animi degli abitanti. Tutto era ritornato tranquillo e pacifico e i cittadini si erano abituati a vivere in armonia con le tribù che scorrazzavano lì vicine.
Il treno sbuffava attraverso la landa desolata, lasciandosi dietro una scia di piccole nuvolette grigie che si elevavano al cielo per evaporare subito dopo. Il macchinista avvistò Appleloosa e con uno zoccolo tirò indietro la leva che distribuiva la potenza al motore. Il pony posò lo sguardo sugli edifici colorati che si facevano via via sempre più grandi. Sputò un misto di saliva e carbone che gli si era formata in gola mentre rallentò ancora il treno, iniziando a frenare quando il saloon Salt Block comparve sulla sua sinistra. Decise che prima di ripartire si sarebbe fatto un giro di sale nel locale.
Ormai privato di tutta la forza motrice il treno si fermò davanti alla stazione e le porte si aprirono con un fischio. I passeggeri iniziarono a scendere dai vagoni, approfittando del momento per sgranchirsi le zampe indolenzite dal lungo viaggio.
Finalmente il gruppo era arrivato ad Appleloosa. Il falso senso di quiete della cittadina nascondeva l'inizio di un viaggio faticoso e difficile.

---



Posti: 5/5
Prenotati: Cosmos, Darkmaverick, l.pallad, ninjadellanebbia, spyro17.

Turni: darkmaverick, spyro17, cosmos, derpycobra (Game Master)

Regole per una buona ruolata:
1) Questa è una ruolata moderata. Ciò significa che ogni esito della vostre azioni sarà deciso da me e non ci saranno auto-conclusioni.
2) L'interazione con gli NPC che incontrerete durante il vostro viaggio sarà effettuata tramite il Game Master. Per quanto semplice che sia la vostra domanda dovrete aspettare la risposta del moderatore.
3) Accetto qualche errore grammaticale, soprattutto se sono post lunghi e ben dettagliati, ma se la vostra risposta sarà piena di errori e corta essa avrà un impatto negativo sul vostro personaggio.
4) Più il vostro post è dettagliato e più ci sarà possibilità che la vostra azione abbia un buon risultato.
5) Ogni vostra azione conta ed ha un effetto nel mondo circostante. Cercate di ponderare attentamente su ogni vostro gesto.
6) I vostri personaggi non sono immortali. In questa ruolata è possibile venire messi fuori combattimento o, peggio ancora, morire. Quindi non scagliatevi contro il nemico come dei barbari impazziti.
7) Il tempo massimo entro cui potete rispondere alla ruolata è di 48 ore. Se ci fossero dei problemi vi raccomando di contattare il moderatore in anticipo.


Edited by DerpyCobra - 9/8/2013, 21:06
 
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CAT_IMG Posted on 19/2/2013, 16:04     +1   -1
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"Parlato" ^Pensato^ *Bisbigliato*


Death Moon

Il figlio di Nigtmare Moon ascoltò il rumore del mezzo su cui stava viaggiando.

"Certo che questo coso è comodo e veloce, sapete dovrò fare degli aggiornamenti! Se no rischio di cercare una stazione di servizio dei pegasus Taxi, infondo la prima volta che ho visto la stazione di ponyville l'ho scambiaata per un deposito de condannati al servizio dei pegasus Taxi!"

^Quanto del modo che conoscevo è rimasto!"

*Ehm ora che ci penso se viene l'adetto hai biglietti che facciamo? Se quello capisce che io non sono un cieco ci appende al primo albero che trova o ci farà mangiare da Ngtmare Moon ... un momento ma Nigtmare Moon è mia madre, uffa è difficile essere un pony artifiiale!"

Sentendo che il treno si era femato egli fece:

"Ma siamo già arrivati? Questo coso è velocissimo, chi mi aiuta a scendere almeno finchè non cala il sole cosi che posso vedere dove siamo arrivati!"

Quindi attese una reazione al suo dire e al suo fare
 
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CAT_IMG Posted on 19/2/2013, 17:36     +1   -1

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DARK SICKLE
una volta arrivati il sole era ormai sulla linea dell'orizzonte ....... da li a breve death avrebbe potuto sbarazzarsi della tuta....scendemmo dal treno ... non mi erano mai piaciuti questi mezzi di trasporto.. e fu' un sollievo poter sentire la sabbia sotto gli zoccoli-bene ragazzi vi presento appleoosa ... dovete sapere che on è la prima volta che vengo qui... in passato sono stato mandato a cavarmela nel deserto per 2 settimane con la borsa vuota....ora .. considerando che con la luce del sole sarebbe impensabile,per via di death, intraprendere il viaggio verso i campi dei bufali dovremo spostarci di notte... fortunatamente in seguito alle lotte e alla riapacificazione con le tribu' bufale il campo si è potuto spostare in una zona relativamente vicina alla cittadina...a circa un'ora e mezza di cammino verso nord troveremo una zona ricchi di pozzi d'acqua e grotte scavate da essa ...ora è imperativo partire immediatamente in modo da avere il favore delle tenebre- detto cio' tolsi dal viso di death la mascherina e la misi nella sua borsa....-si contento amico mio ormai il sole è calato e non devi piu' temere la luce.....ci mettemmo in marcia lasciandoci alle spalle la cittadina ......
 
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CAT_IMG Posted on 19/2/2013, 18:54     +1   -1
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David Lovegood

David ascoltava le parole dell'amico riguardo al treno e non poté che convenire con lui. Ne aveva davvero molto da imparare sul mondo.

"Beh, prima risolviamo il tuo problema col sole e prima possiamo occuparci di tutto il resto. Anche se immagino che dovresti approfittare dell'esperienza che stiamo per vivere per aggiornarti ulteriormente sul mondo."

Gli rispose gentilmente l'amico. Non sapeva in effetti quanto l'amico sapesse del mondo, ma dato che Nightmare Moon gli aveva messo dei ricordi di ben 1000 anni fa ne aveva di cose da imparare. Anche più quante ne aveva avute lui il suo primo giorno ad Equestria imparando alcune cose spiando gli altri Pony, e quando si era fatto trasformare in un Pony ed aveva iniziato a documentarsi su tutto.

Quando Death chiese preoccupato cosa avrebbero fatto se l'addetto dei biglietti si fosse accorto che non era cieco tirando in ballo le sue assurde teorie l'unicorno gli rispose

"Tranquillo. Al massimo ci farà pagare una multa e nient'altro."

Dovette anche convenire in silenzio per il fatto doveva essere dura fare il pony artificiale. Come aveva già pensato tempo fa, Death un po' era come Pinocchio, con la differenza che non potevano di certo trovare una fata turchina che lo trasformasse in un puledrino vero. Non senza correre il rischio che gli accadesse quello che era accaduto a lui nel suo tentativo di curarlo dal suo problema col sole.

Quando il treno si fermò fu David che si offrì di aiutare Death a scendere dal treno.

Una volta fuori Il Pony nero raccontò che non era la prima volta che lui era venuto da quelle parti, e questo fu un bene. David si era solo documentato riguardo Appleloosa, ma non ci era mai andato davvero, dato che non ne sentiva la necessità. Ed infatti, adesso che la guardava, sembrava proprio che fossero in un film Western. Faceva davvero comodo che il Pony nero conoscesse bene il posto. Quest'ultimo tolse anche la mascherina a Death dato che ormai il sole stava tramontando e quindi poteva nuovamente vedere con i suoi occhi. Il che era una buona notizia, perché per la creatura della puledra della notte eterna significava più libertà di movimento.

Quando si misero in marcia lasciando la città l'unicorno decise di approfittare del lungo tragitto per rompere il ghiaccio col pony nero. Per cui trotterellò accanto a lui e gli disse

"Senti. Dato che ci vorranno 90 minuti prima che arriviamo all'accampamento dei bufali pensavo che magari potremmo approfittare dell'occasione per conoscerci meglio. Dimmi, come ti chiami? Come mai hai il viso così sfregiato? E per quale motivo sei dovuto venire qui nel deserto con una borsa vuota?"
 
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~Cure Blossom~
CAT_IMG Posted on 20/2/2013, 19:59     +1   -1




Sidney Robinson
Mi stupii molto quando Death scoprì per la prima volta che cos'era un treno, ma d'altronde aveva molti più anni dei miei.
Oramai il sole stava tramontando, e mentre la notte arrivava ad avvolgere Equestria con la sua coperta stellata Death potè togliersi la sua mascherina. Poi il pony nero di cui ancora non sapevo il nome ci spiegò che ci saremmo spostati di notte. E mentre ci avviavamo nel deserto vidi David cercare di fare la conoscenza con il nostro "capo gruppo", così mi avvicinai anche io, in modo da sapere alemno il suo nome, e della sua avventura nel deserto. Se non ti dispiace vorrei sentire anche io questa storia: adoro le avventure.
 
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CAT_IMG Posted on 20/2/2013, 20:13     +1   -1
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Dragon Haviing




Dragon camminava con passo svelto per i territori desertici attorno alla città di Appleloosa. Il sole emanava la sua ultima luce prima di andare a coricarsi e lasciare il posto alla lattea sorella. Soffiava un debole venticello che sollevava la polvere e a tratti riusciva a muovere piccoli gruppo di erba secca. Temeva il silenzio di quel luogo, non c’erano fruscii di piante o erba che potessero segnalare l’arrivo di una qualsivoglia creatura. Avrebbe voluto qualche suono, ma l’unico che udiva nel raggio di chilometri era il suo trotterellare. A fargli compagnia oltre al suo fidato pugnale e alla sua borsa con tutto il necessario per cacciare, rotolava lì vicino un piccolo sassolino che veniva di volta in volta calciato dal pony.
- Hai capito Rocky? Non avrei dovuto fermarmi ad aiutare quei viaggiatori. Si lo slo che è stato un gesto carino, ma ho perso un sacco di tempo e… Ehy non guardarmi così. Ci saremmo incontrati un’altra volta… - Sussurrava alla pietra come se questa potesse controbattere alle sue affermazioni - Suvvia non fare l’offeso. -
Guardò poi verso il cielo cercando una qualche indicazione di tempo e di direzione.
- Celestia non poteva far tramontare più tardi? Non raggiungerò mai un luogo sicuro in cui dormire in tempo! No Rocky non posso dormire così in mezzo al nulla! A parte le tempeste di sabbia, circolano strane voci su creature che popolano questi luoghi di notte… Come dici? Sono solo dicerie? Bhè sta di fatto che non mi piace avere gli zoccoli a terra se capisci cosa intendo. E’ lassù il mio regno. Dormirei volentieri su una nuvola ma c’è tropo vento e chissà poi dove mi risveglio all’alba.-
Rispostò lo sguardo sulla sua fidata amica roccia e rispose ad una sua silenziosa domanda:
- Ora facciamo che tu entri nella mia borsa io mi sollevo in volo cerco una bella grotta o comunque un luogo riparato e restiamo lì per la notte. Ok? - Rispose e così fece.
 
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CAT_IMG Posted on 20/2/2013, 20:15     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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E o n a


La puledra sedeva al bordo della strada, osservando il monotono paesaggio con gli occhi di felicità. Da orizzonte ad orizzonte non vedeva altro che sabbia e roccia, qualche cactus qua e la che donava al paesaggio un atmosfera estremamente suggestiva, resa tale anche dal magnifico tramonto che poteva osservare dalla sua posizione.
Il sole andava a riposare oltre a due montagne rocciose tingendo di un rosso surreale l'intero paesaggio, amava quel posto.
Molti dicevano che non erano altro che sabbia e stupidi sassi, ma lei no. Amava la natura in ogni sua forma, amava il verde dei prati, amava il profumo dei fiori, amava il frusciare del vento fra le fronde degli alberi.. Altresì, amava la natura anche dal suo lato pericoloso e violento, amava osservare i fiumi in piena, adorava le esplosioni dei vulcani e lo spettacolo che offrivano i tornadi. Tutto questo poteva sembrare strano, ma lei era così. Il suo era un amore incondizionato.
Però quell'idillio era destinato a terminare, come ogni cosa bella.
Il treno che univa la città con il resto del mondo era in dirittura d'arrivo, sentiva la cacofonia di rumori che lo precedevano anche da quella distanza. Si voltò lentamente osservando il mezzo, sospirò di sollievo quando finalmente esso si fermò, cessando quell'insopportabile suono. Osservò lentamente tutti i passeggeri fino a che uno di loro non attirò la sua attenzione.
Totalmente ricoperto da un pesante vestiario era accompagnato da altri tre pony, rispettivamente due unicorni ed un pegaso. Tese un orecchio per carpire le loro conversazioni, da quella distanza non era difficile visto che era sdraiata su una panchina all'ombra della stazione, giusto a pochi metri da loro.

CITAZIONE
-bene ragazzi vi presento appleoosa ... dovete sapere che on è la prima volta che vengo qui... in passato sono stato mandato a cavarmela nel deserto per 2 settimane con la borsa vuota....ora .. considerando che con la luce del sole sarebbe impensabile,per via di death, intraprendere il viaggio verso i campi dei bufali dovremo spostarci di notte... fortunatamente in seguito alle lotte e alla riapacificazione con le tribu' bufale il campo si è potuto spostare in una zona relativamente vicina alla cittadina...a circa un'ora e mezza di cammino verso nord troveremo una zona ricchi di pozzi d'acqua e grotte scavate da essa ...ora è imperativo partire immediatamente in modo da avere il favore delle tenebre-

Disse il pony che ostentava quelle antiestetiche cicatrici.

CITAZIONE
"Senti. Dato che ci vorranno 90 minuti prima che arriviamo all'accampamento dei bufali pensavo che magari potremmo approfittare dell'occasione per conoscerci meglio. Dimmi, come ti chiami? Come mai hai il viso così sfregiato? E per quale motivo sei dovuto venire qui nel deserto con una borsa vuota?"

Il pony decise di intervenire, con un agile balzo scese dalla sua posizione uscendo alla luce di una luna appena sorta, il suo manto ora si rivelava di un color beige incoronata da una lunghissima chioma castana che scivolava delicatamente a terra, così come la sua coda. Senza però sporcarsi. Tagliò la strada ai pony prima che potessero allontanarsi dalla città

"Signori, perdonatemi signori."

Disse piazzandosi di fronte a loro e sfoggiando uno sguardo sinceramente preoccupato.

"Il mio nome è Eona. Vi chiedo scusa ma ho per caso udito la vostra conversazione. Il sentiero che state intraprendendo è estremamente pericoloso di notte, da poo tempo a queste parti si racconta di strane creature che si aggirano da queste parti, e chiunque ci si è avventurato, non è mai più tornato indietro. Purtroppo abbiamo perso anche i contatti con i villaggi dei bisonti, mi dispiace ma non posso permettervi di andare contro la morte certa..."

La puledra li osservò negli occhi ad uno ad uno, dopo un istante però sembrò ricordarsi qualcosa ed un dolce sorriso le increspò le labbra.

"Però ci sono dei pony che dicono di conoscere un passaggio sicuro! Sono gli unici ad essere riusciti a tornare ben più di una volta! Abitano in una fattoria non molto lontano da Appleoosa, se vi interessa vi ci porto!"

Aggiunse ammiccando lievemente verso le creature che aveva di fronte, in qualsiasi caso. Non li avrebbe lasciati andare verso la morte certa, a qualunque costo.



EONA_trasparente_zps5d93e79d
Credits immagine: Thermasia


Edited by Dear Fran - 4/6/2013, 22:09
 
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CAT_IMG Posted on 21/2/2013, 15:39     +1   -1




Il mantello blu della notte si calò su quell'emisfero di Equestria, seguito dalla naturale stanchezza derivata da un duro giorno di lavoro che appesantì gli occhi degli abitanti. Il sonno cullava già alcuni, altri si stavano preparando a tuffarsi nel loro comodo letto di paglia e a lasciarsi trasportare nel mondo dei sogni. Un urlo solitario echeggiò in lontananza, troppo debole per essere capito chiaramente.
A poca distanza da Appleloosa un pony dal manto arancione correva a perdifiato verso di essa come se fosse stato inseguito da un’intera banda di banditi. Chiunque avesse incrociato il suo sguardo avrebbe incontrato un terrore negli occhi azzurri del cowboy. Una macchia blu e bianca comparve nel proprio campo visivo.

Cowboy: “Gringo, che fai qua? Lascia perdere quella pietra e guarda alle tue spalle! C’è una tempesta in arrivo! Corri via!”

Non si fermò a chiedere spiegazioni al pegaso che era intento a giocare a palla con un piccolo sasso e continuò verso la sua destinazione.

Cowboy: “Tempesta in arrivo! Tempesta in arrivo! Rinforzate le finestre, le porte e i tetti gente! Tempesta in arrivo!”

Il cappello volò via dal capo del cowboy come se fosse stato colpito da una freccia, rivelandone la criniera marrone chiaro. Lo stallone maledisse quel tempaccio e si gettò all’inseguimento del suo fidato accessorio. Lo Stetson rotolò per qualche metro prima di impigliarsi tra gli assi di legno bianco di una casa lì vicina.

Cowboy: “Ah ah! Preso!”

Questa volta se lo legò ben stretto, facendo passare la cordicella sotto il proprio muso. Il pony arancione guardò dietro di sé, rabbrividendo alla vista del mostro che si stava avvicinando alla città e riprese ad urlare.
Alcuni cittadini uscirono con riluttanza dalle loro case per capire quale fosse la causa di questo trambusto. Un po’ di essi tenevano già sulla testa dei simpatici cappellini da notte con dei soffici pon-pon che pendevano da un lato. Nelle strade un momento prima silenziose si stava alzando un mormorio infastidito. Esso cessò e di nuovo Appleloosa ripiombò in una calma agghiacciante. Lo sguardo assonnato si tramutò in paura pura quando rivolsero lo sguardo verso il punto opposto in cui era calato il sole.
Là, all’orizzonte, una massa scura i cui limiti non erano più visibili all’occhio dei pony iniziò a stagliarsi minacciosa, strappando con le sue nubi marroni e dense il cielo alla notte stellata. La sabbia sollevata da terra creava un vero e proprio muro, le particelle al suo interno giravano vorticosamente in ostaggio delle forti raffiche di vento che si muovevano dentro la tempesta.
In un attimo, come se fossero stati colpiti da una scarica elettrica, tutti gli adulti erano sui propri zoccoli per rinforzare in fretta ogni punto debole degli edifici. Nonostante l’incombente minaccia lavoravano tutti con ordine, lasciando il panico che li aveva toccati alle proprie spalle, come se fossero abituati ad emergenze del genere.
Il pony chiuse la bocca che si era aperta dallo stupore quando un grumo di particelle microscopiche decise di gettarsi nella gola per poi venire risputate immediatamente a terra. In tutta la sua vita non aveva mai visto un fenomeno atmosferico così potente e ciò che lo preoccupava era il fatto che nessun pegaso stesse controllando quella tempesta. Un gruppo di pony dalle strane apparenze gli passò accanto, ignaro del pericolo a cui stavano andando in contro.

Cowboy: ”Hey stranieri, vi consiglio di alzare gli occhi e guardare l’orizzonte. C’è una grossa tempesta in arrivo e presto sarà su di noi. Trovatevi un riparo se non volete fare una brutta fine.”

Il cowboy abbassò il cappello in cenno di saluto correndo poi verso una cavalla e due stalloni intenti a sbarrare le finestre del saloon con degli spessi assi di legno.

Note aggiuntive: questa è una tempesta di sabbia. E' un fenomeno atmosferico molto pericoloso e le possibilità di sopravvivenza all'interno di essa sono molto scarse. Per sopravvivere dovete cercare un rifugio che vi ripari dalla sua furia.
Se volete potrete passare la notte nella taverna, in attesa che la bufera si plachi, oppure tentare la sorte e raggiungere uno dei rifugi sparsi per il San Palomino Desert. Se avete un'altra idea potrete tentare di fare affidamento su di essa. In ogni caso, se la tempesta vi raggiungerà, saranno guai.
 
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CAT_IMG Posted on 21/2/2013, 17:05     +1   -1
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Death Moon

Il figlio di Nigtmare Moon sorrise tranquillamente alla vista del cieo stellato e della città notturna.

"Ah che bella città e che stupenso cielo! Sapete che proprio guardando un cielo stellato cosi purò che mia adre decise di darmi la vita? A vlte mi omando se in tutte le stelle si cela la vita o se solo la mia, la più luminosa e splendente, era adatta a celare la vita, perchè magari tra tutte le stelle del firmamento si nascondo tanti miei fratelli che aspettano ancora la magia di Nigtmare Moon per nascere!"

In quel momento una pony raggiunse il pony dando delle informazioni.

"Dark! Non so cosa c'èri venuto a fare qui ma è passato tanto tempo, potrebbe essere cambiato qualcosa quindi ci conviene affidarci a qualcuno del posto! Chi ha il sale da pagare lee spese?"

Deth non vuole offendere nessuno solo che nel periodo in cui fu creato più che la moneta contava il baratto e il sale era la cosa più usata negli scambi.

^Un momento quando abbiamo preso il coso ho ssentito momete ......... vuoi vedere che nei mille anni che intercorrono tra la costruzione del mio corpo e il mio risveglio il baratto è stato abbandonato ....... Ah maledetta Celestia è colpa tua se adesso non so che pesci pigliare ma ti uccciderò!^

In quel momento la vista del pericolo lo distolse dai suoi cupi pensieri

"Ragazzi io non so vo ma vista la situazione propongo di andare nasconderci!"

*Cosi mentre aspetto che finisca mi aggiorno un pò sugli usi e costumi di questo periodo, almeno cosi eviterò di combinare guai che potrebbero portare me e i miei amici a mangiare il pane delle principesse*

Quindi il figlio della puledra della notte eterna notando un edificio ci si diresse a tutta velocità, con l'idea di chiudersi denro e aspettare che la tempesta si calmi e intanto cercare di raccogliere informazioni sul posto e sulle usanze.
 
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CAT_IMG Posted on 21/2/2013, 17:50     +1   -1

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DARK SICKLE
dopo pochi passi mentre ero perso nei miei pensieri l'unicorno malandato si avvicino' a me
fui investito da un mare di domande......
"Dimmi, come ti chiami?"
disse il pony....accennai ad un sorriso- il mio nome è ....dark sickle- dissi mentre la giovane pegaso si avvicinava a noi..... non passarono che una manciata di secondi prima che il mio sorriso si spense.... come al solito la vena destra del mio collo si gonfio' e il mio corno scintillo sommessamente...
" Come mai hai il viso così sfregiato? E per quale motivo sei dovuto venire qui nel deserto con una borsa vuota? "
-preferirei non parlare del mio passato... o per lo meno certe vicende preferirei dimenticarle... per quel che riguarda il viaggio nel deserto senza equipaggiamento... era un'addestramento speciale per la sopravvivenza in ambienti........ -...
non ebbi neanche finito la frase che una strana puledra ci si piazzo' davanti....... disquisendo sulla pericolosita' del tragitto che ci stavamo accingendo ad intraprendere...... effettivamente se le sue parole avessero contenuto un'ombra di veridicita' ci sarebbe stato decisamente utile un'aiuto ..
-... bene .. e sia .... EONA... a nome del gruppo ti ringrazio per il tuo prezioso aiuto-
mi voltai verso gli altri in cerca di appoggio.... ma ....un rumore lontano catturo' la mia attenzione facendo leggermente vibrare il mio orecchio sinistro ... un cowboy urlava a riguardo di una tempesta di sabbia..... la mia mente per un'istante si annebbio e i ricordi dell'addestramento tornarono.... nulla in quel momento era piu' importante del trovare un rifugio nel quale cercar scampo alla furia
della tempesta... nulla riuscii a fare se no urlare
.. PRESTOOO TUTTI DENTRO L'EDIFICIO- fortunatamente non ci eravamo ancora allontanati eccessivamente dalle casupole della stazione.... corsi verso l'entrata e aprii la porta.....aspettando sulla soglia i miei compagni
sbraitai violenteminte -ANDIAMO .. SE CI TENETE ALLA PELLE MUOVETE IL CULO E ENTRATE-....
mi girai verso death .. che era arrivato ben prima di me e dissi
- PRESTO DEATH AIUTAMI...CON LA TUA MAGIA RICOPRI LE PARETI A NORD E RENDILE PIU' SOLIDE POSSIBILE MENTRE IO ASSISTO GLI ALTRI- ... solo dopo mi accorsi che stavo urlando maledettamente
 
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CAT_IMG Posted on 21/2/2013, 19:10     +1   -1
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David Lovegood

Il pony nero sembrò mostrare un'aria più amichevole nei confronti di David e gli rivelò il suo nome: Dark Sickle. Ma poi mantenne di nuovo l'atteggiamento cupo affermando che c'erano cose sul suo passato di cui non preferiva parlare e che anzi, avrebbe voluto dimenticare e che si trovava da quelle parti per un'addestramento. Avrebbe voluto rispondergli anche per chiedergli chi lo avesse addestrato, ma in quel momento arrivò una puledra che si presentò con il nome di Eona e spiegò che era meglio che non proseguissero perché era notte, il tragitto era pericoloso, che avevano perso i contatti con i bisonti, e gli offriva di passare la notte nella sua fattoria.

"Io accetto volentieri l'offerta."

Fu la risposta del pony un tempo umano. In quel momento però vide che Dark aveva udito qualcosa. Ascoltando attentamente anche lui, l'unicorno riuscì ad udire l'allarme che veniva dato per l'arrivo di una tempesta di sabbia.

"Diamine."

Fu tutto quello che riuscì a dire in quel momento. Death fu il primo a consigliare di nascondersi per poi galoppare verso il primo rifugio che aveva visto. Dark lo ridisse, ma in maniera più responsabile. David corse al galoppo riuscendo a raggiungere la casupola della stazione. Una volta entrato ed aver visto che Dark e Death erano già dentro, l'unicorno si guardò intorno e fuori dalla porta per assicurarsi che anche Sidney ed Eona fossero entrate.
 
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~Cure Blossom~
CAT_IMG Posted on 22/2/2013, 19:10     +1   -1




Sidney Robinson
Finalmente riuscii a scoprire il nome del pony nero, ma del suo addestramento nel deserto niente, dato che non ne voleva parlare. Ad un certo punto arrivò un pony con una lunga criniera che sfiorava il terreno: mi sembrava un pony appena uscito da una storia fantasy. Il suo cutiemark era un albero spoglio, e dal suo aspetto mi sembrava la personificazione dell'autunno. "Quant'è bella..." pensai. Si chiamava Eona, e ci disse che per il nostro bene non dovevamo andare nel deserto, ma che dei pony che abitavano in una fattoria avrebbero potuto accompagnarci. Death ad un certo punto corse verso una casetta poco distante, e Dark lo seguì poco dopo gridandoci di raggiungerlo. David corse subito verso di lui, così mi rivolsi velocemente verso Eona: Dai vieni anche tu! facendo gli un cenno mentre mi avviavo verso la casetta. Una volta entrata vidi David guardarsi intorno e gli dissi: Eccomi qui; posso sapere che sta succedendo e perchè siamo venuti qui?
 
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CAT_IMG Posted on 22/2/2013, 19:46     +1   -1
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Dragon Haviing

-Parlato - “pensato”

Dragon stava ancora giocando a palla con il sasso quando udì in lontananza delle parole:
CITAZIONE
“Gringo, che fai qua? Lascia perdere quella pietra e guarda alle tue spalle! C’è una tempesta in arrivo! Corri via!”

“Tempesta di sabbia?” Si domandò fra se e se il pegaso, mettendoci un po’ a capire il significato di quelle parole. Alzò lo sguardo nella direzione da cui proveniva l’urlatore e la vide in tutta la sua potenza.
Una grande nuvola di terra e polvere avanzava con la furia delle onde dell’oceano in tempesta. L’unica differenza era che non formava schiuma ma solo un immenso disastro: la sua forza era tale che poteva sollevare qualunque cosa incontrasse nel suo cammino, dai sassi fino ad alberi precedentemente sradicati.
Aveva già visto fenomeni simili, ma erano molto più deboli e controllati da pegasi. Non vedendo un suo confratello gestire la situazione Dragon si diede alla fuga.
Decise di non volare perché nonostante fosse stato più rapido sarebbe stato risucchiato ed era proprio ciò che voleva evitare.
Adocchiò di nuovo il pony che aveva urlato destandolo dai suoi pensieri e decise di seguirlo: sembrava sapere come comportarsi in certe occasioni.
Corse a perdifiato fino ad avvistare una costruzione, poi un’altra e un’altra ancora.
“ Perfetto! Mi nasconderò lì fino a tempesta cessata”
Accelerò il passo anche se era esausto, i pegasi non sono soliti correre, e si catapultò nell’edificio più vicino facendo un rush finale in volo. Per la sua elevata velocità non solo riuscì a evitare la tempesta, ma andò anche a sbattere sulla parete opposta all’entrata.
“ Ahi che male” pensò massaggiandosi le ali mentre osservava altri pony sigillare l’entrata.
Sembrava un’impresa impossibile, ma ce l’aveva fatta
*Musichetta dell’amaro montenegro* Chiedo scusa per eventuali errori, non sono in forma oggi.
38 di febbre non aiutano affatto a scrivere, anche se a dire la verità diventi più visionario…
 
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CAT_IMG Posted on 22/2/2013, 20:55     +1   -1

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Il tuo incubo peggiore è troppo mainstream?

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ATTENZIONE: Data la mancanza di specifiche nei post di alcuni partecipanti alla ruolata ho il permesso di Derpy di riunirci tutti nello stesso edificio.

E o n a


Eona osservò i pomy di fronte a lei, sembravano aver deciso di credere in lei alla fine, sorprendendola alquanto. Erano veramente passate le ere da quando aveva messo per l'ultima volta piede su quel magnifico suolo che era Equestria.

*Ai miei tempi la gente sarebbe stata più diffidente, questi giovani puledri devono avere molta fretta per fidarsi di una completa sconosciuta... Almeno non andranno in contro a quella...*







CITAZIONE
“Tempesta in arrivo! Tempesta in arrivo! Rinforzate le finestre, le porte e i tetti gente! Tempesta in arrivo!”

La femmina di pony terrestre non mosse un ciglio, sapeva benissimo quello che stava per accadere, prevedere i fenomeni atmosferici era un gioco da puledri per lei. Ma comprendeva benissimo le preoccupazioni dei pony che aveva appena conosciuto, i quali non avevano neanche avuto la decenza di presentarsi a lei, come ella aveva fatto con loro. Scosse la testa sconsolata, la gioventù di quei tempi mancava proprio di cortesia.
Osservò le creature entrare nei fatiscenti locali della stazione senza molto interesse, avrebbe avuto molto da ridire sulla loro affrettata scelta di un riparo, se si fosse trovata nella loro situazione avrebbe certamente puntato verso uno degli edifici più sicuri del posto, il saloon. Ma per qualche strana ragione avevano deciso di ripararsi nell'edificio che avrebbe subito la tempesta in prima linea, osservò la femmina di pegaso sorridendo lievemente alla proposta di seguirli. Con una lieve ammiccata invece si voltò chiudendo leggermente la porta.

*Coraggio o stupidità?*

Pensò mentre si muoveva verso il treno. Con una serie di balzi fin troppo agili per una puledra della sua esilità si portò sul tettuccio del mezzo che era stato temporaneamente abbandonato alla mercè della natura. Almeno quel grosso pezzo di metallo avrebbe diminuito l'effetto della tempesta sulla struttura, ma non era sicura che sarebbe stato abbastanza. Almeno non l'avrebbe divelta dal terreno come un fuscello in balia di un tornado.
Eona inspirò profondamente, assaporando l'odore della sabbia e la quella sensazione che le dava quando sfiorava il suo pelo, le sue labbra che venivano lentamente coperte da quel secco e sottile velo granuloso. Si morse il labbro inferiore assaporandone il sapore. Incommensurabile.
Spalancò gli occhi inorridita, qualcosa però stava rovinando la magia di quel momento, c'era un che di sbagliato in mezzo a quella stupenda armonia che stonava come un coro di campane funeree ad un matrimonio.
Tese le orecchie e calmò il respiro, riusciva a sentire la canzone che la terra stessa stava cantando, la poteva seguire fino alla sua origine e fu così che lo individuò. Una dissonanza nell'armonia. Era a pochi metri dalla sua posizione, alla sua destra.
Gli ochi della puledra si aprirono lentamente, il vento iniziava a farsi forte, ruggendo rabbioso a breve il fronte tempestoso avrebbe raggiunto quel posto. Scese dal tetto del mezzo sospirando e camminando lentamente verso la porta, la aprì e giusto in quel momento una macchia blu passò sfrecciando accanto a lei. Andando a schiantarsi sulla parete opposta.
Eona entrò scuotendo lentamente la testa in un atteggiamento sinceramente divertito. Nonostante la sabbia impervessasse da qualche minuto lei non dava i minimi segni di disagio. Chiuse la porta dietro di se e fece scendere con un lieve movimento dello zoccolo la sbarra che serviva per chiuderla, trattenne la zampa sulla sbarra qualche secondo chiudendo gli occhi ed appoggiando una guancia sul legno.

"Madre santissima, proteggi questa porta.."

Nessuno poteva vederlo, ma il legno stesso quando si spostò dalla porta era estremamente piu solido.
Si guardò intorno, osservando i piccoli che con celerità cercavano di rinforzare porte e finestre di quel luogo, non poteva crederci. Quel posto era veramente messo peggio di quanto pensasse, nessuno si era veramente chiesto perchè nessuno era andato verso quell'edificio? Era evidente che sarebbe stato abbattuto dalla tempesta.

"Reggetevi forte a qualcosa di solido e toglietevi da porte e finestre! Sta arrivando!"



EONA_trasparente_zps5d93e79d
Credits immagine: Thermasia


Edited by Dear Fran - 4/6/2013, 22:19
 
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DerpyCobra
CAT_IMG Posted on 22/2/2013, 22:48     +1   -1




Il vecchio Jonas riuscì ad entrare dentro il saloon gettandosi con le sue vecchie zampe e scivolando sul pavimento di legno lucidato sgombro da tavoli e sedie che erano stati usati come ripari provvisori per porte e finestre. Si rialzò facendo leva su quella di legno, regalo poco gradito donatogli da un serpente durante uno dei suoi viaggi nel deserto, mentre gli stalloni finivano di bloccare le porte di accesso con del legname.
Nell’edificio abbandonato il gruppo scompatto entrò per un pelo, sbarrando l’unica entrata possibile, poco prima che la furia della tempesta raggiunse la cittadina.

Il muro di sabbia si abbatté su Appleloosa come la mano decisa di una madre intenta a punire il proprio puledrino con uno schiaffo sul didietro senza marchio. Le forti raffiche di vento frustavano i muri composti da assi di legno e i tetti dello stesso materiale, costringendoli ad ondeggiare come se fossero in preda a degli spasmi muscolari. Alcune finestre poco protette di una casa vicina andarono in frantumi e i poveri pony che vi si erano rifugiati si ritrovarono ad urlare mentre le particelle microscopiche provenienti dall’esterno li bombardavano su tutto il corpo. Fortunatamente riuscirono a riparare i danni, scampando alla furia di madre natura, ma uno di essi dovette correre al bagno dopo il cessato allarme.

Come per miracolo l’edificio diroccato in cui si era precipitato il gruppetto resistette egregiamente alle sferzate, come un vecchio pugile che al suo ultimo incontro non aveva alcuna intenzione di andare al tappeto al primo round. I lamenti degli anni passati si sentivano: i legni scricchiolavano sotto la pressione della tempesta e i vetri vibravano come tamburi suonati dal vento. Resisteva ancora ma appena la tempesta di sabbia raggiunse la vecchia costruzione, oscurando i raggi della Luna con il suo denso velo di odio e rabbia, dentro di essa piombò il buio assoluto.
La stanza in cui erano finiti era moderatamente spaziosa, con un soffitto formato da assi di legno ancora in buone condizioni posti in diagonale con uno centrale orizzontale. Nonostante l’aspetto esteriore fatiscente, con la vernice rossa che sanguinava di un marrone ruggine e i vetri che erano talmente sporchi che era impossibile osservare cosa accadesse all’interno, la parte interiore era piuttosto in buone condizioni. L’intera camera era pavimentata da grosse lastre di pietra squadrate, chiazzate qua e là di macchie marroni e sulle quali vi erano sparpagliate un’infinità di minuscole pietre. Una dozzina di armadietti di metallo erano disposti sulla parte opposta all’entrata: il primo verso sinistra era completamente aperto e vuoto mentre quello a fianco conteneva ancora gli attrezzi utilizzati molti anni fa dai lavoratori del posto. Si trattava di un vecchio casco da minatore giallo canarino sulla cui fronte vi era stata inserita una piccola lanterna portatile. Appesa ad un gancio vi era una piccozza arrugginita dal manico consumato e dalla punta smussata. Il fedele strumento da minatore era stato abbandonato dopo che la costruzione era stata chiusa. Una fine poco onorabile per l’oggetto che aveva accompagnato il proprio padrone nei meandri di grotte sconosciute, picchiando la roccia fino alla fine dei suoi giorni.
Gli altri erano chiusi ma solo in uno, il terzo da destra, vi era stato posto nella maniglia un lucchetto che nemmeno lui era stato risparmiato dal tempo. Probabilmente una forza abbastanza potente esercitata su di esso l’avrebbe potuto rompere.
Poco prima dell'angolo in cui nasceva un corridoio, sul muro e un metro da terra, vi era posta una vecchia cassa di legno che serviva per timbrare i cartellini dei lavoratori. Appesi ai ganci vi erano ancora i foglietti di carta che si erano trasformati in sottili sfoglie di un colore simile al formaggio. L'inchiostro era sbiadito nel tempo e su molti di essi era ormai impossibile leggere il nome del minatore. A fianco ad essa, sulla stessa altezza, vi era un cartello di plastica che citava le seguenti sbiadite parole blu su sfondo bianco.

Giorni senza incidenti: 3. Lavorate in gruppo e ricordatevi le norme di sicurezza. La vostra vita è cara ai vostri familiari quanto lo è cara a noi.

Ad un'analisi più approfondita si sarebbe notato un disegno impallidito di una famiglia felice di pony. Il pony teneva sulle spalle il proprio puledrino mentre la madre teneva tra le zampe un cappello giallo.
Al centro della stanza vi era un grosso tavolo rettangolare di metallo e su un lato di esso era stata abbandonata una grossa barra circolare dello stesso materiale con una colorazione arancione, probabilmente appartenente a qualche ingranaggio. Dagli estremi della circonferenza nascevano sette tubi che convergevano al centro del cerchio formando un grosso cilindro grigio il cui interno era stato realizzato in modo da potere avvitare l'oggetto su un perno delle giuste dimensioni. A fianco del tavolo su cui era posata la maniglia circolare da valvola industriale vi era un nastro trasportatore con ancora alcuni residui di rocce ferrose. Esso eseguiva una curva secca di novanta gradi continuando in discesa verso il corridoio che portava in un’altra parte dell’edificio per poi nascondersi in uno stretto tunnel pendente che si infilava nel pavimento. Il passaggio si restringeva a tal punto che due pony di media corporatura passavano a fatica attraverso di esso, terminando con una porta di legno blu con un vetro oscurato dalla polvere. Al di là della porta vi era una piccola stanza che terminava con un grosso portellone di metallo. A sinistra di esso propendeva come un’appendice amputata un tubo di metallo arancione.

Per ora i pony potevano finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ma se pensavano che fosse una condizione che sarebbe durata a lungo si sbagliavano di grosso.

Note aggiuntive: ci sono dei piccoli puzzle da risolvere per potere proseguire e per trovare oggetti nascosti. Per ora sono molto semplici per farvi capire l'idea, ma man mano che andrete avanti diventeranno sempre più complicati. Ricordate che il contenuto degli armadietti sarà svelato nel posto successivo, quindi non voglio vedere oggetti comparire dal nulla. Ricordate di scrivere senza prendere nulla per scontato, l'ho io l'ultima parola su tutto.

Di seguito vi metto l'immagine dell'oggetto per chiarire ogni dubbio



Edited by DerpyCobra - 23/2/2013, 20:52
 
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