Serendipity, Quest, moderata

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Dear Fran
CAT_IMG Posted on 20/9/2015, 23:01     +1   -1




Serendipity
Lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare. L’attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Da Serendip, antico nome Arabo di Ceylon; il significato trae origine dalla fiaba Persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale gli eroi protagonisti posseggono il dono naturale di trovare cose di valore non cercate.




Il vento che proveniva da sud regalava ad Equestria gli ultimi sprazzi di caldo e sereno dell'anno. Con l'approssimarsi dell'autunno le giornate si accorciavano, le notti si facevano fresche e stormi d'uccelli volavano via per raggiungere luoghi dal clima più accogliente.

Era proprio in quei giorni che Canterlot sembrava galleggiare su un mare d'oro liquido, grazie al bosco che circondava la capitale; ogni albero sfoggiava foglie dai colori caldi e fiammeggianti, donando al panorama un'atmosfera fiera e romantica, ma anche leggermente malinconica. Malinconici, comunque, non lo erano di certo i suoi abitanti. Semmai i più erano isterici. L'autunno difatti non era solo la stagione delle caldarroste, delle zucche, dei foulard colorati e del Nightmare Night, ma era anche il periodo dei lavori di manutenzione. Ciò che non si faceva in estate o in inverno, a causa delle ferie o del tempo, lo si faceva nelle mezze stagioni. Molti operai si stavano dando da fare per ergere nuovi edifici e sistemare quelli vecchi, bloccando le strade a molti esasperati cittadini.

In mezzo a quel gran traffico di travi, seghe e chiodi si trovava un pony in particolare. Il suo nome era Night Shade, e con ogni probabilità era la presenza più nevrotica di tutte, lì. Giovane talentuosa artista, pittrice e architetto, Night Shade non doveva battere martelli o sollevare pesi, ma per lunghi mesi aveva lavorato ai progetti delle nuove abitazioni e dei palazzi della città. Sotto richiesta di Celestia in persona, per giunta. Quindi era naturale che seguisse e dirigesse (non da sola, grazie al cielo) per intere ore i lavori che gli operai stavano eseguendo. Goffi e maldestri operai. Ma per fortuna, laddove mancavano di buon senso compensavano con l'energia e la voglia di lavorare. Tutto doveva filare liscio come l'olio. Night voleva il meglio e lo avrebbe ottenuto. Per le sue Principesse.

Solo che non le sarebbe dispiaciuto avere un frustino. Davvero.

«Hey, stallone! È già passato l'orario della pausa - smettila di fare quello sguardo da fesso e guarda dove batti il chiodo!»

Il pony in questione sembrava ignorare i richiami della giumenta dal manto color cobalto, troppo concentrato a fare il bello a due giovani puledre alle sue spalle, sedute a un tavolino in un bar lì vicino. Le giovani lo stavano osservando da lungo tempo ormai, sorseggiando i loro rispettivi aperitivi e ridacchiando con guance leggermente rosate. All'inizio l'operaio non se ne era accorto, ma la svista durò poco. Da allora non aveva più smesso di lanciare nella loro direzione sorrisi stupidi e sguardi ancora più stupidi. Cos'è che stava facendo adesso, con quelle sopracciglia? Oh Dei, cosa? Quello stupido si metteva pure a fare pose da calendario, con un martello stretto fra i denti? Orrore. Orrore e maledizione. Se solo non si fosse rotta il corno qualche settimana fa (una delle sue innumerevoli sfortune, ma adesso la protuberanza era al suo posto) a quest'ora gli avrebbe già fatto cadere una trave sulla testa. Ma lanciare incantesimi nella sua attuale condizione era fuori questione.

Con un grugnito si rivolse a uno dei suoi colleghi li affianco.

«Anton, per favore...»

Con un sospiro l'anziano unicorno alla sua sinistra, dal manto color crema e i baffi neri, abbandonò la sua postazione e andò a fare il lavoro sporco.

«Quanta pazienza, eh? Non disperare, fra non molto sarà ora di pranzo e staccheremo pure noi» disse un altro unicorno alla sua destra, col il crine bianco, il corpo turchese ed un'espressione annoiata. Luciel era il suo nome, e in quel momento era più intento a osservare le carte sotto il suo muso che a far caso a tutto il resto.

Night Shade a quell'affermazione spalancò gli occhi. «Pranzo?»

«Mh? Sì, manca mezz'ora a mezzogiorno»

«Accidenti! Il tipo delle consegne doveva arrivare due ore fa! Dove diam—»

«ATTENZIONEEE!» fu l'urlo che la che la interruppe. Night Shade, Luciel ed altri poveri passanti ebbero pochi secondi di preavviso per scansarsi di qualche metro e non venir investiti dal nuovo arrivato. Trainava un carretto di legno, quindi la sua frenata fu molto più faticosa.

«Oh mamma!» esclamò il pony delle consegne, senza fiato. «Sono mortificato, scusatemi! E perdoni il mio ritardo, Signorina. Ho, emh.. ci son stati degli inconvenienti» aggiunse, un po' nervoso.

«Inconvenienti di che tipo?» domandò all'istante la puledra, esaminando attentamente il materiale appena arrivato. I vasetti della vernice erano ben legati tra di loro e saldati al fondo del carretto. Non avevano subito danni.

"Apparentemente. È sempre meglio controllare"

Rosso, arancio, giallo...


«Beh, vede... ecco, al magazzino non avevano tutti i colori.. quindi ho dovuto chiedere altrove, ma... ce n'è uno che...»

..marrone, nero...

«..non si.. trova più?»

Night Shade si bloccò di colpo, sguardo fisso nel vuoto e un'espressione illeggibile sul muso. Il suo crine castano le ricadeva su entrambi i lati del muso, nascondendolo in parte alla vista dei presenti. Mormorò qualcosa ma il tono era talmente piatto e basso che il povero pony affaticato non riuscì a scandirne bene le parole.

"Ecco che ci risiamo. E io me ne vado!", pensò Luciel che fedele al suo pensiero, quatto quatto, si allontanò dalla scena.

«Signorina?» il pony delle consegne stava sudando freddo.

«Dov'è lo shamirro?» chiese a voce più alta Night Shade, i suoi occhi verdi splendenti di una luce sinistra.

«È quello che stavo cercando di dirle, Signorina. Lo shamirro non è più sul mercato. Purtroppo le risorse si stanno esaurendo. Mi han detto che gli ultimi vasi son stati venduti la settimana scorsa—»

«A CHI?» «Non ne ho idea!» «LO SCOPRA, ALLORA! E POI ME LO VENGA A RIFERIRE» «C-che ci deve fare, scusi?!» «ME LI VADO A RIPRENDERE!» «sigNORINA, NO NON PUO' FARLO, NON SONO I SUOI» «ALLORA MI ARRANGIO» «SIGNORINA, NO»

Il tempo si era come fermato nella zona nord-est di Canterlot. I passanti e gli operai avevano interrotto ogni tipo di attività per poter guardare con maggior attenzione il siparietto che i due pony avevano involontariamente creato. Ah, al diavolo la reputazione. Senza quella tinta Night Shade era comunque fregata.



Non fate come me, Ciòvini: l'alcool fa male e non porta alcuna ispirazione. *si massaggia la testa*
Sarò brutalmente onesta con voi: questa, con ogni probabilità, sarà una delle role più lente in assoluto a cui abbiate mai partecipato. Senza troppi rigiri di parole, a casa mia stanno succedendo pasticci di ogni genere e se ci sono gli avvocati di mezzo non si scherza. Quindi le mie risposte tarderanno ad arrivare. O forse no, dipende. In ogni caso vi chiederei gentilmente di non pressarmi in futuro al riguardo. Di conseguenza, proprio per questo motivo vi avviso che non farò storie se anche uno di voi tardasse (ad esempio) 4 o 5 giorni prima di postare la propria parte. Prendetevela con calma. Perché l'importante non è che strada prendete o quanto ci mettete, l'importante è arrivare alla fine. Ma torniamo all'argomento principale.
La situazione è già abbastanza intuibile da sé. Questa role ha come tema principale la ricerca; sarà facile facile, talmente facile che non dovrete neppure combattere. I vostri personaggi dovranno muoversi tra due locations (Canterlot e Ponyville) per poter portare a termine la ricerca. Altro non aggiungo - non ora almeno.
I turni sono i seguenti:
- Dear Fran (Night Shade ed altro)
- Derhimon (Dafirmal)
- PinoChef (Larissa Wahlfreiheit)
- Elena (Ellen Mizuro)
- richipivot (...non ricordo il nome del tuo, sorry XD)
Appena ho un po' di tempo inserirò un immagine di riferimento del PNG con alcuni dati.

PS: ovviamente lo shamirro è un nome/colore inventato. anche questo imparerete più avanti come è fatto.
PPS: se avete dei dubbi, scriveteli in fondo al post come ho fatto io. siamo qui anche per imparare, quindi niente messaggi privati.

Che la fortuna vi assista! (??)





Edited by Dear Fran - 13/10/2015, 12:42
 
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CAT_IMG Posted on 21/9/2015, 20:29     +1   -1
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Il tuo viaggio non avrà un lieto fine. Non puoi mutare il tuo destino, nessun uomo può

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Dafirmal


«che ore sono?»

Dafirmal giaceva steso a riposare, in un vicolo isolato, distante dal centro della città piuttosto affollato e rumoroso.
Scostando lo sguardo si accorse di quante foglie secche si erano adagiate sul suo manto, segno che aveva passato diverse ore a riposare.

Aveva viaggiato, subito di primo mattino, dalla Everfree Forest fino a Canterlot dove decise poi di prendersi una pausa di qualche ora in un vicolo appartato.
Dopo essersi alzato e scrollato dalle poche foglie che aveva addosso, uscì dal vicolo per osservarsi intorno, notando solo ora quanto la città fosse affascinante per i suoi gusti in questa stagione per via dei toni e colori che assumeva.

«Bene, e ora?»

Ricominciò il suo vagabondaggio avvicinandosi verso zone via via più trafficate.
Non per nulla aveva scelto di riposare in un angolo appartato, non perché amava stare da solo o per riposare in pace, ma perché non ha mai amato stare in posti affollati o qualunque altra occasione avesse implicato stare sotto gli occhi di tutti.
Come se avesse avuto qualcosa da mostrare, non era poi cosi diverso, nei suoi viaggi ha solo scoperto di non trovarsi a suo agio nelle città. Al contrario preferiva passare inosservato.
Di certo, in questa città, non lo era in mezzo a tutti quei gentilpony adagiati dalla vita più o meno lussuosa che poteva offrire la capitale di Equestria.

La città era in pieno movimento, lavori di ristrutturazione e ampliamento erano ovunque, costringendo la chiusura di alcune strade.
Costretto a deviare strada, dopo aver svoltato l'angolo di un incrocio, si fermò ad osservare per qualche istante i lavori di cantiere per vedere costa stessero facendo.

«Ma che hanno sempre da fare in questa città?»

Improvvisamente, operai del cantiere e conviventi del luogo si erano fermati ad assistere ad una discussione, cercando di apparire il più disinteressati possibili.
Non c'è stato bisogno di avvicinarsi di più per sentire cosa stessero dicendo, i toni di voci tra i due litiganti si era alterato.

«A CHI?» «Non ne ho idea!» «LO SCOPRA, ALLORA! E POI ME LO VENGA A RIFERIRE» «C-che ci deve fare, scusi?!» «ME LI VADO A RIPRENDERE!» «sigNORINA, NO NON PUO' FARLO, NON SONO I SUOI» «ALLORA MI ARRANGIO» «SIGNORINA, NO»

Difficile capire quale fosse l'argomento.

«Beh, finalmente qualcosa che potrebbe rivelarsi interessante, d'altronde che ho di meglio da fare?»

Cosi, seduto in disparte a una discreta distanza , si fermò ad osservare lo svolgersi della vicenda.
 
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PinoChef
CAT_IMG Posted on 22/9/2015, 20:12     +1   -1




Larissa Wahlfreiheit / Talvisota


Parlato-Pensato Talvisota è il cognome falso con cui viaggia.

Destatasi un pò insonnolita col cinguettio degli stormi migranti,Larissa si ritrovò ricoperto il manto da foglie essiccate e la criniera sparsa al vento.
Aveva vissuto all'incirca un anno errando senza meta dopo la dipartita da Manehatten,sopravvivendo con ciò che la Natura le donava,ed ora l'estenuante staticità di quest'ultima mutava con l'arrivo dell'autunno esattamente come l'animo di Larissa,seppur avesse sempre preferito la stagione gelida,come il cognome illusorio di cui si avvaleva.Alzò lievemente il muso ed osservò la Rosa che portava al fianco,nonostante il fogliame fosse sparso in ogni dove non riusciva ad inerpicarsi verso quel fiore scarlatto,eppure il nucleo giallo in sintonia col paesaggio decadente le provocava una certa uggia.
Essa si era veramente seccata di vegliare la Natura da sola.La sua unica ricompensa consisteva in una felicità quasi palpabile,derivante dal gusto della disperazione,trasmesso in quelle liriche improvvisate con cui si accompagnava solitariamente le giornate.In quel momento gli venne da dannare il suo essere un'animale sociale per il pensiero che gli alegiò nella mente: dirigersi...verso una città,una metropoli! Luogo da cui proveniva,non avrebbe voluto distaccarsene in quel modo...specialmente da colui che la proteggeva sempre e da sempre era legata.

"Non posso di certo tornarmene indietro cosi,non dopo quell'avvenimento...e perchè mai farlo d'altronde??"

Tuttavia un'indefinità volontà di un ritorno alle origini la stravolse e si avviò dunque verso qualunque luogo somigliasse ad un borgo con quel poco e niente che teneva nella sacca di juta(in realtà conteneva se stessa,la sua vera storia)ed il pugnale ben nascosto dalla criniera.Non fu difficile,bastò seguire le vie più frequentate,e queste la diressero verso Canterlot,patria del lusso,delle "divinità" che tanto disprezzava.Ma quei giorni furono differenti,la città era popolata non tanto da borghesi spossati come si aspettava Larissa,ma da aitanti manovali,e costruzioni che si ergevano ovunque dalle fondamenta per impeto di seghe e martelli,costantemente in uso componevano la loro melodia metallica e lignea.Ella osservava gli operai adoperarsi al compimento del dovere (od almeno tentavano) passeggiando involontariamente a camminata leggiadra,opera probabilmente delle rimembranze di quando era una gentilpuledra più che per investirsi di rilievo.
All'improvviso,un carrettiere con il proprio carico passò in fretta e furia dirigendosi verso un cantiere nei dintorni,dove poco dopo sarebbero stati attratti i passanti,oltre che Larissa,da una discussione concitata.
CITAZIONE
"A CHI?"
"Non ne ho idea!"
"LO SCOPRA ALLORA! E POI ME LO VENGA A RIFERIRE»
"C-che ci deve fare, scusi?!"
"ME LI VADO A RIPRENDERE!"
"sigNORINA NO,NON PUO' FARLO, NON SONO I SUOI"
"ALLORA MI ARRANGIO"
"SIGNORINA, NO..."

Non sapendo esattamente cosa stesse accadendo,non volle ugualmente attendere un secondo di più per aiutare quel povero carrettiere,quasi certamente nei guai per opera delle ingiurie del tempo,molte strade difatti erano bloccate.Si fece dunque largo tra la folla a colpi di delicati "Permesso",mentre ripensava a ciò che aveva udito cercando "indizi".

"Signorina....dunque una giumenta piuttosto giovane..."

Ma non si accorse di essere arrivata in pochi istanti in prima fila,da dove poteva finalmente osservare i due interlocutori: una giumenta scapigliata e piuttosto alterata,ed uno stallone stressato.

"Se posso permettermi,..." disse con aria rilassata e sguardo acuto per tentare di calmare gli animi. "...chiedo il motivo di tanta veemenza verso un carrettiere."

Lollerinz,avevo voglia di scrivere cosi ù.ù .


Edited by PinoChef - 15/12/2015, 19:23
 
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Elena Di Sabatino
CAT_IMG Posted on 23/9/2015, 10:46     +1   -1




Ok tocca a me (respira profondamente)


Ellen Mizuro

Ellen non stava più nel crine dalla gioia: tra meno di quattro giorni e tre notti ci sarebbe stato il concerto di Sapphire Shores, e lei sarebbe stata nelle primissime file a godersi lo spettacolo. Aveva ringraziato sua sorella almeno 100 o 1000 volte per essere riuscita a procurarsi quei biglietti che credeva si fossero esauriti da settimane. Erano andati a Canterlot proprio per questa ragione, ed era come prendere due piccioni con una fava: per quanto ad Ellen andare via dalla tranquilla vita della sua amata Ponyville non le andasse molto bene, la giovane giumenta era contenta di tornare nella capitale, visto che c'era stata che erano passati alcuni anni.
Quando la mamma era ancora viva si erano trasferiti spesso per il suo lavoro: la prima città fu Trottingham ma era appena nata e ci rimasero per tipo 1 anno. Dopo di che andarono a Baltimare e le uniche cose che la puledra ricordava di quel posto erano il mare bellissimo e le creature marine (una volta a 3 anni aveva cavalcato anche un baby delfino) ma si ritrasferirono a Las Pegasus (che era durata per 6 mesi) solo quando aveva 5 anni. Poi a 6 era andata ad abitare per 3 anni a Canterlot, e in quel posto si era trovata relativamente bene, a parte che i Pony alto locati erano degli snob scemi e umili come un pavone, che non le permettevano mai di giocare con i loro figlioli. Però la cucina lì era una bontà! e la città era abbastanza grande che ogni volta che girava trovava sempre un quartiere mai esplorato prima, ed alla puledra piaceva un sacco esplorare.
Adesso Ellen stava passeggiando con Muse (Hero era rimasto a Ponyville per il lavoro), per le strade vicino ai cantieri in costruzione, e si guardava intorno cercando di ricordare se era mai stata in quella zona.

Questa strada non la ricordo, ci siamo mai venuti qui? chiese Ellen

Non saperi tesoro. Sembrano tutte uguali per me e lo sai che ho un pessimo senso dell' orientamento. la puledra ridacchiò uuH! Un negozio di souvenir!! Ellen guardò dove guardava e vide un chiosco con delle palle di neve statuine ed altri tipi di souvenir; allora girò gli occhi e disse

ne vuoi comprare un altro? Eddai sorellona, è già il terzo da quando siamo arrivate!

Ma ieri abbiamo solo comprato una cartolina e qualche cappellino con sopra lo stemma del regno!! Adesso mi è venuta voglia di prendere una bella palla di neve con dentro il castello!! la sorella saltellò fino al negozietto mentre Ellen la guardava scuotendo la testa ma con il sorriso sulle labbra. Quando un rumore dalla parte del suo orecchi mutilato la fece voltare: un carretto vicino al cantiere aveva frenato piuttosto rumorosamente e non passò qualche minuto che una giumenta lì vicino si era messa a discutere piuttosto rumorosamente con il pony del carretto


CITAZIONE
«Dov'è lo shamirro?»
«È quello che stavo cercando di dirle, Signorina. Lo shamirro non è più sul mercato. Purtroppo le risorse si stanno esaurendo. Mi han detto che gli ultimi vasi son stati venduti la settimana scorsa—»
«A CHI?»
«Non ne ho idea!»

Shamirro? ma che roba era?
Ellen non lo sapeva e rimase lì a guardare come si stava svolgendo la scena la cantiere, pensò però di avvicinarsi, da come urlava la signorina, sembrava una cosa seria e lei era curiosa di sapere cosa era successo. Era appena arrivata quando notò che oltre a lei si era avvicinata anche un'altra giovane giumenta, con il manto bianco e la criniera rossa e nere. Le diede una veloce occhiata e poi tese le orecchie per ascoltare.

Edited by Elena Di Sabatino - 15/10/2015, 17:17
 
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richipivot
CAT_IMG Posted on 12/10/2015, 08:23     +1   -1




Dervin

Parlato Pensato Ombra


Erano passate ormai alcune settimane dalla mia ultima avventura qui a Canterlot e sinceramente non pensavo di tornarci in così poco tempo.

"Nostra"
"Nostra cosa.."
"No dico. Ci sono anche io quindi è nostra."

Dicevo....non pensavo di tornare in questo luogo così in fretta e sinceramente non ricordo nemmeno perchè sono venuto qui. Casualità? Un compito specifico? Gli dei mi hanno chiamato qui? Probabilmente non lo saprò mai. Comunque, ormai sono qui tanto vale fare un giro e vedere cosa sta accadendo nella città, magari trovo anche qualcosa da fare chi lo può sapere.

"Bene quindi troviamo qualcosa da fare adesso.....non ho idee"
"Opzioni tattiche, disponibili....batteria sufficiente."
"Cosa cazzo stai dicendo......
"Nulla....nulla."

Ora che mi viene in mente però, devo andare a farmi sistemare la protesi. Quei golem di cristallo l'avevano compromessa non poco. Ah cazzo allora era per questo che galoppavo male da un po'. Ok fantastico, andrò dallo stesso che mi ha fatto l'incisione un mesetto fa circa. Comincio allora a intraprendere la via verso la mia destinazione. Galoppo, galoppo, galoppo e galoppo ancora. Non trovo nulla, non conosco nessuno.....fantastico cazzo. Rimango sempre attento a dove mi trovo ma continuo a non vedere quel negozio. Giro lo sguardo e chi vedo? Nessuno che conosco. Il nulla più totale. Solo tanti ricconi irrequieti per i loro motivi futili.

"Come mi sta fremendo la spada per dio."

"Questa città non merita la vita. È solo un grande spreco di risorse per i più meschini, egoisti e immeritevoli unicorni di equestria. Se prima o poi dovesse succedere qualcosa di brutto alla città probabilmente non mi dispiacerebbe."

Continuo a galoppare quando ad un certo punto un forte rumore cattura la mia attenzione, due puledre stavano arguendo ad alta voce. Mi avvicino allora e per l'amor di Celestia....che visione paradisiaca. Una unicorno bianca, con criniera rossa e nera e, se i miei occhi non mi ingannano, un pugnale nascosto non troppo bene nella criniera.

"Be dai interessante."

Mi avvicino allora alle tre con fare normale e mi rivolgo alla pony con il corno rotto.

"Non ho potuto fare a meno di udire le vostre parole. Avete bisogno di aiuto? In caso di risposta positiva sappia che sono disposto ad aiutare."

"Che gesto nobile e pieno di sentimento per un pony come te."

"Voglio fare bella figura. La sua criniera è ben pettinata, il suo manto completamente pulito, gli zoccoli non sono rovinati. I suoi occhi catturano. Questa è una nobile, altro che Canterlot. Secondo me viene dall'est, ma poi si vedrà."

"Si ok ma non dimenticarti la protesi poi, ora riusciamo ancora a camminare ma non possiamo rischiare la sua rottura."

"Si si sta tranquillo...."

Edited by richipivot - 14/10/2015, 16:59
 
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Dear Fran
CAT_IMG Posted on 13/10/2015, 21:24     +1   -1




Serendipity
Lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare. L’attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Da Serendip, antico nome Arabo di Ceylon; il significato trae origine dalla fiaba Persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale gli eroi protagonisti posseggono il dono naturale di trovare cose di valore non cercate.




Night Shade, pervasa da una rabbia fredda e lucida, non si accorse subito della cerchia di pony incuriositi che ora la stavano osservando da molto più vicino di prima.

«SIGNORINA, NO!», le aveva risposto il tipo delle consegne, un po' spiazzato e un po' alterato. Povero lui che non c'entrava niente (o quasi), lei lo sapeva. Ma a chi rivolgere le sue frustrazioni, se non a chi non le aveva portato il materiale richiesto? E le reazioni scomposte del fattorino non fecero che incrementale tali sentimenti nefasti nell'animo della giumenta color cobalto. Così funzionavano certi pony sotto stress, purtroppo.

«SIGNORINA UN PAIO DI-»

«Se posso permettermi..» con buon tempismo una voce femminile e cordiale la interruppe dal pronunziare parole poco eleganti per una puledra della sua risma, in una strada colma di pony. «chiedo il motivo di tanta veemenza verso un carrettiere»

Le ci vollero pochi istanti per ricomporsi e rendersi più presentabile. Si passò uno zoccolo bianco sul crine color nocciola per sistemare alcune ciocche ribelli e rilassò i muscoli del corpo; l'operazione le fece ottenere un aspetto leggermente più rilassato. I suoi occhi però raccontavano un'altra storia. Stanchezza, prima di tutto. Night Shade scrutò rapidamente e con discrezione la sua nuova interlocutrice, nascondendo la direzione del suo sguardo sotto le sue lunghe e folte ciglia. Una pony di qualche centimetro più bassa e giovane. Sicuramente una coetanea, comunque. Manto bianco, crine di media lunghezza, rosso e nero. Gli occhi verdi come i suoi - ah, le piccole coincidenze - ma leggermente più chiari, più luminosi. Un grazioso esemplare di unicorno, senza ombra dubbio.

«Perdoni il trambusto, Miss» rispose con un piccolo sbuffo, girandosi in modo da non darle le spalle. L'educazione prima di tutto. (urgh) «Sono... Night Shade. Collaboro nel progetto di ristrutturazione e costruzione messo in atto qui a Canterlot»

Francamente era un po' indecisa sul da farsi. A primo colpo d'occhio poteva presumere che si trattasse di una normale civile come tutti gli altri presenti, ma che interesse poteva avere un civile in quella questione? Perché intromettersi? Forse si preoccupava per il pony delle consegne. O era una giovane molto altruista che si divertiva a risolvere i problemi altrui, oppure era molto curiosa e cercava qualcosa. Night Shade, per una questione di principio, non si metteva a raccontare i fatti suoi per strada. Ma ahimè in quel frangente era debole; debole di nervi e tutto il resto, e quando un pony è così gonfio e pieno di tutto, smette semplicemente di importarsene.

«E me la prendo con costui perché non è in grado di fare il suo mestiere, a quanto pare!» aggiunse infine la giumenta, voltando il muso ancora una volta verso il carrettiere.

Quest'ultimo, distratto dall'intromissione di Larissa, strabuzzò gli occhi grigi per un nanosecondo e riportò la sua attenzione alla cliente. «Eh no! Così non è giusto, io non ho fatto niente e non ne sapevo nulla fino all'ultimo!»

«Come sarebbe a dire non ne sapevi niente?! Lavori per quella stramaledetta ditta, li vedi tutti i giorni! Io ho il diritto di sapere quando un prodotto viene a mancare, ma non dopo che l'ho già pagato e ho atteso per averlo!»

Night Shade con la coda dell'occhio notò dei movimenti fra la folla e udì il rumore di zoccoli sul pavimento di mattonelle; qualcun'altro si stava avvicinando. Dalla folla era emerso un altro individuo, un esemplare maschio di unicorno anch'egli abbastanza giovane. Le due cose che attirarono immediatamente l'attenzione della giumenta cerulea furono una protesi alla zampa e una placca di ferro al posto del cutiemark.

"Di certo in Equestria non ci si può lamentare per la mancanza di bizzarrie, o di gioventù. Seriamente, l'ultima volta che ho visto un pony più vecchio di trentanni è stato quattro mesi fa!", pensò lei, un po' annoiata.

Osservandolo meglio, il nuovo arrivato aveva un manto talmente scuro e privo di luce che sembrava un buco nero nella galassia. Pareva risucchiare qualsiasi cosa attorno a sé per farla sparire. Era un colore quello che non avrebbe mai scelto per i suoi dipinti o per le pareti di una casa. (a parte, appunto, per disegnare un buco nero o lo spazio con le sue stelle) I suoi occhi, al contrario, del colore dell'uva matura e del vino, erano stupendi. Adorava il porpora.

«Non ho potuto fare a meno di udire le vostre parole. Avete bisogno di aiuto? In caso di risposta positiva sappia che sono disposto ad aiutare», disse quello e Night Shade lo guardò inarcando un sopracciglio. Da dove sbucavano tutti questi paladini, esattamente? Non ebbe tempo di rispondergli, qualcun'altro lo fece al suo posto.

«Dubito che si possa far molto al riguardo, giovanotto. Continuo a non capire, però. Forse è l'età, forse la fame», intervenne pacatamente Anton, l'anziano pony che non era ancora fuggito come aveva fatto Luciel. Era il caso di iniziare a fare un po' di luce su questa storia. Si avvicinò anche lui al centro della discussione e sempre con la stessa serenità di prima, continuò il discorso rivolgendosi al fattorino. «Hai detto che si stanno esaurendo le materie prime, ma esattamente che intendi dire?»

Il carrettiere si grattò la testa con fare mortificato, scompigliandosi la corta zazzera bionda. «Semplice: la pietra da cui è estratto il colore non è sufficiente. La miniera dal quale veniva estratta la pietra si è ormai prosciugata. Non produrranno altra tintura o prodotti a base di shamirro finché non troveranno un'altra fonte»

Già, semplice. No?

Ma è stupido?

«HA! Di bene in meglio! Davvero!» sbottò sarcasticamente Night Shade, portando le zampe al cielo. Anton si limitò a corrugare la fronte e a guardarla pensoso, borbottando un: "è un bel problema, in effetti".
"Ma non mi dire?!", pensò la unicorno dal manto blu.

«A questo punto mi sa che sarai costretta a cambiare i piani» disse Anton a Night.

«Non ci pensare nemmeno! Io ho bisogno di quel colore, è essenziale per la mia opera! Piuttosto mi do fuoco!» rispose lei oltraggiata e con gli occhi fuori dalle orbite.

Anton scosse lentamente il capo, guardando il cielo. Artisti. Perché son sempre tutti così matti e fissati?



Non dovrei essere qui ma, oh well. Bisogna mandarla avanti 'sta role. È da due settimane abbondanti che non tocco il computer. Ero sotto antibiotici fino a ieri e non ci capisco più una mazza. Porca paletta. State attenti ragazzi che questo tempo bastardo frega.
Siete partiti bene tutti quanti. Va beh che alla fine sono solo post introduttivi, ma chi se ne frega. Congratz a voi. Ho bisogno di fare solo una piccola annotazione a Elena, perché si tratta della sua prima role sul nostro forum. Cercherò di essere breve. Il regolamento del GdR proibisce agli utenti di muovere i personaggi Canon della saga, o di avere "relazioni" con loro (sono definiti PnG [personaggi non giocanti] proprio per questo). Sono alcune di quelle cose che andrebbero accordate con lo Staff anche se si parla di personaggi secondari o non particolarmente importanti. Dopo un veloce consulto con Derpy Cobra, mi vedo costretta a chiederti di modificare il post, quando avrai tempo o voglia, per renderlo consono al regolamento del forum. Richi, lo stesso vale per te. Da ora in avanti comportatevi come se Fancy Pants e co. non ci fossero. Simple as that.

Scusate ancora per il disagio. Gomen!



(Miranda) NightShade, unicorno, 24 anni.
EWLZObn




Edited by Dear Fran - 13/2/2016, 19:43
 
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CAT_IMG Posted on 18/10/2015, 16:25     +1   -1
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Dafirmal


Parlato, pensato.

La folla che si fermava per osservare quel "piccolo teatrino improvvisato" continuava ad aumentare.

Dafirmal restando sempre dall'altra parte della strada, non pote fare a meno di notare una bella, all'apparenza, giumenta dal manto bianco farsi largo tra la folla, evidentemente per raggiungere la prima fila, scomparendo poco dopo dalla vista.

Anche se per pura casualità sia finita sotto il suo sguardo, i suoi occhi avevano gioito nel osservarla anche solo con superficialità.
Divergeva molto da tutti gli abitanti di Canterlot.

Pochi istanti dopo vide anche un altro pony dal manto scurissimo con una protesi, difficile da non notare.
-Una protesi?... Ma, aspetta un attimo. -

«Che mi venga un colpo se quello non è!... Nhaa, non credo. »

Qualche ricordo vago iniziò a riaffiorare nella mente di Dafirmal, quel pony lo aveva già visto.
Dubbioso sul fatto decise di muoversi e avvicinarsi alla folla nel tentativo di raggiungere quel pony per verificare che fosse veramente lui.

Facendosi spazio tra un pony e l'altro, pian piano giunse in prima fila, notando con stupore la stessa giumenta dal manto bianco vista poco fa.
Solo ora si accorse che è anch'essa un unicorno ,e sempre con lo stesso stupore notò anche l'unicorno con la protesi parlare con lei.

Dando le spalle al suo obbiettivo ora non aveva più dubbi. Era lui.
Lo stesso pony che aveva incontrato alla Everfree forest. Lo stesso pony con il quale aveva combattuto una cockatrice gigante e condiviso una grotta con altri pony per passare la notte. Dividendo poi le loro strade il mattino seguente.

-quando dicono che chi non muore si rivede.-

Avendo trovato risposta ai suoi dubbi e non avendo interessi nell'attirare la sua attenzione, iniziò ad ascoltare la conversazione che tanto aveva interessato i passanti.
Scoprì cosi ,anche se vagamente, il motivo del litigio che da lontano non riusciva a udire.

«A questo punto mi sa che sarai costretta a cambiare i piani» disse un pony del cantiere.

«Non ci pensare nemmeno! Io ho bisogno di quel colore, è essenziale per la mia opera! Piuttosto mi do fuoco!», ribatte una giumenta dal manto azzurro.

A quanto pare il motivo di tutto questo trambusto è colpa di un colore.

Edited by Derhimon - 18/10/2015, 18:06
 
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PinoChef
CAT_IMG Posted on 20/10/2015, 21:39     +1   -1




Larissa Wahlfreiheit / Talvisota


Parlato-Pensato Talvisota è il cognome falso con cui viaggia.

Dopo l'intervento,la giumenta si concesse un breve periodo per sistemarsi.
"Perdoni il trambusto, Miss"
Larissa ci rimase un pò attonita,anche se non visibilmente,da parecchio tempo non si sentiva appellare in tale modo.Considerando che uno dei pochi oggetti che posseva al momento era un minuto sacchetto da viaggio,non aveva idea se essere immensamente orgogliosa d'aver rappresentato le sue origini od al contrario disgustata da esse. Dando un'occhiata veloce si accorse effettivamente di trovarsi sotto gli sguardi sorpresi della folla circostante,fortunatamente la risposta che attendeva la salvò da quello stato di imbarazzo.

"Sono... Night Shade. Collaboro nel progetto di ristrutturazione e costruzione messo in atto qui a Canterlot. E me la prendo con costui perché non è in grado di fare il suo mestiere, a quanto pare!"
La giumenta sbuffava nervosamente,le sue apostrofazioni e l'andatura pesante tradivano quella cortesia con cui si era rivolta inizialmente. Stando ad ascoltare ancora la lite tra i due si venne a comprende in parte l'oggetto tanto discusso: un prodotto di qualche tipo,a quanto pare non era stato consegnato come da dovuto.
Improvvisamente apparse dagli osservatori in continuo aumento un losco figuro,accompagnato dal greve rumore della sua...protesi!
"Non ho potuto fare a meno di udire le vostre parole. Avete bisogno di aiuto? In caso di risposta positiva sappia che sono disposto ad aiutare."
Nemmeno il tempo di chiedersi quali orribili mutilazioni abbia sofferto quel pony poco rassicurante che un'altro individuo spuntò dal nulla per chiarire finalmente la faccenda.Ma Larissa avrebbe preferito non venirne a conoscenza...tutta quella bega per una tinta chiamata "Shamirro",decisamente di una certa rarità.

La giumenta...
"Non ci pensare nemmeno! Io ho bisogno di quel colore, è essenziale per la mia opera! Piuttosto mi do fuoco!"
Si...insomma,piuttosto che cercare una soluzione preferi imprecare o saltarsene fuori con del sarcasmo.Larissa nel mentre era incentrata sulla soluzione,ma troppe variabili,troppa...al momento si conosceva solo dell'esistenza di questo beneamato colore e nemmeno un luogo dove cercare.
"Non mi importa,li voglio...li devo aiutare...in qualche modo...si ma non ho idee,provo a farmi sostenere..."
Si avvicinò dunque a passo lento verso quel pony dall'arto artificiale malridotto fissandolo in volto,fino a giungergli a pochi metri.Poteva solo sperare nella sua magnanimità,sempre ne avesse avuta una quel soggetto cosi ambiguo.
"Non so quanto sia affidabile,non sembra cosi malevolo."
"Saresti disposto ad assistermi?Intendo nel cercare questa vernice."
Rivolse poi il suo sguardo verso l'iraconda artista intenta ad imprecare.


Edited by PinoChef - 15/12/2015, 19:23
 
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Elena Di Sabatino
CAT_IMG Posted on 21/10/2015, 10:05     +1   -1




Ellen Mizuro

Accidenti se quella giumenta era arrabbiata! Urlava come un Minotauro a cui veniva tagliato un corno. Ellen aveva ascoltato attentamente: a quanto pareva quella giovane artista aveva un disperato bisogno di questo colore, lo shamirro appunto, che veniva estratto da una miniera, ma le risorse per produrlo erano ormai insufficienti. Non sapeva perché ma più sentiva quel nome nella sua testa, più era sicura di averne già sentito parlare e di dovere in qualche modo aiutare Night shade, questo era il nome dell'artista. Ma perché era così importante? Sforzo le meningi e si diede così tante zoccolate in testa vicino il corno che quasi si stava facendo male. Si impuntò nella mente i nomi Shamirro, colore, miniera, ditta ed estrazione.
Ecco! Ora ricordava! Una volta la mamma, che era una nota imprenditrice, le aveva parlato di un colore che veniva estratto dalle miniere e che voleva investire su una ditta che si occupava di questa attività. Alla sua morte le redini della sua impresa e dei suoi investimenti erano destinati a Muse, ma a lei non interessava l'impresa venne chiusa e tutti i futuri investimenti vennero semplicemente dimenticati.
Ancora una volta, la sua colpa e il suo dolore si fecero sentire nell' orecchio mutilato e la puledra se lo massaggiò per alleviarlo e poi spostò lo sguarado sul suo ciondolo, il regalo di sua madre quando aveva ottenuto il suo marchio. Notò poi che la giovane giumenta con il crine bianco aveva cominciato a confabulare con un giovane pony grigio, o forse nero, con una protesi mal ridotta al posto di una zampa e una placca di metallo sul fianco che sostituiva il cutiemark. Poveraccio, chissà cosa gli era capitato. Nonostante questo il suo aspetto alquanto lugubre la convinse a buttargli di tanto in tanto un occhio attento, non erano tanto le sue mutilazioni a preoccuparla (capiva benissimo come i pony potevano giudicarti dalle tue imperfezioni) ma nei suoi occhi porpora vedeva una strana e cupa luce. Sentì la giumenta dirgli:

Saresti disposto ad assistermi?Intendo nel cercare questa vernice Ellen capì che magari stava parlando di quella situazione allora decise di avvicinarsi a loro e di intervenire:

Mi spiace interrompervi, ma se state pensando di aiutare quella pony, allora chiedo di unirmi a voi era stata forse troppo formale, dopotutto non erano così adulti, potevano avere al massimo 6 anni in più di lei, ma comunque non li conosceva e doveva essere più distaccata e attenta possibile, nonostante trovasse che il giovane stallone avesse un fascino da bel tenebroso niente male e che la giumenta fosse davvero bellissima.

Edited by Elena Di Sabatino - 22/10/2015, 22:47
 
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richipivot
CAT_IMG Posted on 21/10/2015, 18:31     +1   -1




Dervin

Mmmm.....interessante. Le mie parole hanno attirato l'attenzione. Non succede così spesso ma è una interessante sensazione. Anche se questa situazione mi sembra molto surreale, quasi come se tutti stessimo recitando in una qualche sorta di messa in scena. Percepisco del dolore dalla protesi adesso, probabilmente ci sarà una scheggia incastrata da qualche parte nel moncherino. La eliminerò successivamente quando mi fermerò da un fabbro o da qualcosa di simile. A già che devo anche andare a prendere delle nuove letture. Quelle di cui sono in possesso ora le ho già terminate più di una volta, è il momento di ampliare il mio repertorio. Rimango ad ascoltare il discorso tra quella pony di un colore azzurrino e altri li presenti. Scruto intanto la folla osservando attentamente. Non noto nulla di strano o particolare.

"Fermo.....girati dall'altre parte un secondo."
"Hai visto qualcosa?"

Mi volto allora seguendo le indicazioni.

"Ah.....lo sapevo.....sapevo di aver visto bene. Allora ti ricordi non troppo tempo fa la cockatrice nel bosco?"
"Si che mi ricordo è successo la settimana scorsa neanche."
"Ecco appunto. C'è se non sbaglio.....Dafirmal? potrebbe essere? Non ricordo il nome comunque c'è lui tra la folla e ci stava guardando."
"Eh vorrà dire che andremo poi a parlarci."

Un anziano interviene chiedendo la motivazione di tutti questi buoni samaritani e io non posso trattenere le mia soave voce dal rispondere. Potrei anche ucciderlo ma qui in pubblico con tutta questa gente attorno. Secondo me attirerei fin troppo l'attenzione e potrebbe non finire troppo bene. È anche vero che tentar non nuoce ma quel che potrebbe capitare dopo si. Comunque sia, mi trattengo dal farlo, avrò occasione di soddisfare la mia voglia. Devo solo aspettare il momento adatto e la preda adatta.

"Fallo...."
"Fare cosa?"
"Il trucco degli occhi"
"Non serve essere scenici."
"Tu fallo e basta."

Mi volto verso l'anziano per rispondere con la voce più "accattivante", se è questo l'aggettivo adatto, che posso fare. Gli occhi intensificano il loro colore rossastro diventando di un rosso molto acceso.

"A dire il vero sono qui solo per fornire assistenza. Non chiedo nulla in cambio solo un po' di salutare movimento e avventura."

Una volta risposto a quel anziano pony mi rivolgo ancora una volta alla giumenta richiedente aiuto per un colore ormai smarrito.

"Sarei più che felice di aiutarla. Mi servono solo le informazioni necessarie e poi potrà contare sulla mia presenza."

Mi si avvicina poi l'unicorno che avevo notato e per la quale mi ero avvicinato. Sembra volermi dire qualcosa ed io sono pronto ad ascoltare tutto quello che può uscire da essa. Rimango incantato nel guardarla. E poi mi viene voglia di un panino, non so perchè ma ho voglia di un panino. Andrò a mangiare dopo.
Mi chiede di.....aiutarla? Beh fantastico non è servito nemmeno che mi avvicinassi io per chiedere ha fatto tutto lei. Mentre le rispondo i miei occhi tornano al loro colore normale ma la voce continua a restare del medesimo tono.

"Dare assistenza? Sarei onorato di assistere una pony come lei. Il mio nome è Dervin, incantato di conoscerla. Posso avere il privilegio di conoscere il suo nome?"

"Fai le prove ogni sera davanti allo specchio?"

Edited by richipivot - 21/10/2015, 19:48
 
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Dear Fran
CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 01:29     +1   -1




Serendipity
Lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare. L’attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Da Serendip, antico nome Arabo di Ceylon; il significato trae origine dalla fiaba Persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale gli eroi protagonisti posseggono il dono naturale di trovare cose di valore non cercate.




Se doveva essere onesta con se stessa, Night Shade si sentiva leggermente colpita dall'interesse che gli sconosciuti stavano mostrando nei confronti della sua causa, nonostante che fra alcuni di loro palesava un lampante - seppur celato - sgomento per il motivo di tanto trambusto: un colore. E magari si fosse trattato di un semplice colore! Night Shade avrebbe davvero tanto voluto possedere una tale semplicità di pensiero, ma la sua esperienza lavorativa nel campo artistico e il suo animo complessato glielo impedivano.

Sgomento o non, quantomeno erano stati gentili e questo doveva tenerlo in considerazione. Se si sentisse grata oppure no nel ricevere quelle attenzioni, comunque, non lo dimostrò. Si limitò semplicemente a strabuzzare gli occhi per un secondo prima di tornare a un'espressione di calma impenetrabile, con la linea della sua bocca leggermente incurvata verso il basso e la fronte poco corrucciata. Non in segno di stizza, stava pensando — e doveva farlo alla svelta perché non le piaceva far aspettare gli altri (quando ce li aveva davanti al muso).

Non era di certo tipo da dare cieca fiducia a degli estranei, e una parte di lei (la più grande, quella razionale che controllava il novanta percento dei suoi pensieri) rimaneva scettica all'idea che dei pony fossero così nobili d'animo da buttarsi in soccorso della prima "anima in pena" che trovavano lungo il cammino. Ma l'altra parte, più sciolta e meno formale, le diceva: E perché no? Si sono offerti di loro spontanea volontà, nessuno li costringe, che t'importa?

"La fai facile, tu". Perfetto, ora parlava anche da sola. Sbuffò a occhi chiusi e con un ciglio inarcato.

Anton, che era rimasto a osservare le dinamiche del gruppetto, a quello sbuffo d'aria riportò la sua attenzione alla collega che sembrava essersi un poco calmata.

«Capisco perché ci tieni, ma non vale la pena complicarsi sempre così la vita. Che vorresti fare? Girare per tutte le botteghe di Equestria? Mettere su una squadra con badili e trivelle e andare a scavare in un punto alla cieca?», tentò pacatamente, per farla ragionare. «Non ne avresti comunque il tempo, hai solo poco più di una settimana per terminare l'affresco. E hai talento, non ti serve un colore specifico per dimostrarlo»

A quell'ultima affermazione Night Shade lo guardò quasi inorridita, con gli occhi stretti in due fessure e la bocca aperta: era partito bene, e aveva terminato così male. Si vedeva che era un Geometra, non capiva un tubo di arte!

«Anton, per l'amor di Luna e Celestia, non fare questi discorsi che poi mi arrabbio e non voglio arrabbiarmi con te. Essere bravi non c'entra — che poi, per te sarò brava! Qui la bravura non basta, hanno scelto me fra molti altri possibili candidati - che tanto per la cronaca stanno solo aspettando con la bava alla bocca un piccolo segno di cedimento da parte mia per fregarmi il compito, quei maledetti bastardi come avvoltoi! Io devo fare di più, devo pensare in grande, devo superarmi e marcare il mio territorio! La mia opera dovrà essere Epica! Così che quegli idioti si ficchino bene in testa che non devono più rompermi le scatole, e così che Celestia non debba vergognarsi di avermi affidato questo incarico! Urgh, ma perché ne parlo con te?! Dèi, non dirmi cosa devo fare! La fai facile tu, a fare il calmo e pragmatico quando c'é il sedere e la dignità degli altri in gioco! Sì adesso parto e no non m'importa, non mi fermare e non ci pensare nemmeno, vecchiaccio! Saluti!»

Va bene, forse quel "marcare il territorio" se lo poteva risparmiare, visto che era un po' equivoco. L'espressione che assunse Anton nell'udire quella frase le fece silenziosamente notare l'errore. Ma ormai era fatta; era partita abbastanza tranquilla, poi a un tratto quel "tranquillo" divenne un "crescendo", e fu così che tornò a sbraitare in una delle vie più affollate di Canterlot. E non si era accorta che il fattorino aveva approfittato di quei pochi attimi per sgattaiolare via col suo carretto. Quatto quatto all'inizio, poi alla vista della prima piccola strada in pendenza aveva preso la rincorsa, era saltato sul carretto in questione e in un attimo era sparito, guardandosi alle spalle di tanto in tanto col terrore negli occhi aspettandosi forse di essere inseguito da qualcuno.
Una volta finito il "discorsetto" col suo collega, fece per girare i tacchi e andare chissà dove. Fu in quel momento che notò la folla: erano ancora lì, gli spettatori, che guardavano e ridacchiavano. Night Shade si sentì scoppiare una vena in testa. Se il suo pelo fosse stato vivo, al posto del crine a quest'ora avrebbe avuto un cespuglio di serpenti sibilanti.

«ANCORA QUI, VOI?! VIA, SPARITE! ANDATEVENE!» urlò, forse come una pazza poiché i pony in questione sembravano finalmente intimoriti dalla giumenta dal manto ceruleo. La mossa si rivelò efficace e in pochi istanti il piazzale si liberò della loro presenza.

Anton scosse il capo divertito, per nulla sconvolto o infastidito da quella scenata o dalle parole della giumenta. «Rimarrai zitella a vita a fare così, lo sai?»

«Taci, vecchio!»

«Oh? Ho solo nove anni in più di te»

«Complimenti, li porti malissimo! Troverai una compagna all'ospizio! E in quanto a voi —» la puledra si voltò in direzione dei quattro pony che si erano distinti dalla massa, squadrandoli dalla testa ai piedi uno ad uno. «— siete assunti.»




*siiiiiiiigh* Perdonatemi, vi ho dato una pazza.
Chiedo venia per il ritardo, ma ho avuto casini vari.
Spero comunque che vi siate divertiti ad Halloween!
(ho sonno, non capisco più un tubo)
(eventuali correzioni a domani - se ho tempo)
See ya!



(Miranda) NightShade, unicorno, 24 anni.
EWLZObn




Edited by Dear Fran - 13/2/2016, 19:43
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 20:50     +1   -1
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Il tuo viaggio non avrà un lieto fine. Non puoi mutare il tuo destino, nessun uomo può

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Dafirmal



Parlato,Pensato


Dafirmal continuava a starsene dietro il suo "vecchio amico" quando d'un tratto la bianca giumenta gli si fece avanti.

"Saresti disposto ad assistermi?Intendo nel cercare questa vernice."

-Ah, se solo lei avesse visto quello che ho visto io alla Everfree Forest ci ripenserebbe due volte, di un tipo cosi a prima vista è meglio diffidarsi-

"Dare assistenza? Sarei onorato di assistere una pony come lei. Il mio nome è Dervin, incantato di conoscerla. Posso avere il privilegio di conoscere il suo nome?"

La risposta di Dervin mi impressionò facendomi riflettere sul suo vero carattere. Forse dietro quel muso losco di nascondeva un animo buono, oppure era solo un ruffiano o uno che ci sa fare con le giumente.
Oltre a loro si aggiunse un'altra giumenta dall'animo nobile, con manto grigio e un orecchio mutilato, difficile da non notare, per aiutare nella ricerca di questo colore.

"Mi spiace interrompervi, ma se state pensando di aiutare quella pony, allora chiedo di unirmi a voi"

-Sul serio? a questo punto manco solo io se nessun'altro di fa avanti-

Persino l'Artista era rimasta colpita strabuzzando gli occhi per qualche secondo, evidentemente non si aspettava cosi tanti animi gentili.
Questo momento di quiete però durò poco, L'artista tornò ad agitarsi questa volto contro il suo collega per "incomprensioni di mestiere". Durante la ripresa del trambusto, il carrettiere ne approfittò per scappare dietro il primo angolo di strada controllando che nessuno lo inseguisse. Dafirmal osservando la fuga disperata si perse parte della nuova discussione sentendo solo voci di sottofondo.
L'attenzione venne richiamata da uno sbalzo di tono proveniente dalla giumenta agitata.

«ANCORA QUI, VOI?! VIA, SPARITE! ANDATEVENE!»

All'udire di queste parole la folla intimorita si smosse abbandonando il piazzale come se nulla fosse mai successo, facendo rimanere solo noi quattro.
Dopo gli ultimi due scambi di parole la giumenta si rivolese a noi.

«E in quanto a voi, siete assunti.»

-E infatti... mancavo solo io-

Dafirmal non aveva ancora aperto bocca, eppure era stato scelto. Sentendosi un poco imbarazzato e per non continuare a far scena muta disse la prima cosa che gli capitò a mente, giusto per rompere il ghiaccio.

«Felice di aiutare! se avessi saputo che era così facile trovare lavoro da queste parti,non avrei intrapreso questo mio stile di vita hahahaha....»

-Sono un idiota!-

Edited by Derhimon - 3/11/2015, 21:09
 
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PinoChef
CAT_IMG Posted on 8/11/2015, 17:15     +1   -1




Larissa Wahlfreiheit / Talvisota


Parlato-Pensato Talvisota è il cognome falso con cui viaggia.

"Dare assistenza? Sarei onorato di assistere una pony come lei. Il mio nome è Dervin, incantato di conoscerla. Posso avere il privilegio di conoscere il suo nome?"
Larissa rimase piacevolmente colpita da quella cordialità inaspettata, ed a quelle melliflue parole non poté far a meno di rispondere con il sorriso, e portandosi leggiadramente uno zoccolo al petto disse:
"Certamente, mi chiamo Larissa Wa..."
Ma un lieve brivido la colse, fermandola appena in tempo dall'evitare quell'errore, mentre assumeva un'espressione sempre più mesta e la letizia iniziale con cui era giunta in città si spegneva. Poggiando nuovamente lo zoccolo a terra inclinò di poco il capo e lo sguardo, quasi a chieder perdono per la mancata sincerità, riuscendo a proferire sommessamente "Scusi...Talvisota...".

"Tutte queste gaffe per il mio nome,spero solo non mi chieda nient'altro."

"Mi spiace interrompervi, ma se state pensando di aiutare quella pony, allora chiedo di unirmi a voi."
Fortunatamente...o sfortunatamente, la voce di una nuova arrivata si fece largo tra la folla, e per quanto potesse essere una bella notizia avere un paio di zoccoli in più, questo non faceva altro che ampliare la possibilità di una nuova domanda personale...ma non c'era motivo di essere scortesi, specie con chi si offriva ,esattamente come lei, d'aiutare.
"Si certo, vieni pure."
Risollevò la testa e rivolse la vista verso l'ultima giunta dal bigio manto...e notò con dispiacere l'orecchio mutilato.

"Ma uno normale c'è?!? Per quanto il concetto di 'normale' possa essere blando..."

Nel mentre, Night Shade continuava ad agitarsi e sbraitare, questa volta se la prese con un suo compagno, per niente scosso da quel modo di fare stizzito a cui presumibilmente c'era avvezzo.
"ANCORA QUI, VOI?! VIA, SPARITE! ANDATEVENE!"
La piazza si svuotò in pochi attimi, anche il carrettiere spari e questo fece rincuorare un poco Larissa, del resto era intervenuta per soccorre quel poveretto. Solo in quattro rimasero...un pony, anch'esso dal manto grigio e finalmente dal consueto aspetto fisico...ancora un altro?
"In quanto a voi...siete assunti."
"Felice di aiutare! Se avessi saputo che era così facile trovare lavoro da queste parti,non avrei intrapreso questo mio stile di vita hahahaha...."
La giumenta dal candido manto rimase silente, troppo turbata da prima si limitò ad annuire accoratamente, in gesto di saluto e di conferma verso entrambi, attendendo una qualsiasi prossima istruzione da udire.


Edited by PinoChef - 15/12/2015, 19:22
 
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Elena Di Sabatino
CAT_IMG Posted on 8/11/2015, 18:24     +1   -1




Ellen Mizuro

La pony dal manto bianco rispose positivamente alla richiesta posta da Ellen, che rimase piacevolmente colpita dall'eleganza del suo portamento disse sorridendo:

Grazie
dopo di che sentì Night Shade che aveva cominciato ad urlare come una pazza alla folla

ANCORA QUI, VOI?! VIA, SPARITE! ANDATEVENE! la puledra si era così spaventata che quasi stava pensando di abbandonare l'impresa con una scusa, ma poi l'artista si rivolse a lei e agli altri due dicendo con sguardo torvo E in quanto a voi, siete assunti e prima che potesse pensare quanto a quella tizia fosse partita qualche rotella per lo stress , un terzo pony parlò

Felice di aiutare! se avessi saputo che era così facile trovare lavoro da queste parti,non avrei intrapreso questo mio stile di vita hahahaha....
si girò e la prima cosa che notò furono due occhi blu freddi ma molto profondi e sopratutto bellissimi: Ellen aveva sviluppato un certo feticismo per i maschi con gli occhi blu; e il resto del maschio in questione non era da meno: il manto grigiastro e la criniera e la coda blu come i suoi occhi con stri violacee, anche la cicatrice sul fianco destro gli dava, nel insieme un'aria affascinante e matura. Vedendo quel giovane stallone, la giumenta arrossi lievemente e girò di nuovo la testa per non farlo notare a nessuno, ma a parte questa leggera sbandata, aveva sentimenti contrastanti riguardo al viaggiare con quei tre: da una parte era contenta di poter condividere questa cosa con qualcuno, ma dall'altra non voleva che degli sconosciuti potessero in qualche modo impicciarsi in qualcosa che, una volta riguardava la sua famiglia; quel pensiero le fece venire in mente un particolare: doveva avvertire sua sorella della cosa. Allora disse:

Scusatemi un secondo, ho dimenticato ... qualcosa e subito si diresse da Muse, che come molti altri aveva assistito alla scenetta di Night shade.

Le spiegò brevemente la situazione mentre vedeva la sorella farsi pensierosa

Non lo so Ellen, so che ti senti in dovere di farlo, ma sei sicura di

Assolutamente si! E' da quando ha nominato lo shamirro che il mio orecchio aveva cominciato a pizzicarmi ... e tu lo sai cosa significa Muse si fece triste al solo pensiero di quel significato e disse cercando di essere più naturale possibile

ce la farai in tempo per il concerto? Ellen scosse la testa e disse

Non lo so, ma non fa niente: questo è molto più importante di un concerto, se non ci riesco lo vedrò un'altra volta Muse a quelle parole sorrise dicendo

Stai crescendo così in fretta sorellina le due si abbracciarono caldamente per salutarsi e la sorella maggiore disse Fa attenzione mi raccomando poi, sciolto l'abbraccio prese una piccola sacca e la pose ai fianchi di Ellen dicendo e non dimenticarti le tue ... B-O-L-A-S Ellen ridacchiò e facendo l'occhiolino disse

quelle mai e si avviò verso i suoi nuovi compagni di viaggio dicendo Eccomi da dove cominciamo?

Edited by Elena Di Sabatino - 20/11/2015, 22:06
 
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richipivot
CAT_IMG Posted on 20/11/2015, 17:28     +1   -1




Dervin

Stanno accadendo fin troppe cose in troppo poco tempo. La nostra committente comincia a dare di matto e si lascia prendere da manie di grandezza degne di me. Dafirmal arriva così dal nulla, non apre bocca e viene interpellato e poi nemmeno si presenta a Larissa Talvisota, anche se è più plausibile che il suo vero cognome cominci con Wa. La piccoletta che appena visto il mio conoscente diventa rossa come un pomodoro e cerca di raggiungere un'altra giovane puledra per poi tornare al nostro "gruppo".
Pensavo di essere io l'individuo particolare ma a quanto pare qui tutti hanno qualcosa che non va. A un manca un orecchio, Larissa cerca di nascondere qualcosa, Night Shade potrebbe essere schizofrenica e Dafirmal........non lo so è li e per ora non mi dice niente. Larissa non sembra interessata a Daf, non lo degna nemmeno di una risposta, ci sono troppe cose che non quadrano qui. Più avanti dovrò approfondire il rapporto con Daf e approfondire ancora di più il rapporto con Larissa. Riguardo alla piccoletta, per ora mi sembra solo una puledrina fin troppo giovane per intraprendere questo viaggio. Potrebbe riservare sorprese, ma non sono mai così ottimista. Ho visto che il pony grigiastro ci sa fare in quanto a combattimento, o almeno, non è completamente inutile. Potrebbe esserci quindi una buona difesa se dovesse accadere qualcosa. Il piano l'ho ascoltato, le risposte le ho ascoltate, non serviva dire altro o parlare oltre, sarebbe stato solo superfluo. Partiamo quindi con le basi, parliamo a Daf. Mi rivolgo quindi a lui.

"Oh ben ritrovato, vorrei dire chi non muore si rivede ma è una frase alquanto pessimista secondo il mio punto di vista."

Parlo poi a Larissa.

"Le andrebbe di accompagnarmi alla ricerca di un fabbro per la riparazione della mia protesi? Ne sarei onorato."

Perfetto, fase uno completata. Ora aspetto di sentire le loro risposte. Dopo averlo fatto mi rivolgo al gruppo intero spiegando quel che voglio fare. Una priorità per ora, la zampa da riparare. Visto che sono qui posso chiedere informazioni su un buon fabbro a Night Shade.

"Allora come avrai notato sono mancante di una parte fondamentale del mio corpo. Ora la protesi che la sostituisce necessita riparazioni e non posso cominciare il viaggio prima di ciò. Conosci un buon fabbro qui a Canterlot?"

"Ma soprattutto, sappiamo che lei è di Canterlot?"
"Non lo so, forse lo ha detto ma non ricordo."
 
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38 replies since 20/9/2015, 23:01   1726 views
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